Dalla affermazione: "prestato all'estero in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto da dipendenti che nell'arco di dodici mesi soggiornano nello Stato estero per un periodo superiore a 183 giorni", mi sembra di capire che deve sussistere un rapporto da dipendenti. Il mio dubbio è: "nel momento in cui ti viene erogato un sussidio per un corso o un tirocinio, si viene a creare un rapporto di dipendenza dal datore del sussidio?". Il punto del dubbio che i sussidi, come quelli da me percepiti, sono classificati come redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente, e quindi in quanto tali seguono le stesse sorti dei redditi a cui sono assimilati. Io sto svolgendo il tirocinio in una struttura sanitaria. Il comparto sanitario non è tra quelli elencati, come faccio a determinare la retribuzione convenzionale da applicare nel mio caso? Inoltre, è legale chiedere il pagamento di imposte sul reddito superiori (largamente) al reddito effettivamente percepito? Non ci sono violazioni di norme costituzionali? Mi pongo il problema perché come laureato la retribuzione convenzionale non è inferiore a 3000 euro/mensili. Calcolato per un periodo di 8 mesi fanno 24000 euro di imponibile, cioè circa 10000 euro di imposte a fronte di entrate reali di 6400 euro. E dove li prendo tutti sti soldi? Non ci dormo la notte, chiedo lumi. Ho chiamato anche l'agenzia delle entrate che ha riconosciuto la complessità della questione e la mancanza di chiarezza sul caso di specie. Consigliandomi di richiedere una richiesta di chiarimenti interpretativi alla direzione regionale. Ma la risposta può arrivare dopo 4 mesi. Ed io 4 mesi non li ho. Fra meno di un mese maturerò i fatidici 183 gg! Aiutatemi a sciogliere questi dubbi.