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Professionista pranzo con cliente

tinabi

Utente
Buongiorno, un professionista che offre il pranzo a un cliente può detrarsi iva e costo?
E' rilevante il comune di residenza del professionista o la sede dell'attività?
Grazie
 
Iva confermo, purché accompagnata da fattura e nei limiti dei 50 euro unitari. Non detraibile per importi superiori
Per la deducibilità dei costi, invece, confermo ciò che dice il collega, ma preciso che la categoria "professionisti" la ammette solo pari al 75% dei costi sostenuti e nel limite dell' 1% dei compensi fatturati in un anno. Il pranzo con il cliente, infatti, rientra nella fattispecie delle "spese di rappresentanza". Per questo motivo non ha alcuna rilevanza la residenza del professionista e/o sede dell'attività proprio perché non è legata a questioni logistiche, ma connessa a questioni puramente commerciali.
Ti allego un articolo di Fisco e Tasse. Anche se un po' vecchiotto, l'art 54 c5 del TUIR non è variato.
 
Ultima modifica:
ringrazio della precisazione poichè non avevo inserito le limitazioni dandole per scontate e inoltre ritengo che nella fattispecie in esame non appare corretto parlare di costi
cciao
 
Chiedo scusa: ho fatto una verifica più accurata in ambito IVA: costi per alberghi e ristoranti, anche per il professionista, qualora riclassificabili come spese di rappresentanza, hanno IVA INDETRAIBILE qualunque sia l'importo (art.19-bis.1, comma 1, lett. f e h), DPR n. 633/1972).
 
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Chiedo scusa: ho fatto una verifica più accurata in ambito IVA: costi per alberghi e ristoranti, anche per il professionista, qualora riclassificabili come spese di rappresentanza, hanno IVA INDETRAIBILE qualunque sia l'importo (art.19-bis.1, comma 1, lett. f e h), DPR n. 633/1972).

però se offre il pranzo a un cliente sono spese di rappresentanza, giusto?

E se invece pranza da solo? Anche in questo caso non c'è nessuna restrizione in base al comune di residenza/sede attività?
Grazie.
 
però se offre il pranzo a un cliente sono spese di rappresentanza, giusto?

E se invece pranza da solo? Anche in questo caso non c'è nessuna restrizione in base al comune di residenza/sede attività?
Grazie.

Se offre il pranzo a un cliente, sì, sono spese di rappresentanza.

Se non offre il pranzo a clienti/fornitori, il tema diventa un po' articolato:

- spese per alberghi e ristoranti “pure” vale a dire quando il professionista mangia fuori - Iva detraibile al 100% e deducibilità al 75% (se dimostrabile l'inerenza della spesa all'attività lavorativa) nel limite del 2% dei compensi fatturati; tuttavia, queste limitazioni non si applicano nel caso di riaddebito analitico al cliente - se si fa rimborsare le spese, poiché l'imposizione è al 100% sui ricavi, dovrà essere al 100% la deducibilità sui costi);

- spese per alberghi e ristoranti nell'ambito di corsi di aggiornamento (documentabili) - Iva detraibile al 100% e, a parere di molti, deducibilità al 100% ma nel dei 10.000 euro/annui previsti per i corsi di formazione; secondo altri rientrerebbero invece nella casistica generale. Personalmente le ricomprendo nelle spese di formazione.

Il tema della sede (in sede/fuori sede) non viene mai espressamente citata nell'ambito della deducibilità delle spese del professionista, a differenza invece del caso dei rimborsi spesa ai dipendenti. Rimane forte invece il richiamo all'INERENZA (all'attività, ad un determinato affare etc...) che credo prevalga sulle questioni territoriali.
 
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