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prima casa e frazionamento

nicolag

Utente
Avrei bisogno di un consiglio per evitare di fare (altri) errori.
Piccola cronostoria: mi sono aggiudicato un'appartamento all'asta ad un prezzo molto vantaggioso (diciamo di molto inferiore anche al valore catastale). Lo acquisterò con l'agevolazione prima casa. In realtà gli appartamenti in origine erano due (piano terra e primo piano) e sono stati successivamente uniti e regolarizzati (catasto, comune..). La mia idea è ridividerli subito dopo il rogito in modo da utilizzarne uno come abitazione principale. Il problema è che in realtà l'appartamento dovevamo comprarlo in due (io e la mia ragazza) ma causa un pò la nostra ignoranza in materia di aste e soprattutto mal consigliati dal curatore stesso (incompetente), che ci disse che se anche l'aggiudicazione fosse solo a mio nome si poteva comunque cointestare l'appartamento con un altro soggetto (falso). Fortunatamente l'appartamento posso acquistarlo anche da solo (metà soldi li ho, l'altra metà mutuo). Io vorrei riuscire in qualche modo a vendere alla mia ragazza o uno dei due appartamenti, oppure la metà di uno di essi (quello che utilizzeremo per viverci) in modo che anche lei possa (giustamente) rientrare nell'operazione, ripeto economicamente molto vantaggiosa. Quindi la mia idea è:
1- prima cosa ridivido gli appartamenti
2- Poi spostiamo entrambi la residenza in quello che utilizzeremo come abitazione principale (piano terra)
3- Dato che il mutuo ipotecario all'inizio sarà su tutto l'appartamento, dopo averlo diviso farò richiesta alla banca di spostarlo su quello al primo piano (ho già parlato al direttore della banca e gli ho spiegato la situazione e ha detto che non ci sono problemi perche l'importo del mutuo è molto inferiore al valore di un appartamento)
4- A questo punto lascierò passare magari un po di tempo (qualche mese) a poi venderò alla mia ragazza (che si farà anche lei un mutuo prima casa), o tutto o la metà dell'appartamento al piano terra dove abbiamo entrambi la residenza da qualche mese.
5- Infine io rimarrò con l'appartamento al primo piano e dovrò decidere il dafarsi in base al passaggio precedente. Se ho venduto tutto l'appartamento al piano terra alla mia ragazza, con il ricavato estinguo il mutuo e potrei anche venderlo (ma in questo caso mi sa che incorro nella plusvalenza). Altrimenti lo posso sempre tenere e affittarlo.
Come evrete capito dalla lunghezza del mio post la situazione è un po ingarbugliata. Accetto qualsiasi tipo di consiglio
 
Grazie per la celere risposta.
Però io vendo alla mia ragazza allo stesso prezzo che ho comprato, o meglio dato che gli appartamenti sono uguali e hanno la stessa rendita catastale, io le vendo uno dei due alla metà del prezzo che ho pagato per entrambi. Quindi credo che non ci sia plusvalenza. Il punto un po critico è il fatto di perdere l'agevolazione prima casa sull'appartamento che le vendo, anche se a tutti gli effetti io posseggo ancora "parte" della mia prima casa.
 
non condivido il tuo punto di vista poichè per quanto tu possa venderlo allo stesso prezzo l'ufficio considererà realizzata una plusvalenza.
infatti la norma considera le vendite fatte entro cinque anni dall'acquisto poggianti sull'elemento speculativo.
ciao
 
Su questo tema leggendo la Risoluzione n. 219/E del 30 maggio 2008 dell’Agenzia delle Entrate dice che non c'è plusvalenza se la "prima casa" frazionata e poi venduta è stata per la maggior parte del tempo intercorso tra la data di acquisto e la data di cessione, adibita ad abitazione principale del cedente o dei suoi familiari. In ogni caso per evitare problemi sto considerando l'eventualità di una donazione alla mia ragazza, ovvero dopo averlo diviso, dono la metà di uno dei due. In questo modo (teoricamente) perderei l'agevolazione di cui ho usufruito solo sul 1/4 dell'intero compendio (questo sempre teoricamente). Mentre lei in cambio si potrebbe accollare le spese della ristrutturazione (che non sono comunque accessive). Potrebbe funzionare in questo modo?
 
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