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pignoramento all'estero

executed

Utente
Salve, sono residente all'estero dal 2016, iscritto aire. La settimana scorsa ho subito un pignoramento sul mio conto estero per un accertamento del 2016 che non ho mai ricevuto; lo scorso giugno è arrivata una raccomandata da parte dell'ufficio delle imposte locale che mi metteva a conoscenza di questa pretesa del fisco italiano, diventata ormai esecutiva; il mio avvocato italiano ha fatto ricorso, l'udienza è tra circa un mese ma...hanno pignorato comunque la somma di 37.000 euro. Il mio avvocato contesterà la modalità di notifica ma mi chiedo in caso di condanna che si fa? è possibile ottenere una rottamazione di un titolo esecutivo + rateizzazione DOPO essere stati pignorati?
Non vi nascondo che sono davvero preoccupato.
Grazie, passate un buon natale, per me non lo sarà purtroppo
 
La presentazione del ricorso non sospende le procedure di riscossione, che comunque vanno avanti, in questo caso giungendo alla vera e propria fase di esecuzione.
Per stopparle velocemente bisogna procedere con una richiesta di rateizzazione da inoltrare all'agente della riscossione, che non significa acquiescenza alla pretesa.
Non si capisce inoltre quale atto è stato impugnato dall'avvocato.
Saluti.
 
Grazie a tutti; non ci aspettavamo che procedessero al pignoramento, visto che l'udienza è tra 3 settimane; pensavamo aspettassero almeno la decisione del giudice tributario, invece la sospensione non è stata concessa.
Il mio avvocato cercherà di contestare la modalità di notifica (all'estero le modalità di notifica sono leggermente diverse da quelle in italia a quanto ho capito) e far annullare l'atto ma non so se ci riuscirà. Se riuscissi a ottenere una rateizzazione che fanno? mi restituiscono il maltolto ora che ce l'hanno?
Entrare nel merito dell'accertamento non credo si possa più (è roba del 2011) ma la motivazione ce l'avrei ed è pure semplice e dimostrabile.
Vedremo che succederà, vi terrò aggiornati.
Saluti e grazie ancora, è un momento piuttosto sconfortante
 
La presentazione del ricorso non sospende le procedure di riscossione, che comunque vanno avanti, in questo caso giungendo alla vera e propria fase di esecuzione.
Per stopparle velocemente bisogna procedere con una richiesta di rateizzazione da inoltrare all'agente della riscossione, che non significa acquiescenza alla pretesa.
Non si capisce inoltre quale atto è stato impugnato dall'avvocato.
Saluti.
è stato fatto un'istanza di autotutela (respinta, ma il mio avvocato dice che le rispingono sempre). Forse era meglio mandare prima la richiesta di rateizzazione e poi fare ricorso?
grazie.
 
executed,
non è sempre come sostiene l'avvocato di tua fiducia e per esperienza personale posso confermarti che fortunatamente le istanze per autotutela spesso vengono accolte.
 
è stato fatto un'istanza di autotutela (respinta, ma il mio avvocato dice che le rispingono sempre). Forse era meglio mandare prima la richiesta di rateizzazione e poi fare ricorso?
grazie.

Non si capisce se l'oggetto dell'istanza dell'autotutela è l'accertamento originario ovvero l'atto di pignoramento presso terzi notificato perché qualora l'istanza fosse stata proposta attraverso quest'ultimo atto chiedendo (presumo) l'annullamento per difetto di notifica ovvio che al 99% l'agente della riscossione lo respinge ovvero non risponde affatto.
Detto questo, per bloccare la procedura esecutiva bisognava chiedere subito la rateazione e nel frattempo valutare se impugnare o meno l'atto di pignoramento.
Saluti.
 
executed,
non è sempre come sostiene l'avvocato di tua fiducia e per esperienza personale posso confermarti che fortunatamente le istanze per autotutela spesso vengono accolte.
Può darsi, io ho avuto a che fare con equitalia una sola volta parecchi anni fa, volevano farmi pagare delle multe che ero riuscito a far annullare dal giudice di pace. Ricordo che non erano bastate nemmeno le copie delle sentenze, abbiamo dovuto fare fare ricorso, ovviamente ho vinto e mi hanno pure risarcito. Non so come funziona adesso.
 
Non si capisce se l'oggetto dell'istanza dell'autotutela è l'accertamento originario ovvero l'atto di pignoramento presso terzi notificato perché qualora l'istanza fosse stata proposta attraverso quest'ultimo atto chiedendo (presumo) l'annullamento per difetto di notifica ovvio che al 99% l'agente della riscossione lo respinge ovvero non risponde affatto.
Detto questo, per bloccare la procedura esecutiva bisognava chiedere subito la rateazione e nel frattempo valutare se impugnare o meno l'atto di pignoramento.
Saluti.

l'istanza si basa su difetto di notifica; io non ho proprio trovato l'avviso, c'è da dire che la cassetta delle lettere era condivisa da più persone e mi è già capitato di perdere della posta per qualcuno che aveva fatto casino.
ho trovato l'avviso dello stesso atto un anno e mezzo dopo rientrando da una trasferta di lavoro, ho cercato di recuperare il plico ma era tornato indietro il giorno prima, così ho scritto all'agenzia delle entrate per chiedere che cos'era ma il sito aveva un problema nella procedura di upload dei documenti e non ho lasciato perdere...pensando che fosse roba da poco (mai evaso neanche un euro.....e me ne pento non sapete quanto, avrei dovuto farlo)
In ogni caso per cifre così importanti dovrebbero muoversi almeno attraverso l'ufficio consolare, ci vorrebbe un ufficiale giudiziario o equipollente che consegna nelle mani della persona interessata.
 
Al di là della questione di merito (vizio di notifica), sottoposta alla cognizione del giudice adito, era impellente stoppare la procedura esecutiva in modo tale da impedire il prelevamento della somma pretesa dal c/c.
Saluti.
 
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