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Per Luigia o altri esperti di diritto d'autore

Karl8

Utente
Buongiorno Luigia, avendo apprezzato il tuo intervento sul sito in merito al trattamento fiscale del diritto d'autore ne approfitto per chiederti un chiarimento su un passaggio che non mi è chiaro.
Nelle diverse vesti fiscali che può assumere il reddito derivante dalla cessione di diritti d'autore ho notato che elenchi le seguenti fattispecie:

1) Diritti di autore come redditi di lavoro autonomo ex art.53 c.2 lett.b se conseguiti direttamente dall’autore o dall’inventore e se non sono conseguiti nell’esercizio di imprese commerciali

2) Diritti di autore come redditi diversi ex art. 67 lett. g) se non sono conseguiti direttamente dall’autore ma da persona diversa che li ha acquisiti a titolo oneroso o gratuito, fuori dall’esercizio di attività commerciale.

3) Diritti di autore come redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente ex 50 comma 1 lett. C bis) se derivano da redditi derivanti da collaborazione a giornali, riviste, enciclopedie e simili, svolte senza vincolo di subordinazione a favore di un determinato soggetto nel quadro di un rapporto unitario e continuativo senza impiego di mezzi organizzati e con retribuzione periodica prestabilita.
Deve trattarsi comunque di attività non svolta in totale autonomia, in quando in questa ipotesi rientrerebbe nei redditi di lavoro autonomo come cessione di opera dell’ingegno.
Ed ecco la mia domanda: quando parli di lavoro autonomo ti riferisci sempre al caso 1) (art. 53 comma 2 lett.b) oppure al reddito di lavoro autonomo professionale ex art. 53 comma 1?

In sostanza il professionista che cede diritti d'autore matura redditi riferibili all'attività professionale tipica con emissione di relativa fattura oppure il reddito da diritto d'autore rimane comunque circostritto al comma 2 dell'art. 53 quindi senza fatturazione?

Per il reddito da diritto d'autore maturato dal profesionista vale quindi il principio di attrazione al reddito tipico professionale come parallelamente previsto nel caso di diritti di autore conseguiti nell’esercizio di imprese commerciali che sono redditi di impresa?

Anche se sempre di lavoro utonomo si tratta la distinzione tra comma 1 e comma 2 dell'art. 53 diventa sostanziale quando si pensa ad esempio all'applicazione di regimi agevolati o alla deduzione a forfet ex art. 54 comma 8.
Grazie per ogni prezioso chiarimento.
 
Riferimento: Per Luigia o altri esperti di diritto d'autore

Io sono arrivata alla conclusione che il diritto di autore non viene attratto dal reddito professionale, e che pertanto non deve essere fatturato.
 
Riferimento: Per Luigia o altri esperti di diritto d'autore

Ciao Luigia e grazie della tua risposta.
Per la verità anche io pensavo che la cessione del diritto d'autore non facesse parte del reddito professionale, e quindi non fosse mai da fatturare, ma poi qualche dubbio mi è venuto dalla lettura della risoluzione n. 311/2008.
L'Agenzia delle Entrate con riferimento ad un soggetto che esercitava un’attività di lavoro autonomo come giornalista, attività per la quale avava il regime dei minimi, che nel contempo effettuava prestazioni qualificabili come “cessione di diritti d’autore” ha concluso che nel computo del limite di 30.000 euro per il regime dei minimi debbano essere considerati anche i compensi percepiti per la cessione del diritto d’autore .
Ne ho dedotto quindi che la posizione dell'AdE è quella di considerare anche il diritto d'autore un reddito professionale, ma solo nel caso sia afferente quell'attività per la quale si svolge attività professionale (nella RM si parla di giornalista, ma le attività che si possono assimilare sono diverse). In caso invece di non afferenza tra professione e diritto d'autore allora quest'ultimo rimane separato dal reddito profesionale.
La poszione pare consolidata visto che la stessa conclusione si trova nella Risoluzione n. 145/2007 con riferimento al regime agevolato delle nuove iniziative produttive.
Mi farebbe piacere un tuo parere sulle conclusioni cui giungono queste risoluzioni, convincenti?
Ciao e grazie.
 
Riferimento: Per Luigia o altri esperti di diritto d'autore

salve a tutti,
anch'io ho le stesse perplessità!!!
in parte risolte da voi....grazie
allora la domanda che mi pongo è questa:
premesso che la RM 311/2008 dell'AdE inserisce la cessione dei diritti d'autore nell'attività professionale, nel mio caso un giornalista dipendente, che anche per altri motivi deve aprire la P.IVA, la deduzione forfetaria del 25% opera ugualmente??

grazie infinite
 
Riferimento: Per Luigia o altri esperti di diritto d'autore

Dici che "per altri motivi deve aprire partita iva", cosa intendi?
Per altra attività o per l'attività di giornalista?
Dalle conclusioni che ho già illustrato, nel primo caso non devi fatturare i diritti d'autore, nel secondo caso sì. La detrazione forfettaria a mio avviso rimane.
La questione però come detto è un po' contorta, per questo ho postato a Luigia.
Nel caso del professionista non si tratterebbe propriamente di "principio di attrazione" che a mio giudizio vale solo per reddito d'impresa, ma di "ricomprensione" dell'attività nell'ambito della professione per la quale si apre partita iva.
 
Riferimento: Per Luigia o altri esperti di diritto d'autore

Altri motivi intendo.....% sulla vendita di libri (essendo anche scrittore) e compensi per organizzazione conferenze e concerti (anche in veste di musicista, ma a quel punto non subentra l'ENPALS??).....quindi tutto da fatturare???
 
Buongiorno,

Vi scrivo perché non riesco a trovare informazioni da nessuna parte ed il mio commercialista non sa rispondermi in merito.

Ho 37 anni, e mi occupo di colonne sonore.

Sono libero professionista nel regime ordinario.

Il mio avvocato mi ha comunicato di poter fatturare le mie prestazioni considerando la somma totale del contratto per il 60% prestazione di servizi e 40% come cessione diritti d'autore.
Ai fini Iva la parte relativa alla prestazione di servizi sarà da assoggettare al 22% mentre la parte relativa alla cessione diritti d'autore sarà fuori campo Iva ai sensi dell'art 3 c.2 drp 633/72.
Tutto l'importo dovrà comunque essere assoggettato alla ritenuta d'acconto.

Questo a detta del mio avvocato.
Il mio commercialista invece non ne sa nulla.

Qualcuno può aiutarmi in merito?
Grazie mille per la risposta

Francesco
 
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