Ciao a tutti, mi auguro di cuore di trovare delle risposte plausibili in questo forum, visto che sono mesi e mesi che mi arrovello l'anima.
Tento di spiegarvi brevemente la mia situazione.
In data 24 Novembre 2008 è stata acquistata, in comproprietà con il mio compagno del 50%, un'immobile (tra l'altro delizioso). Non si tratta di nuova costruzione. Abbiamo entrambi potuto richiedere le agevolazioni per l'acquisto prima casa, essendo entrambi residenti a Bari e non avendo altre proprietà.
Abbiamo fatto un mutuo della durata di 30 anni, richiedendo alla banca (la BNL nel dettaglio) più del valore dell'immobile. Per intenderci il mutuo è di € 190 mila, la casa è stata acquistata (ed ovviamente notificata sull'atto) per 160 mila.
Da marzo siamo andati a viverci, il mio compagno ha immediatamente fatto il cambio di residenza. Io ho rimandato per diverso tempo causa sospesi di bollette che avevo precedentemente nella casa in affitto in cui abitavo con mia madre.
Fatto sta che dopo 3 mesi... e signori dico 3 mesi... il priso si è rotto, come si dice dalle mie parti! ) La relazione è andata male, molto male ed abbiamo deciso di chiudere li' il discorso.
Me ne sono andata io di casa ed il mio compagno è rimasto li. Dopo numerosi tira e molla (compro io, no compri tu, la mettiamo in fitto per 5 anni, no la vendiamo, etcc...) abbiamo deciso di venderla visto che nessuno dei due era in grado di farsi carico di un mutuo da solo.
Al momento la situazione è la seguente. Il conto cointestato, sul quale tra l'altro viene girato il mio stipendio mensile (posto fisso in una multinazionale), è rimasto ovviamente cointestato e mensilmente il mio ex compagno mi gira la rimanenza (stipendio meno metà mutuo) sul mio conto corrente personale.
Lui continua a vivere li, le bollette ed ogni cosa è intestata a lui.
Io sono tornata da mia madre e non ho più fatto, ovviamente, il cambio di residenza.
Inutile dirvi che sto campando con metà stipendio per pagare una casa in cui nemmeno vivo, e nella quale comunque vive il mio ex compagno.
Da dicembre abbiamo dato mandato ad un'agenzia immobiliare per vendere l'immobile (tra l'altro sorge il problema del "a quanto??" visto che dovremmo tentare di chiudere il mutuo di 190 mila.... ma se la vendiamo ad un importo superiore rispetto ad i 160 mila iniziali, dobbiamo pagare il 20% della plusvalenza...) .
L'ideale sarebbe, come stiamo tentando, vendere l'immobile a pochissimo più di 160 e tutto l'arredamento a parte visto che la vendiamo arredata, per tentare di rientrare nei 190 mila euro necessari alla chiusura del mutuo.
Ovviamente si pone la questione del rimborso dell'iva, soprattutto per me! Dovrei fare il cambio di residenza entro 18 mesi dalla data d'acquisto. Il punto è che chiaramente io non vivo più li... e dovrei dichiarare il falso!! In caso di visita fiscale da parte dell'azienda in cui lavoro, eventuali controlli, tutto... sarei a tutti gli effetti una fuorilegge. Senza parlare dei casini vari per i documenti, patente, doc. d'identità, etcc.... senza avere poi la certezza che entro un anno dall'eventuale vendita, sarei in grado di comprare un altro immobile da sola!
I miei dubbi sono i seguenti:
1) la casa si potrebbe fittare per 5 anni (per esempio) e venderla successivamente, anche se prima casa? In tal caso il cambio di residenza è sempre necessario? Come farei a risiedere in una casa che metto in fitto?
2) Sapreste quantificarmi quanto dovrei dare di differenza allo stato (non in percentuali ma in soldoni) sull'iva (dal 4% al 6% dovrebbe essere?) oltre il 20% di plus valenza di vendita?
3) Entro quando e come dovrei pagare allo stato questi soldi? E' possibile rateizzare?
4) Perdo del tutto la possibilità di accedere alle agevolazioni prima casa, o semplicemente è come se non ne avessi mai usufruito?
5) Io non ho mai fatto 730 perchè non ne ho mai avuto bisogno. Devo farlo? Posso scaricarmi qualcosa? O mi incasino ancora di più?
6) Avete idee, soluzioni, vi viene in mente qualcosa di geniale per risolvere questo problemaccio??
Grazie mille a chiunque possa e voglia essermi d'aiuto! ) Non dormo la notte da giugno!
Tento di spiegarvi brevemente la mia situazione.
In data 24 Novembre 2008 è stata acquistata, in comproprietà con il mio compagno del 50%, un'immobile (tra l'altro delizioso). Non si tratta di nuova costruzione. Abbiamo entrambi potuto richiedere le agevolazioni per l'acquisto prima casa, essendo entrambi residenti a Bari e non avendo altre proprietà.
Abbiamo fatto un mutuo della durata di 30 anni, richiedendo alla banca (la BNL nel dettaglio) più del valore dell'immobile. Per intenderci il mutuo è di € 190 mila, la casa è stata acquistata (ed ovviamente notificata sull'atto) per 160 mila.
Da marzo siamo andati a viverci, il mio compagno ha immediatamente fatto il cambio di residenza. Io ho rimandato per diverso tempo causa sospesi di bollette che avevo precedentemente nella casa in affitto in cui abitavo con mia madre.
Fatto sta che dopo 3 mesi... e signori dico 3 mesi... il priso si è rotto, come si dice dalle mie parti! ) La relazione è andata male, molto male ed abbiamo deciso di chiudere li' il discorso.
Me ne sono andata io di casa ed il mio compagno è rimasto li. Dopo numerosi tira e molla (compro io, no compri tu, la mettiamo in fitto per 5 anni, no la vendiamo, etcc...) abbiamo deciso di venderla visto che nessuno dei due era in grado di farsi carico di un mutuo da solo.
Al momento la situazione è la seguente. Il conto cointestato, sul quale tra l'altro viene girato il mio stipendio mensile (posto fisso in una multinazionale), è rimasto ovviamente cointestato e mensilmente il mio ex compagno mi gira la rimanenza (stipendio meno metà mutuo) sul mio conto corrente personale.
Lui continua a vivere li, le bollette ed ogni cosa è intestata a lui.
Io sono tornata da mia madre e non ho più fatto, ovviamente, il cambio di residenza.
Inutile dirvi che sto campando con metà stipendio per pagare una casa in cui nemmeno vivo, e nella quale comunque vive il mio ex compagno.
Da dicembre abbiamo dato mandato ad un'agenzia immobiliare per vendere l'immobile (tra l'altro sorge il problema del "a quanto??" visto che dovremmo tentare di chiudere il mutuo di 190 mila.... ma se la vendiamo ad un importo superiore rispetto ad i 160 mila iniziali, dobbiamo pagare il 20% della plusvalenza...) .
L'ideale sarebbe, come stiamo tentando, vendere l'immobile a pochissimo più di 160 e tutto l'arredamento a parte visto che la vendiamo arredata, per tentare di rientrare nei 190 mila euro necessari alla chiusura del mutuo.
Ovviamente si pone la questione del rimborso dell'iva, soprattutto per me! Dovrei fare il cambio di residenza entro 18 mesi dalla data d'acquisto. Il punto è che chiaramente io non vivo più li... e dovrei dichiarare il falso!! In caso di visita fiscale da parte dell'azienda in cui lavoro, eventuali controlli, tutto... sarei a tutti gli effetti una fuorilegge. Senza parlare dei casini vari per i documenti, patente, doc. d'identità, etcc.... senza avere poi la certezza che entro un anno dall'eventuale vendita, sarei in grado di comprare un altro immobile da sola!
I miei dubbi sono i seguenti:
1) la casa si potrebbe fittare per 5 anni (per esempio) e venderla successivamente, anche se prima casa? In tal caso il cambio di residenza è sempre necessario? Come farei a risiedere in una casa che metto in fitto?
2) Sapreste quantificarmi quanto dovrei dare di differenza allo stato (non in percentuali ma in soldoni) sull'iva (dal 4% al 6% dovrebbe essere?) oltre il 20% di plus valenza di vendita?
3) Entro quando e come dovrei pagare allo stato questi soldi? E' possibile rateizzare?
4) Perdo del tutto la possibilità di accedere alle agevolazioni prima casa, o semplicemente è come se non ne avessi mai usufruito?
5) Io non ho mai fatto 730 perchè non ne ho mai avuto bisogno. Devo farlo? Posso scaricarmi qualcosa? O mi incasino ancora di più?
6) Avete idee, soluzioni, vi viene in mente qualcosa di geniale per risolvere questo problemaccio??
Grazie mille a chiunque possa e voglia essermi d'aiuto! ) Non dormo la notte da giugno!