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Nota di variazione su importazione

G

Giovanni

Ospite
Ciao, ho il seguente caso: un soggetto italiano ha temporaneamente esportato beni verso un soggetto extra U.E. e, dopo la lavorazione da quest'ultimo effettuata, li ha importati. In dogana, all'atto della esportazione, il soggetto italiano ha dichiarato che tali beni valevano 100 mentre al momento dell'importazione ha dichiarato che valevano 120. Successivamente, il soggetto italiano si è accorto di aver sbagliato la valutazione dei beni lavorati, che, anziché 120, valgono 130.
Ai fini IVA, bisogna comunicare tale maggior valore alla Dogana ed assoggettarlo ad IVA? In base ad una risoluzione ministeriale un pò datata (R.M. 30578 dell'8/5/1974) mi sembra di capire che la suddetta variazione di prezzo sia ininfluente, ma non sono convinto! E come ci si comporta se il maggior valore fosse dovuto a una nota debito del fornitore extra U.E., il quale si è - successivamente alla fatturazione - reso conto di aver fatturato meno del giusto? Qualcuno sa darmi qualche indicazione? Potrei avere qualche riferimento di legge o ministeriale?
Grazie!
 
Riferimento: Nota di variazione su importazione

Pare utile presentare istanza di revisione doganale.
L'imponibile nelle importazioni è determinato "ai sensi delle disposizioni in materia doganale" (art. 69, 1° comma, DPR 633/1972). Presentando l'istanza di revisione, viene rettificato anche l'imponibile IVA.
Esiste anche una esimente dall'applicazione delle sanzioni.
C'è un ottimo articolo sulla questione al link:

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Art. 20, 4° comma, L. 449 del 27/12/1997
4. Non si applicano sanzioni amministrative in tutti i casi in cui il
dichiarante ai sensi dell'articolo 4 del regolamento (CEE) n.2913/92 del
Consiglio, del 12 ottobre 1992, chiede spontaneamente la revisione
dell'accertamento di cui all'articolo 11 del decreto legislativo 8 novembre
1990, n. 374.
 
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