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Miglior regime fiscale per venditore porta a porta con anche altra attività esistente?

Buongiorno,
io sono attualmente in regime forfettario (attività di insegnante privato)

sto valutando la proposta di un'azienda austriaca come venditore porta a porta
ma so che non è compatibile con il regime forfettario

domanda: fino al fatturato netto di 5.000 € proveniente dall'attività di venditore porta a porta potrei mantenere il regime forfettario per la mia attuale attività?

E al superamento di tale soglia quale regime fiscale dover adottare per poter essere in regola sia con la mia attività di vendita di insegnate privato e quelal di venditore porta a porta?

Grazie
 

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Ciao @Gianni2000 ,

il venditore porta a porta o incaricato alle vendite è assolutamente incompatibile con il regime forfettario, lo prevede proprio una norma specifica. Inoltre suppongo che il limite al quale ti riferisci di 5000 € è relativo alla prestazione occasionale: ciò non giustiffica a non avere una posizione fiscale apposita. Il presupposto di occasionalità non si calcola solo in base al fatturato ma come dice la parola stessa il lavoro svolto non dev'essere continuativo (occasionale). Se lavori come venditore suppongo che non sia una cosa di un giorno, pertanto viene meno il presupposto dell'occasionalità.

Ho scritto un articolo tempo fa in merito agli incaricati alle vendite, se ti interessa ti allego qui il Link .
 
Grazie Gianmaria,
ho dato un'occhiata all'articolo e mi è tutto chiaro quanto scrivi.
Ma ciò che non capisco e se potrei comunque, fino al raggiungimento dei 5.000 € netti (solo da attività di venditore) mantenere comunque il mio regime forfettario per l'altra mia attività di insegnante.
Il lavoro di venditore partirebbe come occasionale, ogni tanto a tempo perso, da affiancare alla mia corrente attività.
E una volta superati i 5.000 €, la soluzione fiscale che tu indichi nell'articolo servirebbe anche a fatturare per la mia attività di insegnante? (Mettiamo che l edue mie attività siano ciascuna al 50% circa come fatturato).
 
Ultima modifica:
Credo che non ci siano problemi a livello di compatibilità, la domanda è: può essere considerata occasionale l'attività di venditore? Se si, fino a che non aggiungi il codice ATECO come venditore alla tua p.iva non ci sono problemi. Il problema è che secondo me non può essere alla base considerata occasionale l'attività di venditore porta porta in quanto viene svolta abitualmente.

Dopo di che, diversi pareri affermano che nel caso decidi di aggiungere il codice ATECO come attività di venditore pp, attività che ripeto non è compatibile con il regime forfettario, automaticamente precluderebbe la continuazione in tale regime anche come insegnante privato, pertanto dal 2020 rientreresti in regime semplificato come insegnante con contabilità separata come venditore dove ha il suo trattamento fiscale parallelo. Ad esempio, come hai letto dal mio articolo, il venditore non può dedurre i costi, mentre l'insegnante privato si. Per questo la scelta della contabilità separata.

Tuttavia è mio suggerimento, fare un interpello all'AdE specicifico per il tuo caso in quanto noto che nelle cause di esclusione del venditore porta porta c'è il caso specifico del regime forfettario (un venditore pp non potrà mai essere un forfettario), però nella normativa del forfettario non specifica come cause di esclusione il venditore pp. Potrebbe essere un c.d. "vuoto legisletivo", colmabile con un interpello specifico sul caso. La normativa sui forfettari è in continua evoluzione, tantè che sono stati presentati decine di interpelli con casi specifici che il fisco ha poi interpretato pro-contribuente. Non si sa mai.
 
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