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Ma è cosi difficile....

Mauro48

Utente
Sono sull'agitato mosso andante, forse troppo,
le domande sono davvero tante,
mi riferisco al vostro lavoro ed ovviamente, in particolare, a casa mia,
la domanda vien spontanea, ma è cosi difficile programmare questo lavoro in modo che si riesca ad avere un momento di pace ecc..
senza che le scadenze vi portino via la mente ed il corpo?
Ovviamente se ne parla in casa, ma sembra non ci sia nulla da fare, per le mille motivazioni, io seppur non conosca la materia credo che una soluzione la si possa trovare, come non so.
Dalle amicizie comuni ho capito che la maggior parte della forza lavoro della vostra categoria è composta da solitarie/i, indi senz'altro oberate/i di lavoro,
ma è possibile che proprio tutte/i siano incasinati fino al collo, anche se numericamente, non hanno la clientela che può avere lo studio di Tremi?
E' assurdo, come ho già scritto, non avete il tempo per fare la pipì!!
D'accordo, si dirà, puoi anche cambiar lavoro, e va bè non è poi tanto facile, specialmente per chi è votato alla scrivania da molti anni.
Allora tornando al titolo, voi che riuscite, come si programma il tutto, perchè ci sono cosi tante cose da fare sempre all'ultimo minuto?
non si può, ad esempio, decidere che entro la data tot, tutte le scartoffie siano in ufficio per poter iniziare prima dell'ultimo minuto?
Va bene forse ho sfondato una porta aperta, ma è cosi difficile?
COME FATE VOI?

Scusate lo sfogo, ma un vostro consiglio è molto utile, per me che potrei vedere la mia metà in orari decenti, e magari presente, e per lei che con una migliore programmazione potrebbe, magari, fare 10 ore di lavoro non 16, sabato e festivi compresi, la voglio mangiare in pizzeria la pizza non portarla a casa, porcaccia la miseria.

Non era cosi difficile qualche anno fa, che mi devo trovare una impiegata di banca e sposarmi per la terza volta, belin sono vecchio!!

HELP ME:confused:
 
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Eh, fosse così semplice decidere che entro la data tot tutte le scartoffie devono essere in ufficio... Un esempio per tutti:
Mi occupo anche di una ditta che tiene la contabilità in sede... la circolare per l'iva la mando tutti gli anni a gennaio, dando una data di scadenza... quest'anno i documenti mi sono arrivati non ricordo se il 23 o il 24 febbraio. E poi ho scoperto che c'erano delle discrepanze, e il 26 (sera!) mi ha rimandato il tutto, corretto...
La stessa ditta, alla quale chiedo tutti gli anni, mica è una novità, i documenti per il bilancio a inizio marzo, me li ha fatti avere, a rate, a fine maggio. La moglie si occupa della contabilità in sede, il marito pressa da una parte che vuole vedere il bilancio, il mio ragioniere preme dall'altra che vuole vedere il bilancio, e io in mezzo che faccio la pallina da ping pong. E pio mi domando perchè arrivo a casa e strillo con mia figlia e rispondo male a mio marito. La verità è che dovrei cambiare mestiere... ma ho paura di finire peggio.:dead:
Ad un certo punto, si finisce per contentarsi di avere un tetto, un piatto pieno a cena e una coperta la notte. E si sta meglio di altri... crediamocelo, dai :D
 
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Io partirei da questo concetto per analizzare la situation:cool:.........
Tutto sommato il lavoro di cui ci occupiamo giornalmente ci soddisfa oppure no? Tutto il resto viene di conseguenza......
Sicuramente il fisco, gli adempimenti i mancati incassi, la gestione aziendale,la crisi di mercato, gli enti pubblici con i loro patti di stabilita' ci logorano e non aiutano e di questi tempi fin quando la barca va lasciamola andare soprattutto quando si ha quel LAVORO reale e non fittizzio che mai come ora ha acquisito un valore aggiunto!
Vi assicuro che lo sguardo smarrito di persone che quotidianamente bussano alla porta dell'azienda per un colloquio di un qualsiasi lavoro, purche' arrivi la fatidica busta paga a fine mese e' molto + triste,demotivata e senza mordente quindi a volte guardarsi alle spalle non guasta!:cool:
Buona estate a tutti/e di aziende&studi!:sun::yes2:
 
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Vi ringrazio e un pò mi aspettavo qualche risposta del genere,:yes2:
senza offesa ma non è troppo poco accontentarsi, va bene che piuttosto di niente è meglio piuttosto, ma deve andare sempre cosi, è davvero cosi per tutti?
se si allora è forse utopia fare pressione perchè almeno le varie scadenze siano distribuite in modo decente, almeno quelle.
Io sono sempre stato dell'idea che "accontentarsi" è un po affossarsi, nel mio lavoro ho cercato e rotto le B...e cosi tanto da riuscire a smuovere quella che sembrava una montagna, di stupidate, bè in buona parte ci sono riuscito, è proprio con una intelligente programmazione che si lavora meglio e si rende di più, qui sembra che il tempo si sia fermato dite solo sempre si.
Non sono qui per offendervi o giudicarvi ci mancherebbe, solamente constato la stranezza e l'immobilismo di questo mondo, e pur non avendone titolo cerco almeno di capire perchè devo per forza soffrire questa situazione, come ho gia detto tre mogli sono un pò troppe.
Insomma questo "accontentarsi" mi rincorre da una vita, mi viene in mente una battuta fatta ad un amico medico che cercava di convincermi che una piccola biopsia non era la fine del mondo, lo faceva con un filo d'amarezza indicandomi dei pazienti che non sarebbero arrivati alla fine anno proprio perchè arrivati in ritardo, io lo guardo e sbotto ma porcaccia miseria perchè mi fai vedere sempre quelli che stanno più male di me, e non quelli che stanno benone?
perchè cavolo devo sempre guardare al peggio e mai al meglio?
c'aggia fà son fatto cosi.

Salutoni.
 
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Ciao Mauro,
dissento in parte su quanto sostieni, sono io un ricercatore sempre e cmq del perfezionismo (quando si' puo') sulla impostazione di lavoro aziendale e della buona qualita' di vita umana&professionale non privandomi di piaceri che la vita ci riserva, magari anche semplici (trottata e sudata in bici lungo fiume o montagne) ma sempre e cmq piacevoli.-
Ritornando a bomba, il piacere e la miglioria "DI QUALITA' LAVORATIVA come anche tu in parte sostieni sta' nella impostazione aziendale o di studio data, quindi in parole povere i conti nel nostro lavoro di azienda( un attimino diverso dagli studi, molta gestione,contabilita' industriale-banche e conseguentemente fisco e contabilita'....) li facciamo quotidianamente tra i vari uffici in collaborazione, aumento o diminuzione di redditivita',situazioni consolidate e via dicendo il fisco (adempimento) non e' nient'altro che una conseguenza del comportamento aziendale, lo star bene o male che sia dipende da quanto ti soddisfa il lavoro che esegui, dalla capacita' organizzativa aziendale mai dimenticando la VARIABILE essenziale che ti permette di discutere di questo,che di questi tempi non stona affatto acquisire LAVORO&COMMESSE.-
Con questo mi incazz....non poco quando vedo slittamento per ferie estive dal 16 al 20 come tutti, sarebbe molto + decoroso dire non vario scadenza affatto oppure bufale stile nuovo sistema Rifiuti "sistri" appositamente fatto per far cassa ed ancora non ha regime, non e' accontentarsi nel dire che certi comportamenti dettati dall'ALTO non funzionano, ma qui sono gli ORDINI E LE ASSOCIAZIONI che devono mettere mano.-
Un saluto ed avanti tutta buon lavoro.-
:sun:
 
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Vi ringrazio e un pò mi aspettavo qualche risposta del genere,:yes2:
senza offesa ma non è troppo poco accontentarsi, va bene che piuttosto di niente è meglio piuttosto, ma deve andare sempre cosi, è davvero cosi per tutti?
se si allora è forse utopia fare pressione perchè almeno le varie scadenze siano distribuite in modo decente, almeno quelle.
Io sono sempre stato dell'idea che "accontentarsi" è un po affossarsi, nel mio lavoro ho cercato e rotto le B...e cosi tanto da riuscire a smuovere quella che sembrava una montagna, di stupidate, bè in buona parte ci sono riuscito, è proprio con una intelligente programmazione che si lavora meglio e si rende di più, qui sembra che il tempo si sia fermato dite solo sempre si.
Non sono qui per offendervi o giudicarvi ci mancherebbe, solamente constato la stranezza e l'immobilismo di questo mondo, e pur non avendone titolo cerco almeno di capire perchè devo per forza soffrire questa situazione, come ho gia detto tre mogli sono un pò troppe.
Insomma questo "accontentarsi" mi rincorre da una vita, mi viene in mente una battuta fatta ad un amico medico che cercava di convincermi che una piccola biopsia non era la fine del mondo, lo faceva con un filo d'amarezza indicandomi dei pazienti che non sarebbero arrivati alla fine anno proprio perchè arrivati in ritardo, io lo guardo e sbotto ma porcaccia miseria perchè mi fai vedere sempre quelli che stanno più male di me, e non quelli che stanno benone?
perchè cavolo devo sempre guardare al peggio e mai al meglio?
c'aggia fà son fatto cosi.

Salutoni.

ciao mauro, veneto, ma poliglotta eheheheheh (belin+c'aggià fà :cool:)
mi pare che nella vs realtà il comparto di assistenza fiscale sia oltremodo radicato sul territorio rispetto alla mia zona (oltrecchè per le ovvie dimensioni), vista la gestione degli affari dell'ex "ricco nord est"?!...di fondo quel che dici è vero "statisticamente", come può esser vero il compiacersi delle signorine di studio o di chi si ritiene oberato di cose da fare (diverso dal lavoro, come per sminuire o dar senso di demotivazione) che nella società del finto benessere fa molto snob?...:D lo stesso "lamento" è ricorrente come il vociare delle madri della scuola primaria, che talvota riesce ad interferire (seppur indirettamente) pesantemente sia sulla tranquillità dell'alunno, sia sulla linea didattica delle insegnanti, sempre più "esplicative" per la gita a xxxx piuttosto che per motivi di studio o magari gravità straordinarie. sono una piccola realtà e non posso dire che sia semplice portare avanti tutto il da farsi, tanto meno venire qui a dire che faccio tutto bene e con tempismo perfetto. posso solo dire che ognuno è artefice di sè, nel lavoro come nella vita e quindi ovvio che uniformarsi agli indirizzi di qualsivoglia organizzazione (ordine, associazioni, ...condominio!) sia scontato e giusto, ma è anche vero che essere attivi e presenti in ogni situazione è la chiave per tentare di cambiare il "sistema", inteso come andazzo, che qui stiamo in qualche modo commentando, anche come atto di responsabilità civile, visto che mi piace ricordare che la società è 1+1+1+1+1+1+1...ciao, buona giornata
 
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Bene, dalle vostre equilibrate risposte posso trarre che la responsabilità per arrivare ad una buona gestione è quasi totalmente sulle spalle del primo attore...chi lavora.
Si è logico ma un tantino sbrigativo, io invece credo che sia “anche” li, ci sono anche date e scadenze da rispettare, forse utopisticamente riuscendo a spostare le date obbligate con un po' di respiro, credo si possa conseguentemente lavorare meglio.
Allora una piccola realtà per far sentire la sua voce deve associarsi, bene...
mi è difficile asserire essere inutile, visto che non ho titolo ed esperienza per affermarlo, ma basta guardare i forum, sono pieni zeppi di persone che ad ogni novità è completamente allo sbando, forse come più avanti spiego, è anche colpa loro, ma sta di fatto che è cosi.
Forse è esagerato o sbagliato, e non voglio scivolare nel lamento d'ordinanza citato in una delle risposte, ma è un dato di fatto che quando arriva una novità il telefono diventa rosso dalle telefonate, della serie come fai tu, come faccio io.... possibile mai che sia sempre cosi.
Perché non s' interpella l'associazione che tra l'altro paghi, mi riferisco alle realtà che conosco ovviamente, c'è una criticità sono associato pago... gli rompo le b...e, li coinvolgo, è cosi facile,
ma no, il perché non l'ho ancora capito anzi, quando mi stanco, perché spesso vengo tirato in ballo, io che non ci capisco un tubo se non la parte tecnica, è la prima cosa che dico, telefonate...
la risposta è più o meno cosi, lascia stare... vattela a capire!!
Indi presumo che le associazioni e quant'altro se non stimolate dal basso, non ci possono pensare “loro” loro siamo noi, te capì.;)
Indi, assodato che certe teste di clienti non cambieranno mai, presupposto che il lavoro piaccia, che hai già fatto il possibile dotandoti dei mezzi per lavorare al meglio, hai già fatto il calendario, che non riuscirai mai a rispettare, di concreto cosa resta da fare per andare a mangiare la famosa pizza in pizzeria almeno in due?:yes2:


Ciao e grazie.
 
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, di concreto cosa resta da fare per andare a mangiare la famosa pizza in pizzeria almeno in due?:yes2:


Ciao e grazie.


non dare mai il numero di cellulare ai clienti e imparare a dire di no, adesso non te lo faccio, ripassa un'altra volta facendomi prima una telefonata.

saluti
 
Riferimento: Ma è cosi difficile....

Colpito e affondato, è uno dei buoni propositi, quando sono presi per il collo, che sento dire dalle tre clarisse e dal gesuita che conosco.
Di fatto resta sempre un buon proposito, indi è una delle "colpe" da non rifilare ad altri.
Se poi aggiungiamo la sfortuna d'avere l'ufficio nello stesso stabile della abitazione, non ti dico la meraviglia, sembra un porto di mare, come ho già scritto è sempre tutto urgentissimo, un 118.
Io che i no li so dire, vengo spesso arpionato per strada, ma ripeto i no li so dire, vada in ufficio agli orari previsti e prima dia un colpo di telefono, sempre molto gentilmente nè!!
ma non mi muovo.

Saluti.
 
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