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Libero professionista!

Sorge

Utente
Ciao a tutti innanzitutto mi presento, mi chiamo Michele!

Sono qui per chiedervi alcune informazioni.

Espongo il problema.


Sono attualmente dipendente di un azienda, a tempo indeterminato.

Volevo sapere se era possibile aprire comunque una partita iva per un secondo lavoro.


Sono un tecnico informatico e avendo per passione un piccolo "laboratorio" vorrei trasformarlo in una seconda professione per arrotondare lo stipendio.


Potrei farlo in nero, ma non mi va assolutamente di rischiare e sopratutto non potrei "spargere la voce" in quanto trattasi appunto di illegalità.


Quindi...

Per poter lavorare andando d'accordo con l'agenzia delle entrate, cosa devo fare?

Ovviamente devo fare anche le fatture ai clienti.

Grazie a tutti in anticipo per l'interessamento ;)
 
Riferimento: Libero professionista!

Se il nel contratto di assunzione non ci sono preclusioni particolari puoi avere anche un'attività autonoma parallela, sempre che non rappresenti una forma di concorrenza verso il tuo datore di lavoro.
Per iniziare apri una partita iva come contribuente minimo o con regime nuove attività che sono regimi con adempimenti più leggeri, sempre che tu stia nei limiti imposti per tali regimi. Per avere info più dettagliate sul tuo caso fai un passaggio da un consulente... lui ti auta di certo;)
 
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Il mio dubbio era però il seguente...

Io ovviamente guadagnerò pochi soldi perchè appunto lo faccio per arrotondare.

Il mio dubbio è... posizioni Imps, Inali e tutto il resto.. vanno pagate?

Se devo pagare solo il costo della partita iva e le tasse sul fatturato può andare bene.

Se ci sono mille altre spese allora desisto perchè non avrei sicuramente un guadagno sufficiente.

Illuminatemi :smile1:
 
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Ciao, purtroppo si, apri con codice di consulenza tecnica non classificabile altrove in questo modo rientri tra gli scassati. Non devi registrarti ne come artigiano nè come commerciante altrimenti l' INPS esige i versamenti minimi. Se rientri negli "scassati" cioè liberi professionisti senza cassa di previdenza allora potrai indicare in fattura un addebito del 4% a titolo di rivalsa INPS, poi dovrai farti carico di un altro 21% circa che liquiderai e pagherai su Unico di ogni anno. Quindi, quando dovessi fare dei preventivi di lavoro dovrai ricordarti che al prezzo che tu ritieni congruo per la tua prestazione (cioè che rpaga giustamente il tuo impegno spese e lavoro) dovrai aggiungere un 50% in più che rappresenta il peso di tasse contributi ecc.ecc.
Considera che come correttamente ti ha indicato l'amico Karl8, per iniziare i minimi sono ok, sempre che riesci a stare entro 30.000 euro di ricavi annuali, in questo caso le tue prestazioni non sconteranno IVA sia che tu le esegua verso privati che verso imprese.
 
Riferimento: Libero professionista!

Credo di aver capito.

Quindi facciamo degli esempi.

Sto a cifre basse e tonde per calcolare meglio.


Lavoro dipendente 10.000 euro anno

Secondo lavoro 2.000 euro anno

Quindi mettiamo caso che faccio una fattura ad una persona di 100 euro, devo pagare 4 euro per rivalsa all'inps giusto?

Poi a fine anno mettiamo caso che ho guadagnato 2.000 euro in totale (avendo già pagato il 4% su ogni singola fattura)

Devo pagare di tasse, con un modello unico, 21% di 2000 di tasse.

Giusto?

Tutto questo sempre che lavoro dipendente+secondo lavoro non supero 30.000 euro all'anno, corretto?

Oltre questo non devo pagare altro? imps,inail? sono esente da studi di settore?


Poi per come fare a pagare mi posso rivolgere al commercialista e chiedere come si fa, giusto?


Grazie per la pazienza :)
 
Riferimento: Libero professionista!

Ciao.
No il lavoro dipendente va per conto suo- I 30.000 si riferiscono solo al "secondo lavoro". il 4% lo addebiti al cliente in fattura e lui te lo paga.
il 21% è a tuo carico e si calcola sul reddito (ricavi - costi).
Inoltre pagherai un imposta sostitutiva del 20% sempre sul reddito netto di fine anno. Se lavori per imprese questo 20% te lo detraggono come ritenuta s'acconto su ogni fattura e te la trovi già pagata a fine anno, quindi non avrai differenze da conguagliare.
Per concludere, il reddito da minimi se tutto prodotto con imprese tiè già decurtato del 20% volta per volta e non ti genera differenze a fine anno. Se lavori con privati, avrai il 20% da pagare a fine anno perche i privati non ti operano ritenute irpef. L' INPS per circa il 21% è sempre a tuo carico ma si paga con i conteggi a fine anno. Fatti due conti veloci, è sempre bene pensare che, se il compenso congruo in tasca a te ritieni che sia 100, allora devi chiedere 150, in quantro tra tutto ti parte circa il 50%.
 
Riferimento: Libero professionista!

Rivolgiti certamente a un collega che per queste pratiche ti chiederà tra i 300 e gli 800 euro annui a secondo di quanto fatturi.
ricorda che la convenenza sta nel fatto che non devi tenere contabilità e nn sei soggetto a studi di settore.
 
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Quindi diciamo che cosi facendo non posso andare in perdita sicuro giusto?

Pago le tasse solo su quello che guadagno e quindi se non guadagno non devo pagare nulla?
 
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