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Lavoratore dipendente e regime dei minimi: alcuni interrogativi.

fravel77

Utente
Salve,

premetto che ho ricercato già il forum e tali interrogativi nascono da dettagli che credo di non aver compreso bene.

Sono un lavoratore dipendente assunto a tempo indeterminato con
contratto commercio. La mia azienda fa consulenza in ambito SAP, un
grosso "software" gestionale destinato a medio-grandi aziende.
Al momento io ho compito di sviluppatore, customizzatore.

Vorrei far fruttare delle conoscenze sviluppate nel corso di anni in
materia di webdesign. Mi capita che mi vengano proposti dei lavori che
rifiuto perchè dovrei regolarizzare il tutto (apertura PIVA, etc etc).

Diamo per scontato che io sia già andato dai miei "capi" in azienda a
farmi firmare una liberatoria per iniziare un'attività di webdesigner
(target: singoli individui, piccole e medie imprese) che, seppur in
campo informatico, non è concorrenziale.

Avrei intenzione di iscrivermi al regime dei minimi ma ho alcuni
dubbi.

1) Il cliente deve ogni volta necessariamente provvedere al versamento
della ritenuta di acconto al fisco italiano, vero ? Il fatto che io
rilasci fattura senza IVA può essere inviso a clienti che, con fatture
con IVA, trovano in qualche modo possiiblità di scaricare costi ?
(avevo letto un raffronto in merito, mi pare proprio su questo
newsgroup fra fattura con ritenuta e fattura con iva e presunta
concorrenzialità di una e dell'altra).

2) Posso eseguire lavori per clienti esteri ? Mi pareva di aver letto
da qualche parte che il regime dei minimi non lo consentisse. Se sì,
in che modo un cliente estero versa la ritenuta al fisco italiano?

3) Come faccio a sapere se il cliente/committente ha davvero versato
la ritenuta ?

4) Nel regolamento per _iniziare_ ad usufruire di tale regime si dice
che nell'anno passato non si deve aver percipto un totale di compensi
superiore e 30 mila euro. Nel mio caso di lavoratore dipendente
conta ? Cosa devo considerare ? Soltanto il RAL ? Anche eventuali
indennità/rimborsi aggiunti in busta ? O devo fare riferimento a
qualche riquadro del 730 ?

5) Che costi fissi comporta l'apertura di questa attività ? Solo l'
Iscrizione alla camera di commercio ? Ho letto che c'è differenza fra
risultare come professionista e non. Se apro lapartita iva come
professionista è necessaria l'iscrizione alla camera di commercio ? E
cosa è consigliabile fare, professionista o ditta individuale ?

6) Devo anche effettuare il versamento del 17% alla gestione separata
dell'INPS ? Ho letto che se dichiaro che l'attivita da dipendente è
quella "preponderante" non è necessario ma c'è una regolamentazione
più precisa ? O si tratta solo di interpretazioni ? Inoltre, c'è
comunque un minimo annuo da versare all'INPS, nel caso ad esempio
nell'arco di un anno non faccia "lavorare" la PIVA ?

7) I contributi versati alla gestione separata mi dovrebbero
permettere di avere una seconda pensione. Suppongo però che valga
anche in questo caso il discorso del numero minimo di anni di
versamenti. E' possiible invece cumulare tali contributi con quelli
derivanti dall'attività di lavoratore dipendente ? O rischio di
perdere eventuali contributi versati alla gestione separata, nel caso
non raggiunga i requisiti minimi per ricevere la corrispondente
pensione ?

8) Io sono un ingegnere meccanio, abilitato alla professione ed
iscritto sino al 2008 all'Ordine. Quest'anno non ho rinnovato il
pagamento e quindi decadrà l'iscrizione all'albo. Essendo dipendente
non ho mai versato nulla ad inarcassa ma fatto riferimento all'INPS.
Non essendo più iscritto all'albo mi confermate che non dovrò versare
il famoso 4% (se non erro) di introiti derivanti dall'esercizio della
professione ? Anche perchè, oltre a non essere più iscritto all'albo,
gli introiti proverebbero dall'esercizio non certo della professione
dell'ingegnere.

Grazie mille a chi avrà la pazienza di rispondermi :bye1:
 
Riferimento: Lavoratore dipendente e regime dei minimi: alcuni interrogativi.

Complimenti per l'ottima annata! ;) Le mie umili risposte da praticante:
1) Emetterai notula con ritenuta (IRPEF) a titolo d'imposta del 20% nei confronti dei soggetti dotati di P.I. e questi la verseranno entro il 16 del mese successivo tramite mod. di pagamento F24; mi dispiace, ma non mi è chiara la domanda relativa all'IVA, che niente ha a che vedere con la ritenuta (cmq il contribuente minimo è escluso sia dalla rivalsa IVA, che dalla detraibilità dell'IVA sugli acquisti);
2) può darsi che tu abbia letto che tra i requisiti necessari ai fini dell'accesso al regime, è annoverato quello di non aver effettuato cessioni all'esportazione nell'anno precedente; credo che l'effettuazione di cessioni all'esportazione (cosa diversa dalle cessioni intracomunitarie) rappresenti una causa di esclusione;
3) Entro il 15/03 il sostituto d'imposta consegna al sostituito apposita certificazione delle ritenute operate;
4) Il limite è riferito ai redditi da lavoro autonomo;
5) Sono soggette all'iscrizione al registro le attività ex art. 2195 C.C.; il lavoratore autonomo non è obbligato all'iscrizione; sul sito della CCIA di tua competenza troverai gli importi di diritti e tassa camerale annuale che l'esercente attività d'impresa tenuto all'iscrizione deve corrispondere;
6) I c.d. "senza cassa" (categorie di lavoratori autonomi e professionisti sprovvisti di una propria cassa previdenziale) sono tenuti all'iscrizione alla gestione separata, alla quale versano il 24,72% se non iscritti ad altre forme previdenziali, il 17% se iscritti ad altre forme previdenziali (tu sei già iscritto alla gestione ordinaria in quanto dipendente);
7) Puoi attingere informazioni relative a totalizzazione e ricongiunzione sul sito dell'inps, sezione "Informazioni", link "I contributi"; ad ogni modo, è possibile totalizzare solo periodi contributivi non coincidenti tra loro nella gestione ordinaria ed in quella separata;
8) Se eserciterai la libera professione, devi pagare l'iscrizione annuale al Collegio, iscriverti alla Cassa di appartenenza e sull'onorario, per ciascuna notula che emetterai, calcolare il 4% di ritenuta previdenziale, oltre alla ritenuta d'acconto ed annualmente, alle scadenze, provvedere al versamento dei contributi, che potrai poi "ricongiungere" dopo almeno 5 anni di contribuzione ed a tuo carico, mentre se la tua attività autonoma sarà di altro tipo, a te la scelta!
 
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