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Lavoratore dipendente e partita iva per seconda attività

PeppeVirt

Utente
Buongiorno a tutti, vorrei porvi una questione scusandomi in anticipo se ho sbagliato forum.

Sono un lavoratore dipendente full time di una SpA con RAL inferiore a 30K euro che vorrebbe intraprendere un'attività secondaria da "consulente informatico/sviluppatore software" per incrementare un po' le mie entrate senza avere eccessivi oneri sia fiscali che sui diversi adempimenti.

Premetto che:
  • La mia azienda non vieta di svolgere altre attività che non siano in concorrenza, e di fatto la seconda attività non lo è.
  • Finora ho utilizzato la collaborazione occasionale per i lavori fatti ma il limite di 5K annui lordi sono veramente stretti e, superato tale il limite, non vorrei caricare troppo i clienti con i contributi INPS oltre che alla ritenuta d'acconto. Inoltre spesso la collaborazione occasionale può essere un limite.
  • Vorrei cercare di limitare al massimo gli adempimenti previsti (posizione INPS, iscrizione CCIAA) considerato che comunque il reddito da secondo lavoro non supererebbe mediamente i 10K lordi annui.

Pertanto pensavo all'apertura di partita iva in regime forfettario, la cui scelta è la più ovvia in termini di convenienza fiscale, ma vorrei sapere se:

  • Avendo già un impiego dipendente full time con conseguente versamento dei contributi INPS da parte della mia azienda, posso evitare sia l'iscrizione alla Gestione Separata INPS che il versamento dei contributi, o almeno evitare il solo versamento?
  • Posto che la attività secondaria che intendo intraprendere è quella di Consulente Informatico (62.02.00) ma anche di Programmatore (62.01.00) posso evitare l'iscrizione alla camera di commercio ed esercitare l'attività come libero professionista?

In sostanza vorrei sapere se posso limitarmi alla sola apertura della partita iva in regime forfettario per svolgere la mia seconda attività, assolutamente non prevalente rispetto al mio impiego in azienda, evitando se possibile INPS e CCIAA.

Grazie e cordiali saluti.
Giuseppe
 
Secondo me dovrai aprire anche una posizione Inps alla gestione separata (professionista senza cassa), ovviamente versando l'aliquota ridotta prevista per chi è già in possesso di posizione previdenziale obbligatoria.
 
Quindi, Leonardo, mi stai dicendo che anche se la mia azienda versa già i contributi, per gli eventuali redditi da lavoro autonomo devo comunque versarli anch'io con un'aliquota ridotta? Questo è il punto che mi genera più dubbi dato che ci sono pareri discordanti. C'è chi dice che non devo poichè ho già una posizione contributiva mentre altri che devo comunque versarli.
 
Quindi, Leonardo, mi stai dicendo che anche se la mia azienda versa già i contributi, per gli eventuali redditi da lavoro autonomo devo comunque versarli anch'io con un'aliquota ridotta? Questo è il punto che mi genera più dubbi dato che ci sono pareri discordanti. C'è chi dice che non devo poichè ho già una posizione contributiva mentre altri che devo comunque versarli.
Se apri una ditta individuale, con tanto di iscrizione alla camera di commercio, puoi richiedere l'esenzione dal versamento dei contributi (apertura gestione separata Inps commercianti); ma se esercitassi come libero professionista, tale opzione non c'è e verserai soltanto qualche punto in meno di contributi all'INPS. Quei codici ATECO che hai menzionato mi pare si riferiscano a quest'ultimo caso.
 
Ti risulta che se invece di iscrivermi alla camera di commercio come libero professionista lo facessi come artigiano (il codice ATECO 62.01.00 potrebbe rientrare in questa fattispecie) potrei richiedere comunque l'esenzione del versamento dei contributi?
 
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