K
Karl8.
Ospite
Vorrei avere un chiarimento sull'applicazione dell'art.7 IVA che forse non capisco bene.
CASO: soggetto italiano A (con partita iva) svolge servizi di collaudo su macchinari (beni mobili) venduti all'estero da soggetto italiano B (con partita iva).
I servizi vengono svolti da A in vari paesi sia Ue che extra-UE.
Quando A fattura a B le prestazioni sono non soggette art. 7 comma 4 lett b), in quanto non c'è territorialità iva in Italia (per cui non c'è iva italiana ma iva del paese in cui si svolge il lavoro).
Ora però mi chiedo: Soggetto A deve avere una posizione iva in tutti i paesi in cui viene richiesto il suo intervento per pagare iva del paese estero?
Oppure è sufficiente che fatturi a soggetto B che fatturando a sua volta al suo cliente estero (con partita iva) sia il bene che il costo della prestazione di A faccia così assolvere l'iva del paese estero all'acquirente residente in quel paese?
In tal modo, ai fini del versamento iva estera, la procedura esposta sarebbe equivalente a quella in cui A fatturasse direttamente al cliente estero di B e il cliente stesso emetteresse autofattura per Iva del suo paese, suppongo.
Non mi è affatto chiara la cosa. Se così non fosse A dovrebbe avere reppresentate fiscale o partiva iva (riconoscimento diretto) in tutti i paesi, mi sembra troppo oneroso.
Non sono pratico e vi chiedo se ne avete esperienza?
Da chi poi verrebbe contestato il mancato versamento di Iva non italiana?
Spero che il quesito sia chiaro in quanto mi serve proprio un vostro parere.
Grazie
CASO: soggetto italiano A (con partita iva) svolge servizi di collaudo su macchinari (beni mobili) venduti all'estero da soggetto italiano B (con partita iva).
I servizi vengono svolti da A in vari paesi sia Ue che extra-UE.
Quando A fattura a B le prestazioni sono non soggette art. 7 comma 4 lett b), in quanto non c'è territorialità iva in Italia (per cui non c'è iva italiana ma iva del paese in cui si svolge il lavoro).
Ora però mi chiedo: Soggetto A deve avere una posizione iva in tutti i paesi in cui viene richiesto il suo intervento per pagare iva del paese estero?
Oppure è sufficiente che fatturi a soggetto B che fatturando a sua volta al suo cliente estero (con partita iva) sia il bene che il costo della prestazione di A faccia così assolvere l'iva del paese estero all'acquirente residente in quel paese?
In tal modo, ai fini del versamento iva estera, la procedura esposta sarebbe equivalente a quella in cui A fatturasse direttamente al cliente estero di B e il cliente stesso emetteresse autofattura per Iva del suo paese, suppongo.
Non mi è affatto chiara la cosa. Se così non fosse A dovrebbe avere reppresentate fiscale o partiva iva (riconoscimento diretto) in tutti i paesi, mi sembra troppo oneroso.
Non sono pratico e vi chiedo se ne avete esperienza?
Da chi poi verrebbe contestato il mancato versamento di Iva non italiana?
Spero che il quesito sia chiaro in quanto mi serve proprio un vostro parere.
Grazie