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IVA EDITORIA

RE: IVA EDITORIA x dott. DECAMINADA

<HTML>Non si può ,a mio avviso far parte della redazione di un sito fiscale e rispondere "ritengo che l'impostazione sia corretta"
Dottor Decaminada occorre riportare una norma al riguardo, una prassi min.!!!!
Allora ognuno di noi può dire quello che gli passa per la testa!!!</HTML>
 
RE: IVA EDITORIA x dott. DECAMINADA

<HTML>Dottor Decaminada si tratta di cessioni gratuite di beni oggetto dell'attività propria dell'impresa????
Io "ritengo" proprio di sì ed in quanto tali da assoggettare ad iva secondo la procedura prevista per gli editori, tali cessioni inoltre costituiscono ricavi ai fini ii.dd.
Se non è d'accordo replichi,citando normativa o almeno prassi o giurisprudenza o almeno per favore in futuro si astenga da altre affermazioni prive di riferimenti normativi o di prassi o giurisprudenziali.
In caso di un accertamento non potremmo rispondere ai verificatori:"Il dottor Decaminada della redazione di Fisco e Tasse ritiene che......."
Grazie</HTML>
 
<HTML>in merito alla questione non esiste una normativa di legge pienamente applicabile. Unico riferimento è la Risoluzione n.52209/95 del 15/06/99 della DRE Lombardia la quale arriva a sostenere che ciò che determina l'assoggettabilità ad iva delle cessioni gratutite delle pubblicazioni è la natura dell'attività dell'impresa: Attività pubblicitaria o Attività editoriale.
Tale tesi, nel caso della "free press" è altamente criticabile sotto diversi aspetti. A mio parere (e non solo mio):
- pur essendo l'impresa inquadrata come editoriale, in pratica la pubblicazione è solo mezzo strumentale alla diffusione dei messaggi pubblicitari che sono l'unica fonte di reddito;
- non esiste una base imponibile certa per l'applicazione dell'iva;
- in ogni caso non può nemmeno parlarsi di cessione in quanto non esiste un cessionario specifico. Semmai si può parlare di rinuncia della proprietà da parte dell'impresa, con un corrispondente acquisto della stessa a titolo originario da parte del pubblico.</HTML>
 
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