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Iniziare attività d'impresa da Contribuenti Minimi essendo già Lavoratore Dipendenti

Riferimento: Iniziare attività d'impresa da Contribuenti Minimi essendo già Lavorator

Inoltre:

Volendo far tutto da soli, senza appoggiarsi ad uno studio di Commercialisti, quele è l'ordine con cui fare le cose? Questo (consideriamo sempre il caso della vendita di prodotti non alimentari via internet)?

1) Agenzia delle entrate, per darvi il codice attività (conviene indicarne più di uno?) e ricevere il numero di P.IVA

2) CCIAA per l'Iscrizione come contribuente minimo

3) Comune per la DIA, ossia Dichiarazione di Inizio Attività

Obiezioni in merito?
 
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il codice attività è 47.91.10
COMMERCIO AL DETTAGLIO DI PRODOTTI VIA INTERNET

Scusatemi, io avevo trovato 52.61.4, ossia vendita di prodotti non alimentari via internet, che differenza c'è? Sembrano equivalenti?
L'uno ha soppiantato l'altro o sono entrambi in vigore ma hanno finalità differenti?
 
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Per prima cosa devi presentare la comunicazione in Comune, poichè devi allegarla alla pratica per l'apertura della p.iva.
L'apertura della p.iva e l'iscrizione alla camera di commercio deve essere fatta obbligatoriamente (dal 01 Aprile) tramite ComUnica. Occorre PEC e firma digitale.
Il fai da te è sconsigliato, ma forse sono di parte.
Ciao
 
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6) Darei vita ad un punto "6", mrtrs, dici di aver scoperto cose che neanche il tuo commercialista sapeva, che ne dici di condividerle? Così come anche gli altri che leggono! Ritengo che se tutti quelli che sappiamo qualcosa la condividiamo, alla fine mettendo tutto insieme ne verrà fuori quel "Vademecum" che in molti desiderano e che a tantissimi può risultare utile!
Condividere il sapere è manifestazione di grande cultura e generosità, e la rete ci offre lo strumento ideale per farlo!
A presto!


Ciao joker,

sono d'accordo con te, anche se per quel che mi riguarda alcune cose erano abbastanza particolari per il mio tipo d'attività (pianista/concertista e insegnante di pianoforte).

La più importante però, e condivisa da qualunque contribuente minimo, è appunto il fatto di dover integrare l'IVA sugli acquisti comunitari entro il giorno 16 del mese successivo, come farebbe un qualsiasi comune mortale con p.IVA ordinaria. (Anche se questo non era un mistero, era scritto ovunque, ma non era chiaro.)


Le altre cose forse è meglio condividerle in un altro post più attinente, perché l'attività da libero professionista e quella da commerciante sono molto diverse, e come ha detto prima german, meglio non portare a confusione :p
 
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Grazie a tutti! Veramente grazie! questo è in assoluto il post più chiaro di tutto internet. In particolare grazie a joker per tirare le fila del discorso e per riassumere i vari punti.

Anche io sono un lavoratore dipendente, fulltime, settore metalmeccanico e sto valutando di aprire p.iva con il regime dei minimi e ho un paio di domande da porvi.

Partiamo dal presupposto che l'obiettivo finale è la vendita di un prodotto elettronico, prodotto da una ditta Italiana, sia a privati che ad aziende.

1. Trattandosi di attività commerciale (acquisto e rivendita), si può applicare il regime dei minimi?
2. Posso vendere indifferentemente a privati e aziende? Con che differenze?

Nel caso in cui non fosse possibile quanto sopra, avrei una seconda possibilità. L'azienda infatti sarebbe disponibile a farmi un contratto di agenzia/consulenza/procacciatore d'affari (la cosa è da definire) dove la mia parcella/fattura sarebbe rappresentata da il numero di articoli venduti moltiplicato per la provvigione/compenso per singolo articolo. In sostanza il margine di vendita rappresenterebbe il mio fatturato.

3. In questo secondo caso, posso rientrare le regime dei minimi?

4. Secondo me questa seconda strada sarebbe ottimale, in quanto mi permette di vendere molti più prodotti prima di raggiungere la soglia dei 30.000 €. Ci sono delle controindicazioni nell'optare per questa seconda strada?

Grazie mille a tutti per le risposte che potrete darmi.

Luca
 
Riferimento: Iniziare attività d'impresa da Contribuenti Minimi essendo già Lavorator

Salve a tutti,
volevo approfittare di questo quesito per avere conferma di alcune cose.
Mi riferisco all'eventualità di poter avviare uno studio di consulenza essendo lavoratrice dipendente non statale full time ed iscritta ad un Albo professionale.
Quali sono gli adempimenti iniziali e i principali adempimenti da seguire?
1.L'inizio attività e la richiesta contestuale di partita IVA avviene con ComUnica, con pagamento degli oneri CCIAA circa euro 130,00.
2.Prevedendo ricavi non superiori a 30.000,00 euro si può aderire al regime dei CM, che esonera dalla tenuta dei registri IVA. Quali gli altri adempimenti?
3.Se dipendente full-time c'è l'esonero dal versamento dei contributi Inps, indicazione che va fatta nell'ambito della ComUnica. Parliamo quindi del versamento dei contributi alla Cassa Previdenziale?
4.Per l'inail quali sono le particolarità?
5.Comunicazioni all'Ordine? entro 6 mesi dall'inizio attività?
Grazie a chi volesse rispondere.
 
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Grazie a tutti! Veramente grazie! questo è in assoluto il post più chiaro di tutto internet. In particolare grazie a joker per tirare le fila del discorso e per riassumere i vari punti.

Anche io sono un lavoratore dipendente, fulltime, settore metalmeccanico e sto valutando di aprire p.iva con il regime dei minimi e ho un paio di domande da porvi.

Partiamo dal presupposto che l'obiettivo finale è la vendita di un prodotto elettronico, prodotto da una ditta Italiana, sia a privati che ad aziende.

1. Trattandosi di attività commerciale (acquisto e rivendita), si può applicare il regime dei minimi?
2. Posso vendere indifferentemente a privati e aziende? Con che differenze?

Nel caso in cui non fosse possibile quanto sopra, avrei una seconda possibilità. L'azienda infatti sarebbe disponibile a farmi un contratto di agenzia/consulenza/procacciatore d'affari (la cosa è da definire) dove la mia parcella/fattura sarebbe rappresentata da il numero di articoli venduti moltiplicato per la provvigione/compenso per singolo articolo. In sostanza il margine di vendita rappresenterebbe il mio fatturato.

3. In questo secondo caso, posso rientrare le regime dei minimi?

4. Secondo me questa seconda strada sarebbe ottimale, in quanto mi permette di vendere molti più prodotti prima di raggiungere la soglia dei 30.000 €. Ci sono delle controindicazioni nell'optare per questa seconda strada?

Grazie mille a tutti per le risposte che potrete darmi.

Luca


Buon giorno a tutti. Qualcuno mi saprebbe aiutare?
 
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salve a tutti,sono nuovo del forum.
volevo sapere,come gia scritto da altri partecipanti al forum,essendo anche io dipendente come loro,informandomi un pò ingiro,uno dice una cosa,l'altro un'altra,che si paga ugualmente inps e inail e che le spese fisse sono alte...
non ho capito molto bene che non bisogna superare la soglia dei 30000€ annui...lordi o netti?si tratta solamente del reddito proveniente dall'attività commerciale?
e se si vuole e si ha la fortuna di poterlo superare,quali sono eventuali costi?
vi ringrazio
luca
 
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