Buongiorno a tutti, apro questa discussione in cerca di chiarimenti e consigli.
La mia fidanzata, trasferitasi con me all'estero tempo fa, è proprietaria di un appartamento in Italia (unico immobile che possiede), nel quale vivono i genitori e il fratello di lei.
Ora questo appartamento risulta essere, per lei, un fastidio non indifferente in termini di IMU seconda casa. Nonostante sia un piccolo trilocale di edilizia popolare, l'importo non è irrisorio e rappresenta una spesa che ci risparmieremmo volentieri, soprattutto considerando che l'immobile in questione costituisce de facto l'abitazione principale di nostri parenti stretti ai quali non si chiede nulla in cambio.
Visto che i suoi familiari vogliono continuare a vivere all'interno di questo appartamento a tempo indeterminato, ci chiedevamo se vi è un modo per scansare, o quantomeno ridurre, il pagamento dell'IMU.
Il comodato d'uso gratuito è fuori questione non avendo residenza nello stesso Comune; rimarrebbe quindi, se ho ben capito, l'opzione usufrutto. Lei potrebbe donare l'usufrutto a sua madre o suo padre, questo dovrebbe in teoria liberarci dall'IMU seconda casa, corretto?
Vorrei anche capire se è assolutamente necessario l'atto notarile, e nel caso con quali costi si avrebbe a che fare.
Non ultimo vorrei sapere se oltre all'onorario del notaio vi sono altri esborsi da mettere in conto (imposte, bolli, etc..). Ho letto che la donazione dell'usufrutto di immobili ai figli gode di agevolazioni fiscali, mi chiedevo se la cosa fosse valida anche al rovescio (da figlio a genitore) .
Grazie in anticipo.
La mia fidanzata, trasferitasi con me all'estero tempo fa, è proprietaria di un appartamento in Italia (unico immobile che possiede), nel quale vivono i genitori e il fratello di lei.
Ora questo appartamento risulta essere, per lei, un fastidio non indifferente in termini di IMU seconda casa. Nonostante sia un piccolo trilocale di edilizia popolare, l'importo non è irrisorio e rappresenta una spesa che ci risparmieremmo volentieri, soprattutto considerando che l'immobile in questione costituisce de facto l'abitazione principale di nostri parenti stretti ai quali non si chiede nulla in cambio.
Visto che i suoi familiari vogliono continuare a vivere all'interno di questo appartamento a tempo indeterminato, ci chiedevamo se vi è un modo per scansare, o quantomeno ridurre, il pagamento dell'IMU.
Il comodato d'uso gratuito è fuori questione non avendo residenza nello stesso Comune; rimarrebbe quindi, se ho ben capito, l'opzione usufrutto. Lei potrebbe donare l'usufrutto a sua madre o suo padre, questo dovrebbe in teoria liberarci dall'IMU seconda casa, corretto?
Vorrei anche capire se è assolutamente necessario l'atto notarile, e nel caso con quali costi si avrebbe a che fare.
Non ultimo vorrei sapere se oltre all'onorario del notaio vi sono altri esborsi da mettere in conto (imposte, bolli, etc..). Ho letto che la donazione dell'usufrutto di immobili ai figli gode di agevolazioni fiscali, mi chiedevo se la cosa fosse valida anche al rovescio (da figlio a genitore) .
Grazie in anticipo.