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immobile a disposizione e casi particolari imu

Quindi secondo quella teoria del 2018 vorrebbe dire che non è vero che i familiari 1grado possono avere lo sconto del 50% visto che non può essere la loro abitazione principale non essendo proprietari?

Comma 747. La base imponibile è ridotta del 50 per cento nei seguenti casi:
a) per i fabbricati di interesse storico o artistico di cui all'articolo 10 del codice di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42;
b) per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, limitatamente al periodo dell'anno durante il quale sussistono dette condizioni. L'inagibilità o inabitabilità è accertata dall'ufficio tecnico comunale con perizia a carico del proprietario, che allega idonea documentazione alla dichiarazione. In alternativa, il contribuente ha facoltà di presentare una dichiarazione sostitutiva ai sensi del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, che attesti la dichiarazione di inagibilità o inabitabilità del fabbricato da parte di un tecnico abilitato, rispetto a quanto previsto dal periodo precedente. Ai fini dell'applicazione della riduzione di cui alla presente lettera, i comuni possono disciplinare le caratteristiche di fatiscenza sopravvenuta del fabbricato, non superabile con interventi di manutenzione;
c) per le unità immobiliari, fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale, a condizione che il contratto sia registrato e che il comodante possieda una sola abitazione in Italia e risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato l'immobile concesso in comodato; il beneficio si applica anche nel caso in cui il comodante, oltre all'immobile concesso in comodato, possieda nello stesso comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Il beneficio di cui alla presente lettera si estende, in caso di morte del comodatario, al coniuge di quest'ultimo in presenza di figli

indicando il codice 3 nel mio caso avrei un trattamento peggiorativo poichè io per l'immobile a disposizione verso l'imu, se non indico il codice 3 il mio immobile a disposizione non produce reddito se lo indico lo produce al 50%. Io sono indecisa la rendita del mio immobile a disposizione è molto bassa quel 50% mi cambia davvero poco però vorrei fare la cosa giusta. Secondo me la dichiarazione dei redditi è personale e bisogna guardare la situazione del contribuente, sulla abitazione principale bisogna avere un rapporto di proprietà, se io non indico una abitazione principale nel 730 (perchè l'immobile in cui risiedo e dimoro è di proprietà del mio coniuge) come posso indicare il codice 3 nei casi particolari imu. Diverso è il caso in cui un soggetto ha la proprietà di un immobile in cui risiedono i familiari del proprietario: "Si ricorda che per abitazione principale si intende quella nella quale il proprietario (o titolaredi altro diritto reale), o i suoi familiari dimorano abitualmente" in questo caso se il contribuente ha un immobile in cui risiedono i suoi familiari e non lui (quindi l'immobile è considerato abitazione principale) e in più un immobile a disposizione può per quest'ultimo indicare il codice 3, ma in dichiarazione avrà abitazione principale (dove risiedono anche solo i suoi familiari) e immobile a disposizione (per cui incicherà il codice3 in casi part imu). Io invece in dichiarazione dei redditi indico solo l'immobile a disposizione per cui pago l'imu come posso indicare il codice 3 in casi particolari imu se in dichiarazione non ho abitazione principale? dovrei avere proprietà sulla abitazione principale. La dichiarazione per me cambierebbe solo di qualche decina di euro (vado a credito di 93 euro se indico il codice 3, se non lo indico vado a credito di 112), sarei tentata di indicarlo il codice3 (meglio fare le cose a favore del fisco per evitare problemi) ma la cosa formalmente non mi sembra corretta perchè io non ho proprietà sulla mia abitazione principale.
 
Grazie per il chiarimento, a rigor di logica non fa una piega ma In questo caso specifico a mio avviso la norma si riferisce ad immobili posseduti a titolo di proprietà. Guarda al punto 2.1 https://def.finanze.it/DocTribFrontend/getPrassiDetail.do?id={55F607FA-C5E1-424D-91B7-C64A0A28AC32}
C'è sempre quel....
"Si ricorda che per abitazione principale in base all'art. 10, comma 3-bis, del TUIR "si intende quella nella quale la persona fisica, che la possiede a titolo di proprietà o altro diritto reale, o i suoi familiari dimorano abitualmente"."

.....se ci abitano i familiari è abitazione principale del proprietario o dei familiari?
 
Si ma è sempre il proprietario ( salvo eccezioni previste) che dichiara come abitazione principale l' immobile in cui dimorano i familiari e che, in caso possedesse nello stesso comune un' altra abitazione non locata è tenuto a flaggare la casella con il codice 3.

Più avanti si dice anche " un contribuente che dimori abitualmente in un immobile detenuto a titolo di locazione e che, nello stesso comune, possieda a titolo di proprietà un'unità immobiliare ad uso abitativo non locata assoggettata all'IMU, non dovrà far concorrere il reddito di quest'ultima unità abitativa alla formazione della base imponibile dell'IRPEF e delle relative addizionali nella misura del 50"

A me sembra proprio che si sia voluto mettere l' accento sul fatto che bisogna essere proprietari degli immobili non ti pare?
 
io lo leggo come inteso che se nel quadro B c'è un immobile con codice 1 in colonna 2 al rigo dell'immobile a disposizione non locato nello stesso comune va indicato 3 (e in effetti dà segnalazione in proposito)... vero è che in assenza di immobile con codice 1 non dà segnalazione di sorta se indico 3 nei casi particolari e ovviamente si paga sul 50%
 
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