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I costi di sviluppo di siti web e app sono deducibili?

Ciao a tutti,
Premetto che la domanda non è per me in quanto sono in regime forfettario, ma per i miei clienti.
Mi occupo di sviluppo di siti web e app mobile. Leggendo online ho visto che i costi di sviluppo per il sito web aziendale (vetrina e e-commerce) sono deducibili. Innanzitutto volevo capire cosa significa esattamente. Nella mia fattura che non include l'iva essendo in forfettario, significa che non possono dedurre nulla oppure il resto dell'importo è comunque deducibile? Se si, non ho ben capito se al 100% o solo una parte.
Inoltre, lo stesso discorso vale per le app? Supponiamo che io sviluppi un app per una palestra, per poter gestire i clienti e mostrare i programmi di allenamento.(l'app è usata prevalentemente dai clienti). In questo caso il costo dell'applicazione è deducibile o no? Non trovo nulla al riguardo online.
Grazie in anticipo.
 
Buongiorno, nel post rilevo un poco di confusione: se sei uno sviluppatore di siti e app, tu emetti fatture e quindi per te sono ricavi di vendita dei servizi che svolgi. Per il tuo cliente, ammesso che sia in contabilità ordinaria sono dei costi ad utilità pluriennale ovvero in gergo dei cespiti immateriali: questi vanno inseriti nell'attivo patrimoniale delle aziende clienti ed ammortizzati direttamente in conto secondo la loro vita utile e comunque non oltre i 5 anni. Quindi abbattono il risultato di esercizio (ovvero l'utile su cui si calcolano le tasse da pagare) per una quota parte del costo storico (la tua fattura) diviso per gli anni di durata stimata (max 5 anni) della spesa di sviluppo
 
Buongiorno, nel post rilevo un poco di confusione: se sei uno sviluppatore di siti e app, tu emetti fatture e quindi per te sono ricavi di vendita dei servizi che svolgi. Per il tuo cliente, ammesso che sia in contabilità ordinaria sono dei costi ad utilità pluriennale ovvero in gergo dei cespiti immateriali: questi vanno inseriti nell'attivo patrimoniale delle aziende clienti ed ammortizzati direttamente in conto secondo la loro vita utile e comunque non oltre i 5 anni. Quindi abbattono il risultato di esercizio (ovvero l'utile su cui si calcolano le tasse da pagare) per una quota parte del costo storico (la tua fattura) diviso per gli anni di durata stimata (max 5 anni) della spesa di sviluppo
Buongiorno e grazie per la risposta.
Purtroppo sono ancora all'inizio e molti termini per me sono nuovi e faccio un po' di confusione.
Quindi se ho capito bene, supponendo ad esempio che il mio cliente spenda 1000€ per farsi realizzare un sito web, lui lì potrà poi dedurre ogni anno fino al 100% dell'importo? Quindi recupera i 1000€ spesi, o solo una parte?
La questione dei 5 anni chi la decide? Nel senso, può scegliere di recuperarli tutti in un anno o vanno per forza divisi su 5 anni? Ultima domanda, quindi per le App come dicevo prima vale lo stesso discorso o è ristretto solo ai siti web?
Scusate le tante domande
 
Buongiorno Nicola (ciao Giuseppe): le aziende in contabilità ordinaria redigono il bilancio - questo documento essenzialmente mette a confronto
COSTI e RICAVI
DEBITI e CREDITI
la differenza è il risultato di esercizio UTILE o PERDITA

La fattura emessa da te è, per il tuo cliente un COSTO - i costi o sono annuali (es. le merci) o pluriennali (cosiddetti cespiti o immobilizzazioni); i beni a utilità pluriennale, se di importo fino a € 516,46 (il vecchio milione di lire) possono essere considerati costi di esercizio quindi dedotti al 100% nell'anno di registrazione della fattura - se l'importo è superiore, vanno dedotti frazionandoli in un numero definito di anni:
il CODICE CIVILE non ti dice quanti anni, ma ti impone che il frazionamento (ammortamento) sia sistematico;
il TUIR ovvero il fisco, già dal 1987 ti fissa delle aliquote.

Se tu segui il CODICE CIVILE e deduci in bilancio un costo maggiore, in denuncia dei redditi hai l'obbligo di recuperare la differenza e pagarci le tasse.

Molto sinteticamente funziona così.
Gianni
 
Buongiorno Nicola (ciao Giuseppe): le aziende in contabilità ordinaria redigono il bilancio - questo documento essenzialmente mette a confronto
COSTI e RICAVI
DEBITI e CREDITI
la differenza è il risultato di esercizio UTILE o PERDITA

La fattura emessa da te è, per il tuo cliente un COSTO - i costi o sono annuali (es. le merci) o pluriennali (cosiddetti cespiti o immobilizzazioni); i beni a utilità pluriennale, se di importo fino a € 516,46 (il vecchio milione di lire) possono essere considerati costi di esercizio quindi dedotti al 100% nell'anno di registrazione della fattura - se l'importo è superiore, vanno dedotti frazionandoli in un numero definito di anni:
il CODICE CIVILE non ti dice quanti anni, ma ti impone che il frazionamento (ammortamento) sia sistematico;
il TUIR ovvero il fisco, già dal 1987 ti fissa delle aliquote.

Se tu segui il CODICE CIVILE e deduci in bilancio un costo maggiore, in denuncia dei redditi hai l'obbligo di recuperare la differenza e pagarci le tasse.

Molto sinteticamente funziona così.
Gianni
Buongiorno Gianni, scusa il ritardo nella risposta. Grazie mille per la spiegazione dettagliata, adesso mi è molto più chiaro. Quindi oltre al sito web deduco che anche un app ad esempio per permettere ai clienti di un ristorante di prenotare, o a un barbiere, così come una palestra, possa essere inserita in quei costi di cui parlavi tu relativi all'attività.
Posso usarlo come punto di forza quando propongo lo sviluppo di un'app a delle piccola attività locali se così fosse.
 
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