giornalistatraduttore
Utente
Buongiorno a tutti. Presento brevemente il mio caso.
Sono un giornalista e traduttore diciamo del sottobosco culturale torinese che dopo giusta gavetta (leggi: lavori fatti senza dichiarare nulla, non ho fatto molto) e dopo aver ricevuto diverse proposte di collaborazione si è deciso di iniziare una nuova attività con partita iva come lavoratore autonomo. Dato che una buona parte del mio lavoro si compone nel tradurre sono intenzionato ad affiancare un'attività di traduttore (conosco cinque lingue, il lavoro non mi mancherebbe). Sono decisamente determinato nell'intraprendere questa attività pur consapevole delle difficoltà e delle grandi tasse da pagare.
Ho un unico, enorme problema. Non capisco un...... tubo di tasse e fisco eccetera. So che esiste il regime dei minimi, so diverse cose ma all'atto pratico non ho idea di cosa bisogna fare. Andare da un commercialista non mi esalta primo perchè all'inizio bisogna tagliare le spese secondo non vorrei mai che avvedendosi del fatto che non capisco un...... tubo mi facesse qualche scherzetto.
Innanzitutto: è possibile intraprendere le due attività con due codici partita iva? Non mi sembrano due cose incompatibili, anzi.
Seconda cosa: lavoro prevalentemente con l'estero, al di fuori della comunità europea. Cambia qualcosa dal punto di vista fiscale/legale?
Grazie a tutti per l'aiuto
Sono un giornalista e traduttore diciamo del sottobosco culturale torinese che dopo giusta gavetta (leggi: lavori fatti senza dichiarare nulla, non ho fatto molto) e dopo aver ricevuto diverse proposte di collaborazione si è deciso di iniziare una nuova attività con partita iva come lavoratore autonomo. Dato che una buona parte del mio lavoro si compone nel tradurre sono intenzionato ad affiancare un'attività di traduttore (conosco cinque lingue, il lavoro non mi mancherebbe). Sono decisamente determinato nell'intraprendere questa attività pur consapevole delle difficoltà e delle grandi tasse da pagare.
Ho un unico, enorme problema. Non capisco un...... tubo di tasse e fisco eccetera. So che esiste il regime dei minimi, so diverse cose ma all'atto pratico non ho idea di cosa bisogna fare. Andare da un commercialista non mi esalta primo perchè all'inizio bisogna tagliare le spese secondo non vorrei mai che avvedendosi del fatto che non capisco un...... tubo mi facesse qualche scherzetto.
Innanzitutto: è possibile intraprendere le due attività con due codici partita iva? Non mi sembrano due cose incompatibili, anzi.
Seconda cosa: lavoro prevalentemente con l'estero, al di fuori della comunità europea. Cambia qualcosa dal punto di vista fiscale/legale?
Grazie a tutti per l'aiuto