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firma del datore su busta paga?

iridella

Utente
Gentilissimi,
un dipendente della mia associazione (sono la presidente) con contratto a progetto mi chiede di apporre la mia firma sulla sua busta paga che ha firmato ed è stata quietanzata; sebbene sulla busta paga non mi pare ci sia la dicitura "per quietanza", ho comunque prova dell'avvenuto pagamento, i bonifici, gli f24 ecc. Il pagamento non con bonifico è avvenuto contestualmente alla firma con assegno.
Io lavoro sempre a progetto con un'altra associazione per lo stesso identico tipo di progetto e non ho mai avuto, in 10 anni, una busta paga firmata dal mio datore di lavoro.
Il progetto è finanziato con fondi pubblici e il pagamento dovrebbe avvenire mensilmente ma, di fatto, viene corrisposto ogni volta che riceviamo le tranche del finanziamento.
Per quale motivo questo dipendente chiede la mia firma sulle buste paga? Non sono certa della trasparenza della sua richiesta perché è una persona che sembra voler architettare qualcosa e che già in passato ci ha dato problemi.
Il mio commercialista ha detto che non devo firmare nulla e anche il mio avvocato.
Avete un'idea?
 
Salve iridella, condivido quanto è stato detto dai tuoi interlocutori.

La busta paga può avere la firma o la sigla o il timbro del datore di lavoro.

Riferimento Legge n. 4/1953.

Saluti domenico
 
Salve iridella, condivido quanto è stato detto dai tuoi interlocutori.

La busta paga può avere la firma o la sigla o il timbro del datore di lavoro.

Riferimento Legge n. 4/1953.

Saluti domenico

Graie mille per la risposta.
Certo, che si possa apporre sono al corrente, ma perché tutta questa insistenza? Non ha voluto spiegare il motivo per cui la vuole...
 
Per chi avesse lo stesso problema..
il lavoratore esige normalmente la sottoscrizione o il timbro o la sigla del datore in quanto i prospetti paga, in particolare quello del TFR, nel caso non fossero pagati, troverebbero difficile se non invalida collocazione nel procedimento monitorio (decreto ingiuntivo) in danno del datore di lavoro.
E' sufficiente consultare ordinanza 17413 del 2015 e 13781 del 2020 che consentono di comprendere come possa essere invalidata almeno in prima battuta, la richiesta in via monitoria del lavoratore in danno del datore.
La allegazione al ricorso per D.I. di uno o più prospetti paga, senza ulteriori documenti ( ed adducendo normalmente la dicitura "documenti di provenienza datoriale" ), va attentamente vagliata, perchè in caso di contestazioni, una via in più da percorrere è proprio quella della eccepita violazione dell'art.1 della legge 4 del 1953 sulla rilevata carenza di timbro datoriale o firma o sigla di questi.
Ovviamente in sede di merito si aprirebbero per il lavoratore certamente anche altre vie di prova delle proprie (legittime ?) spettanze, ma la strada da percorrere è sicuramente più complicata e le possibilità di difesa per il datore di lavoro sono su di un piano quanto meno più equilibrato.
 
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