Ecommerce diretto "occasionale" e abbonamenti

[dmneasis]

Salve a tutti,

sono un lavoratore dipendente full time e sviluppatore software. Ho sviluppato per hobby un software (questo software non ha nulla a che fare con l'ambito dell'azienda per cui lavoro, per cui non preoccupiamoci di questo). Il problema è che vorrei vendere licenze in abbonamento per questo software su un mio sito web.

Gli utenti sottoscriverebbero l'abbonamento (mensile o annuale) con PayPal, pagando importi bassi, tra 1 e 10 euro al mese.

Non so nulla di marketing e non ho intenzione di interessarmene gran che, se il software vende, vende, altrimenti mi acconteterò di avere anche solo un paio di acquirenti.

La domanda è: devo aprire partita IVA per iniziare a vendere, o posso aspettare di avere almeno un po' di abbonamenti? Cioè, mettiamo caso che vendo due abbonamenti ad un euro e basta, dovrei tenere in piedi una partita IVA, con tutti i costi accessori, per 24 euro l'anno?

Inoltre, domanda bonus: che problemi mi pone, almeno in questa fase iniziale, il fatto che il software sia sviluppato in inglese e che il target sia "worldwide"?

 

[sorguido]

Ciao caro amico.
A riguardo avevo sentito anch'io un commercialista.
Volevo aprire un e-commerce con qualche prodotto per vendere qualcosa e arrotondare lo stipendio, visto che non ho un aumento di 1 euro da 10 anni, se non quelli da contratto.
Ti riporto testualmente la sua risposta:
"Il guadagno derivante dall'e-commerce si andrebbe a sommare a quello da dipendente e tassato in base allo scaglione da lei raggiunto.
Per volumi così bassi, aprire un proprio e-commerce proprietario non sarebbe conveniente, anche se è vero che allestire un e commerce in piena regola impone l'obbligo di aprire la propria partita iva.
L'unica soluzione purtroppo è una p.iva in regime iva da e-commerce senza pagamento di INPS fissa se sei full time come lavoro dipendente. Non dovendo pagare INPS riusciresti comunque ad economizzare."

Tieni presente però che anche con tutte le agevolazioni di sto mondo, mantenere una partita IVA costa un botto! (spese commercialista), e se non vendi alla grande te la prendi proprio lì...
Mi dispiace, ma le libertà di iniziativa concesse dallo Stato italiano sono paritetiche a quelle della Russia comunista.