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Duducibilità costi vitto e alloggio

Buon giorno,

sono un agente Enasarco, costituito come SAS.
Due soci, di cui io amministratore.
Ho un dubbio sulle spese di vitto e alloggio da me sostenute per l'espletamento della mia funzione. In particolare, in che limiti sono deducibili / detraibili?
Il mio commercialista parla dell'1,3% dei ricavi.

Siccome però gestisco un'area piuttosto ampia (tutto il nord Italia) ho spesso la necessità di soggiornare in albergo e mangiare fuori casa e quindi superare di parecchio il limite dell'1,3%.

Ringrazio chiunque mi possa dare delle dritte in merito.

Ciao

Luca
 
allora cercherò di rispondere
la percentuale dell'1,3% sui compensi è il limite massimo deducibile relativo alle SPESE DI RAPPRESENTANZA.
a me pare che le spese da te citate non siano affatto qualificabili come spese di rappresentanza, ma prestazioni alberghiere e somministrazioni di alimenti.
Per tale voce il limite di deducibilità è pari al 75% della spesa ed in ogni caso non superiore al 2%.
ciao
 
allora cercherò di rispondere
la percentuale dell'1,3% sui compensi è il limite massimo deducibile relativo alle SPESE DI RAPPRESENTANZA.
a me pare che le spese da te citate non siano affatto qualificabili come spese di rappresentanza, ma prestazioni alberghiere e somministrazioni di alimenti.
Per tale voce il limite di deducibilità è pari al 75% della spesa ed in ogni caso non superiore al 2%.
ciao

Grazie Giuseppe per la risposta!
Se capisco bene quindi co-esistono due tipologie di costi deducibili:
- spese di rappresentanza
- prestazioni alberghiere e somministrazione alimenti

Cosa differenzia di fatto le due tipologie?
In che modo posso sfruttare le due tipologie e quindi utilizzare entrambi i massimali previsti?

Mi spiego meglio:
- supposto che ho stimato un costo annuo di vitto e alloggio di circa 8.000 € e che quindi supero in ogni caso i massimali previsti dalla norma
- in che modo posso differenziare i costi e imputarne alcuni come "costi di rappresentanza" e altri come "prestazioni alberghiere" per poter usufruire del 1,3% dei ricavi + 2% dei ricavi?

Spero di essere stato chiaro

Grazie

Luca
 
Secondo la Circolare n. 34/E: “Si può, in generale, sostenere che le “finalità promozionali” richieste dalla norma consistono nella divulgazione sul mercato dell’attività svolta, dei beni e servizi prodotti, a beneficio sia degli attuali clienti, che di quelli potenziali.”
Ed ancora: “Nel concetto di finalità di “pubbliche relazioni” devono essere ricomprese tutte le iniziative volte a diffondere e/o consolidare l’immagine dell’impresa, ad accrescerne l’apprezzamento presso il pubblico, senza una diretta correlazione con i ricavi.”
Dunque, si possono qualificare come spese di rappresentanza le erogazioni gratuite a favore sia di clienti, sia di altri soggetti con i quali l’impresa intrattiene “pubbliche relazioni”.
Affinché una erogazione gratuita di beni o servizi possa essere definita spesa di rappresentanza è necessario dimostrare che sussista una finalità promozionale o, alternativamente, una finalità di pubbliche relazioni, nel senso sopra chiarito.
come noterai le spese di rappresentanza non sono quelle che tu sostieni per te stesso, ma sarebbero quelle sostenute a favore di clienti.
dunque è possibile, secondo me, la coesistenza dei due aspetti di deducibilità.
indicare, come hai fatto, spese per 8.000 non ha significato, atteso che il riferimento è al tuo volume d'affari.
inoltre su ogni spesa devi applicare il 75% e la somma totale non deve superare il 2% del tuo volume d'affari.
ciao
 
grazie di nuovo per il chiarimento.

Quindi:
- se sono a cena con dei clienti, se alloggio in un hotel per visitare una fiera di settore, se acquisto regali di natale per dei clienti/fornitori...queste possono essere spese di rappresentanza e rientrano nel 1,3%
- se mi sposto invece per svolgere il mio lavoro di agente e devo soggiornare in hotel per poter, il giorno dopo, continuare le visite, sono prestazioni alberghiere al 2%.

Giusto?
 
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