Buona sera,
prima di tutto devo fare i complimenti per la tipologia di discussioni e la serietà con cui vengono affrontate.. Ma soprattutto per l’impegno che gli utenti ci mettono per rispondere… Devo dire che in più di un’occasione il forum mi è tornato utilissimo per alcuni “ problemini “, ma questa volta pur avendo delle valide discussioni, mi manca qualche tassello..
Il mio dubbio è inerente il tema della donazione..
Mio nonno 85enne, è proprietario di un terreno ex agricolo ( per ex, intendo che il comune ha passato in regione con il nuovo piano la richiesta di edificabilità ), sul quale si erge una cascina ( non rudere ) nella quale hanno vissuto fino a 4 anni fa degli inquilini, che ora sta per diventare edificabile..
Tale terreno+cascina è posseduto da mio nonno da circa 40 anni, ed è stato per parecchi anni anche la sua residenza. Ora vista questa importante opportunità, si sta pensando nei prossimi mesi di vendere tutto a degli edili fortemente interessati. Il dubbio è che ormai siamo in ritardo per la rivalutazione del terreno ( 4% ), e non so se nella finanziaria del 2011 verrà prorogata tale opportunità. Vorrei capire cosa ci conviene fare in considerazione del fatto che i figli sono due ( mio zio e mio padre, e che siamo sotto il milione di euro previsto come franchigia a testa )
Far vendere direttamente a mio nonno, vorrebbe dire pagare una plusvalenza ENORME ( stando alle rivalutazioni istat del terreno ), mi chiedo se avrebbe senso attivare una pratica di donazione nei confronti dei 2 figli ( inserendo della denuncia di donazione un valore adeguato al valore di mercato “ possibile..? senza rivalutazione, nella successione non lo è..) ed in seguito far procedere alla vendita i 2 figli, ottenendo un beneficio durante l’atto di vendita… In funzione del fatto che mio nonno ha 85 anni, e del fatto che difficilmente il costruttore pagherà per contanti tutta la somma ( ma che offrirà 20/25% del costruito, quindi un rientro abbastanza lungo ) un azione di questo tipo potrebbe essere vista come una manovra elusiva..? Finisco, so che la vendita di un bene donato è difficile in quanto le banche difficilmente danno i mutui all’acquirente, ma frazionando il terreno, magari gli edili potrebbero essere di più e non avere bisogno di mutui…!! Ha senso..?
Grazie mille per ogni forma di risposta..
Marco
prima di tutto devo fare i complimenti per la tipologia di discussioni e la serietà con cui vengono affrontate.. Ma soprattutto per l’impegno che gli utenti ci mettono per rispondere… Devo dire che in più di un’occasione il forum mi è tornato utilissimo per alcuni “ problemini “, ma questa volta pur avendo delle valide discussioni, mi manca qualche tassello..
Il mio dubbio è inerente il tema della donazione..
Mio nonno 85enne, è proprietario di un terreno ex agricolo ( per ex, intendo che il comune ha passato in regione con il nuovo piano la richiesta di edificabilità ), sul quale si erge una cascina ( non rudere ) nella quale hanno vissuto fino a 4 anni fa degli inquilini, che ora sta per diventare edificabile..
Tale terreno+cascina è posseduto da mio nonno da circa 40 anni, ed è stato per parecchi anni anche la sua residenza. Ora vista questa importante opportunità, si sta pensando nei prossimi mesi di vendere tutto a degli edili fortemente interessati. Il dubbio è che ormai siamo in ritardo per la rivalutazione del terreno ( 4% ), e non so se nella finanziaria del 2011 verrà prorogata tale opportunità. Vorrei capire cosa ci conviene fare in considerazione del fatto che i figli sono due ( mio zio e mio padre, e che siamo sotto il milione di euro previsto come franchigia a testa )
Far vendere direttamente a mio nonno, vorrebbe dire pagare una plusvalenza ENORME ( stando alle rivalutazioni istat del terreno ), mi chiedo se avrebbe senso attivare una pratica di donazione nei confronti dei 2 figli ( inserendo della denuncia di donazione un valore adeguato al valore di mercato “ possibile..? senza rivalutazione, nella successione non lo è..) ed in seguito far procedere alla vendita i 2 figli, ottenendo un beneficio durante l’atto di vendita… In funzione del fatto che mio nonno ha 85 anni, e del fatto che difficilmente il costruttore pagherà per contanti tutta la somma ( ma che offrirà 20/25% del costruito, quindi un rientro abbastanza lungo ) un azione di questo tipo potrebbe essere vista come una manovra elusiva..? Finisco, so che la vendita di un bene donato è difficile in quanto le banche difficilmente danno i mutui all’acquirente, ma frazionando il terreno, magari gli edili potrebbero essere di più e non avere bisogno di mutui…!! Ha senso..?
Grazie mille per ogni forma di risposta..
Marco