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detrazione per lavori di ristrutturazione in caso di decesso del contribuente

Vorrei chiarimenti in merito all’applicabilità di quanto esposto nella Circolare n. 7/E del 25 giugno 2021:
mio padre, deceduto lo scorso 7/12/2023, era nel mio stato di famiglia e risiedeva con me in un’abitazione di mia proprietà.
Nel 2018 abbiamo ristrutturato l’appartamento dove insieme risiedevamo e mio padre ha sostenuto per intero le relative spese, portando in detrazione il 50% in 10 anni.
Dovendo presentare la sua dichiarazione dei redditi, posso portare in detrazione la quota dei lavori relativa al 2023?
Inoltre, nei prossimi anni (e fino al 10°), posso portare in detrazione nel mio 730 le quote ancora non fruite nonostante, nel mio caso, l’immobile non l'ho acquisito per successione ma è sempre stato di mia proprietà? Preciso che ancora abito con i miei figli nell'appartamento oggetto di ristrutturazione.
 
Come erede detentore dell' immobile nonché proprietario, hai diritto a portare in detrazione le rate residue degli oneri pluriennali, già a partire dal 730 di quest' anno ( anno d' imposta 2023).
 
Come erede detentore dell' immobile nonché proprietario, hai diritto a portare in detrazione le rate residue degli oneri pluriennali, già a partire dal 730 di quest' anno ( anno d' imposta 2023).
Grazie per la tempestiva risposta! ultimo dubbio: in caso di locazione parziale dell'immobile oggetto della ristrutturazione verrebbe meno la detenzione diretta e materiale del bene?
 
Confermo che in caso di locazione dell' immobile così come di locazione parziale, viene meno il requisito della detenzione materiale e diretta del bene per cui non si potrà usufruire delle rate residue ( risposta di ADE 594 del 22/12/22) per gli anni d' imposta in cui si verifichi tale circostanza.
 
Confermo che in caso di locazione dell' immobile così come di locazione parziale, viene meno il requisito della detenzione materiale e diretta del bene per cui non si potrà usufruire delle rate residue ( risposta di ADE 594 del 22/12/22) per gli anni d' imposta in cui si verifichi tale circostanza.
Concordo con la sua risposta nel caso specifico in cui l'immobile risulti pervenuto in eredità, ma la circ.28/E/2022, mentre esplicita chiaramente i requisiti necessari affinché l'erede possa portare in detrazione le quote non fruite, nulla dice in merito al caso in cui non vi sia - di fatto - una variazione nella titolarità del bene come nel mio caso. Dal momento in cui alle pag. 16 e 17 della summenzionata Circolare, al paragrafo "Trasferimento della detrazione", si afferma che il familiare convivente del proprietario dell'immobile, può fruire della quota di detrazione relativa alle spese sostenute anche nell'ipotesi in cui l'unità immobiliare venga (addirittura) ceduta, non è implicito che io erediti le detrazioni spettanti a mio padre anche se ho parzialmente fittato l'immobile, peraltro dotato di accesso indipendente ed autonomo?
 
Nella circolare da te citata, in fondo alla pag 19 viene specificato che nel caso di spese sostenute dal de cuius in qualità di familiare convivente del proprietario dell' immobile, l' erede nonché proprietario può usufruire delle rate residue ma è necessario che abbia la detenzione diretta e materiale del bene.
 
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