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Determinazione reddito Libero Professionista

So che l' argomento spese costi detraibili è gia stato affrontato in questa sezione di forum quindi scusatemi se forse mi ripeto.
Per la determinazione del reddito del libero professionista in generale vale il principio ricavi - spese (secondo il principio di cassa).
Nel leggere un po' dappertutto, compreso il TUIR, ho sempre piu la sensazione che determinare ESATTAMENTE le SPESE da sottrarre ai ricavi sia a volte un po' difficile.
Si leggono spesso posizioni contrastanti e magari anche ben argomentate da entrambe le parti e a volte addirittura contraddittorie della serie ......questo lo posso detrarre? non non puoi..... ma si che si puo' ecc..
Per cercare di farmi un' idea diciamo "scientifica" ho provato a studiarmi attentamente l' art. 53 del TUIR in cui è presente un elenco ben preciso di spese deducibili e i loro eventuali limiti di deducibilità.
Un aiuto viene anche dal quadro RE di Unico (e dalle relative istruzioni) dove dai Righi RE 7 a RE 19 sono elencate per diciamo classi le varie spese da sottrarre ai ricavi.
Tenendo sempre ben a mente il principio dell' INERENZA,a mio modesto avviso resta sempre però una sorta di alone di discrezionalità su alcune tipologie di spesa o spese ben precise. Per esempio le istruzioni dell Rigo 19 (che già di per se si "intitola" "Altre spese documentate" recitano testualmente nell' ultima frase "l’ammontare delle altre spese inerenti l’attività professionale o artistica effettivamente sostenute e debitamente documentate, inclusi i premi di assicurazione per rischi professionali,
tenendo presente che le spese afferenti i beni o servizi utilizzati in modo promiscuo sono deducibili nella misura del 50 per cento
".
Secondo me vuol dire tutto e niente.
Insomma quello che voglio dire è: esiste da qualche parte scritto nero su bianco un elenco, ( o più), una norma di comportamento da seguire insomma qualcosa di preciso in modo che nel caso di controlli es 36 TER dell' AdE non ci si trovi dacanti ai Verificatori a fare la figura del fesso? Indendiamoci non come quelli in malafede che mettono in detrazione spese assolutamente assurde, ma le persone che vogliono fare i bravi contribuenti e vogliono che la loro Dichiarazione dei Redditi non faccia neanche una grinza. lo so qualcuno a questo punto dirà: tanto se ti vogliono fare le pulci ti trovano sempre qualcosa; non avendo mai subito controlli non posso dire se questo è vero oppure è solo la giustificazione di tutti quelli che vogliono fare i furbini..... perchè voglio dire se è giusto è giusto, se è sbagliato è sbagliato.
E' tipico dell' Italia: regole forse volutamente poco precise in modo che ci sia sempre una zona con un certo margine d' azione
Scusate il livore.....
Se qualcuno a notizie lo ringrazio in anticipo

Al
 
allora senza alcun livore cerchiamo di sgombrare il campo iniziando a usare la terminologia corretta e forse inizieremo a capirci di più.
ora tu scrivi" per farmi un' idea diciamo "scientifica" ho provato a studiarmi attentamente l' art. 53 del TUIR in cui è presente un elenco ben preciso di spese deducibili e i loro eventuali limiti di deducibilità.
nulla di più infondato
infatti l'art. 53 del tuir analizza quali possano essere i redditi considerati di lavoro autonomo e quali siano i redditi che lo stato considera redditi di lavoro autonomo.
E' poi l'articolo successivo (art.54) al primo comma, che indica in quale modo debba essere calcolato il reddito di lavoro autonomo.
In tale articolo si enuncia come si determina il reddito di lavoro autonomo ossia esso è dato dalla differenza tra i compensi percepiti (e non ricavi) e le spese sostenute nell'esercizio della professione.
Come vedi il reddito del lavoro autonomo segue il criterio di cassa con qualche eccezione.
L'articolo 54 segue poi con la elencazione delle spese possibili e i loro limiti di deducibilità.
ciao
 
Ho semplicemente sbagliato a scrivere il numero dell' articolo, ma mi sembra di aver scritto esattamente la stessa cosa e cioè che in tale articolo sono descritte le spese possibili e i loro limiti di deducibilità e che le spese si deducono secondo il principio di cassa. Su questo non ci piove (e poi scusa quale sarebbe "la terminologia" che avrei sbagliato...........appunto l' errore del numero dell' articolo e l' uso di "ricavi" al posto di "compensi" me lo si vorrà perdonare visto che il senso di quello che volevo dire era chiaro e chiedo ancora venia per l' uso della parola "scientifico")
Comunque per carità io non sono un addetto ai lavori e quindi sono chiaramente aperto ad ogni consiglio di gente sicuramente più esperta di me
Mi sembra anche però che dal mio post si possa capire chiaramente che la domanda era ben altra e comunque la riformulo: le spese deducibili secondo il principio di cassa sono solo quelle elencate nell' art. 54 del TUIR e stop oppure esiste un ulteriore disposto che integra anche alla luce della frase un po' generica riportata sulle istruzioni di Unico del quadro RE a Rigo RE19 riferita ad "altre spese documentate" come riporto sopra?

Grazie
 
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