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da regime ordinario a forfettario ad anno in corso

Buonasera a tutti, sono nuovo sul forum!

Avrei una domanda che mi sto portando dietro da giorni e spero possiate aiutarmi.

Sono un agente di commercio ed ho una partita iva da ormai 3 anni, due di forfettario (2017 e 2018) e nel 2019 sono passato in regime ORDINARIO.

A seguito di questa grave situazione mi sono accorto che il mio fatturato del 2020 sarà inevitabilmente inferiore a quanto mi aspettassi, ovvero sotto ai 65.000€ e quindi mi converrebbe, in quanto ho pochissimi costi da portare in deduzione/detrazione, tornare al regime forfettario.

Da gennaio ad oggi ho però già fatto fatture in regime ordinario, quindi con IVA (ovviamente non avevo la sfera di cristallo e non potevo saperlo di tale cambiamento).

Vorrei sapere se sono ancora in tempo a passare, per il 2020 al regime forfettario con tutti i benefici che esso comporta.

Se la risposta fosse no, vorrei capire, da profano quale sono, come mai:
come si può al 01/01 sapere SE e QUANTO si guadagnerà durante l'anno in corso? e se non è possibile convertirla da ordinario a forfettario è possibile fare il contrario? se sì, converrebbe quindi sostenere sempre che non arriviamo alla soglia imposta per legge dei 65.000€ ed approfittare del forfettario ed eventualmente "si sistema" dopo? e se sì, come?

un sentito grazie a tutti coloro che proveranno ad aiutarmi in questo intricato guazzabuglio!
 
Non ho capito bene come è avvenuto il passaggio da forfettario a ordinario per il 2019(immagino che sia "ordinario" in soli termini di IVA e redditi) : è stata una "fuoriuscita naturale", ossia per superamento soglie, perdita dei requisiti etc... (vale a dire ero obbligato) o per opzione (vale a dire "non ero obbligato ma ho preferito così ugualmente")?
Se è stata fatta l'opzione pur non essendo obbligati, questa è vincolante fino a revoca (poco importa a quanto ammontava o quanto ammonterà il fatturato); se invece è stato un obbligo di legge, occorre verificare a fine anno (ogni anno) se esistono o meno i requisiti per rientrarvi (ivi incluso il fatturato - basandosi sull'anno precedente) . Se, ad esempio, il fatturato 2019 superava il limite di 65.000 euro, la permanenza 2020 fuori dal forfettario è obbligatoria. Si applica sulla base del fatturato dell'anno precedente: così se quello del 2020 sarà basso, per il 2021 si potrà tornare a forfettario.
Non è possibile mutare nel corso di un'annualità.
Due note:
- i requisiti (tutti, non solo di fatturato) di ingresso ed esclusione dal forfettario variano ogni anno, quindi ogni anno la verifica va ripetuta;
- il passaggio da un regime all'altro comporta oneri in termini di perdita di crediti IVA, emissione di autofatture di cespiti etc. per via dell'IVA...: va insomma valutata con criterio facendo la somma di tutto.
 
Non ho capito bene come è avvenuto il passaggio da forfettario a ordinario per il 2019(immagino che sia "ordinario" in soli termini di IVA e redditi) : è stata una "fuoriuscita naturale", ossia per superamento soglie, perdita dei requisiti etc... (vale a dire ero obbligato) o per opzione (vale a dire "non ero obbligato ma ho preferito così ugualmente")?
Se è stata fatta l'opzione pur non essendo obbligati, questa è vincolante fino a revoca (poco importa a quanto ammontava o quanto ammonterà il fatturato); se invece è stato un obbligo di legge, occorre verificare a fine anno (ogni anno) se esistono o meno i requisiti per rientrarvi (ivi incluso il fatturato - basandosi sull'anno precedente) . Se, ad esempio, il fatturato 2019 superava il limite di 65.000 euro, la permanenza 2020 fuori dal forfettario è obbligatoria. Si applica sulla base del fatturato dell'anno precedente: così se quello del 2020 sarà basso, per il 2021 si potrà tornare a forfettario.
Non è possibile mutare nel corso di un'annualità.
Due note:
- i requisiti (tutti, non solo di fatturato) di ingresso ed esclusione dal forfettario variano ogni anno, quindi ogni anno la verifica va ripetuta;
- il passaggio da un regime all'altro comporta oneri in termini di perdita di crediti IVA, emissione di autofatture di cespiti etc. per via dell'IVA...: va insomma valutata con criterio facendo la somma di tutto.

Grazie per la gentile risposta.

Innanzitutto sono dovuto uscire dal regime per superamento del fatturato. Specifico che è stata una scelta fatta a gennaio "a mio rischio", nel senso che, fidandomi dei miei accordi commerciali, ho previsto che avrei superato i 65.000 € e così fortunatamente è stato. Mi chiedo stante le cose se così non fosse stato: avrei inutilmente perso e non sfruttato i privilegi del forfettario?

se come dice lei vale l'anno precedente, ci sarà sempre un'annualità di "stacco" dove non si rispecchia la situazione e dove non siamo a regime.

Concretamente:
adesso sono in regime ordinario (iva e reddito) per tutto il 2020 NONOSTANTE avrò sicuramente un reddito<65.000€ (questo perché ero in regime ordinario nel 2019). Ciò è un male in quanto non avrò le agevolazioni previste per chi è <65.000€ nonostante abbia tutti i requisiti per rientrarci, giusto? ma quantomeno ciò mi darà modo di accedere al forfettario a partire dal gennaio 2021, è corretto?
in tal caso mi si ripresenterà la scelta fatta nel 2019 e dovrò di nuovo fare una "previsione" di fatturato....che succede se arriverò a dicembre e mi troverò a sforare ad esempio di € 1.000 la soglia dei 65.000€? avrò finora fatturato senza iva e senza fatturazione elettronica....

Mi confermate in definitiva che:
se sono in forfettario e a fine anno si vede che reddito>65.000€ a giugno mi tasseranno a giugno secondo gli scaglioni irpef e non a forfait (da capire però per l'iva non versata). Quindi lo stato non ci perde e io non ci guadagno.
se sono in ordinario e a fine anno si vede che reddito<65.000€ a giugno NON mi tasseranno in forfettario ma utilizzerò gli scaglioni. Quindi IO ci perdo e lo stato non ci perde.

Mi sembra che stante così le cose lo Stato caschi sempre in piedi, sono io che ci rimetto (e molto, in termini irpef) se adotto l'ordinario in una situazione in cui avrei potuto fare il forfettario....spero proprio di sbagliarmi sul ragionamento perché mi sembra una follia....
 
Forse non sono stata chiara in un passaggio: se nel 2019 era forfettario (perché nel 2018 rispettava i limiti di fatturato) e ha passato il limite di fatturato nel 2019, a giugno 2020 verrà cmq tassato con le aliquote forfettarie sui redditi 2019; se il 2020 sarà inferiore, poiché era obbligato cmq a passare al semplificato, sarà tassato con regime irpef "ordinario", anche se ha fatturato meno.
In questa situazione è lei che ci guadagna, non lo Stato, perché l'anno ricco viene tassato in modo forfettario, l'anno povero no.
Riprendendo quindi la domanda specifica:
"se sono in forfettario e a fine anno si vede che reddito>65.000€, a giugno mi tasseranno a giugno secondo gli scaglioni irpef e non a forfait (da capire però per l'iva non versata)". >> NO. La tassazione è quella del regime adottato durante l'anno a cui i redditi fanno riferimento. Non c'è IVA relativa all'anno chiuso. Solo eventualmente quella corrente.
"se sono in ordinario e a fine anno si vede che reddito<65.000€ a giugno NON mi tasseranno in forfettario ma utilizzerò gli scaglioni". Sì, corretto. A giugno "si tassa" con il regime adottato durante l'anno chiuso, non quello corrente.
 
Ultima modifica:
Forse non sono stata chiara in un passaggio: se nel 2019 era forfettario (perché nel 2018 rispettava i limiti di fatturato) e ha passato il limite di fatturato nel 2019, a giugno 2020 verrà cmq tassato con le aliquote forfettarie sui redditi 2019; se il 2020 sarà inferiore, poiché era obbligato cmq a passare al semplificato, sarà tassato con regime irpef "ordinario", anche se ha fatturato meno.
In questa situazione è lei che ci guadagna, non lo Stato, perché l'anno ricco viene tassato in modo forfettario, l'anno povero no.
Riprendendo quindi la domanda specifica:
"se sono in forfettario e a fine anno si vede che reddito>65.000€, a giugno mi tasseranno a giugno secondo gli scaglioni irpef e non a forfait (da capire però per l'iva non versata)". >> NO. La tassazione è quella del regime adottato durante l'anno a cui i redditi fanno riferimento. Non c'è IVA relativa all'anno chiuso. Solo eventualmente quella corrente.
"se sono in ordinario e a fine anno si vede che reddito<65.000€ a giugno NON mi tasseranno in forfettario ma utilizzerò gli scaglioni". Sì, corretto. A giugno "si tassa" con il regime adottato durante l'anno chiuso, non quello corrente.


Grazie per i chiarimenti. Ciò mi porta però grande incertezza e vorrei disturbarla un'ultima volta.

Nel 2018 ero forfettario (avevo reddito 20.000€). Ad inizio 2019 ho "previsto" di superare i 65.000€ lordi e quindi adottavo il regime ordinario semplificato (iva e fatt. elettronica per intendersi) ed in effetti così è stato (reddito finale lordo 75.000 €).
Domanda fondamentale: a giugno 2020, quindi, sarò tassato con gli scaglioni IRPEF ordinari avendo appunto superato nel 2019 i 65.000€ di fatturato oppure, da quanto mi sembra di aver capito dal suo discorso, avrò la tassazione agevolata del forfettario al 5% in quanto mi applicano il regime dell'anno prima di quello che vanno a tassare, ovvero il 2018?
Mi può anche indicare tale normativa di riferimento?
perché il mio commercialista mi ha detto che a giugno 2020 pagherò con gli scaglioni ordinari sul reddito del 2019 e come può immaginare fra saldo e acconto 2020 andrei a pagare più di € 50.000 euro di tasse contro le poche migliaia di euro che mi sta dicendo lei....situazione non di poco conto insomma....grazie in anticipo per la risposta
 
Purtroppo ha ragione il suo commercialista, perché sembra che lei abbia "optato" per l'ordinario già nel 2019, quando invece, sulla base delle informazioni esposte, aveva invece la possibilità di proseguire con il regime forfettario. Il superamento della soglia di fatturato nel 2019, l'avrebbe obbligata ad adottare il regime semplificato solo nel 2020.
A giugno 2020 lei pagherà l'IRPEF a scaglioni, se i redditi 2019 (su cui si calcolano le imposte che pagherà a giugno 2020) sono stati gestiti in modo ordinario/semplificato. Perché è uscito dal forfettario? Esistevano forse altre cause di incompatibilità? Se così non è, il fatturato 2018 le avrebbe consentito di proseguire il forfettario nel 2019. Non si adotta il forfettario sulla base del fatturato presunto (se non nel primo anno di attività), ma sulla base del fatturato dell'anno precedente. Se non è chiaro, mi chieda pure
 
Ultima modifica:
Purtroppo ha ragione il suo commercialista, perché sembra che lei abbia "optato" per l'ordinario già nel 2019, quando invece, sulla base delle informazioni esposte, aveva invece la possibilità di proseguire con il regime forfettario. Il superamento della soglia di fatturato nel 2019, l'avrebbe obbligata ad adottare il regime semplificato solo nel 2020.
A giugno 2020 lei pagherà l'IRPEF a scaglioni, se i redditi 2019 (su cui si calcolano le imposte che pagherà a giugno 2020) sono stati gestiti in modo ordinario/semplificato. Perché è uscito dal forfettario? Esistevano forse altre cause di incompatibilità? Se così non è, il fatturato 2018 le avrebbe consentito di proseguire il forfettario nel 2019. Non si adotta il forfettario sulla base del fatturato presunto (se non nel primo anno di attività), ma sulla base del fatturato dell'anno precedente. Se non è chiaro, mi chieda pure

purtroppo che io sappia no, non vi erano altre cause presunte di incompatibilità. Mi è stato chiesto dal commercialista quanto avrei potenzialmente fatturato nell'anno 2019 e io (forse ingenuamente, non conoscendo la materia), ho previsto lo sforamento e così abbiamo "optato" per il regime ordinario. Mi informerò meglio con il mio commercialista ma, a quanto mi dice lei, se avessi potuto veramente rimanere nel forfettario ma il mio commercialista mi ha fatto cambiare regime è chiaro che è un vero e proprio autogol fiscale, con un grave danno fra l'altro in quanto andrò a pagare in regime ordinario....direi che come minimo cambiar commercialista è d'obbligo...
 
Non salterei a conclusioni affrettate. Sicuramente il suo commercialista manca di comunicazione nei suoi confronti, ma le ragioni dello spostamento da forfettario a semplificato possono essere varie: io per prima non sempre lo consiglio, perché non dimentichiamo che in questo regime si "butta al vento" tutta l'IVA pagata sugli acquisti. Se questi sono elevati, l'IVA persa potrebbe "costare" molto di più dell'applicazione degli scaglioni IRPEF. In più, sempre con il forfettario si perdono molti "sconti" in dichiarazione dei redditi (detrazioni per carichi di famiglia, per lavoro autonomo, per oneri deducibili di varia natura...). L'unica cosa che si può dedurre è la % a forfait dei costi e l'INPS pagata. Quindi generalmente si fanno un paio di simulazioni e si sceglie il regime che "veste" meglio sulla base del cliente e della sua attività. Quindi consiglio di fare una chiacchierata con il commercialista e chiedere quali siano state le valutazioni fatte. Provi a verificare quanta IVA ha detratto sugli acquisti nel corso del 2019: se la somma è elevata avrà la sua prima risposta. Verifichi anche le altre cause di esclusione previste per l'anno 2019. Giro il link diretto dell'Agenzia delle Entrate.
 
Non salterei a conclusioni affrettate. Sicuramente il suo commercialista manca di comunicazione nei suoi confronti, ma le ragioni dello spostamento da forfettario a semplificato possono essere varie: io per prima non sempre lo consiglio, perché non dimentichiamo che in questo regime si "butta al vento" tutta l'IVA pagata sugli acquisti. Se questi sono elevati, l'IVA persa potrebbe "costare" molto di più dell'applicazione degli scaglioni IRPEF. In più, sempre con il forfettario si perdono molti "sconti" in dichiarazione dei redditi (detrazioni per carichi di famiglia, per lavoro autonomo, per oneri deducibili di varia natura...). L'unica cosa che si può dedurre è la % a forfait dei costi e l'INPS pagata. Quindi generalmente si fanno un paio di simulazioni e si sceglie il regime che "veste" meglio sulla base del cliente e della sua attività. Quindi consiglio di fare una chiacchierata con il commercialista e chiedere quali siano state le valutazioni fatte. Provi a verificare quanta IVA ha detratto sugli acquisti nel corso del 2019: se la somma è elevata avrà la sua prima risposta. Verifichi anche le altre cause di esclusione previste per l'anno 2019. Giro il link diretto dell'Agenzia delle Entrate.

Il problema è che tali cifre sono presto fatte: avrò avuto al massimo 5/10.000€ di costi legati a ammortamento auto, qualche cena con i clienti ed il costo di telefono, tablet e commercialista stesso (che fra l'altro è la voce costo più alta........)...ho 29 anni, single, non avevo ufficio e lavoravo da casa dei miei genitori o con l'auto....
Direi quindi NIENTE, in confronto già alla % di forfait sul fatturato.

A questi punti mi farò spiegare per bene la motivazione che lo ha spinto a consigliarmi di passare al regime ordinario visto i così pochi costi che potevo dedurre/detrarre e considerando quanto questa cosa mi peserà in termini di saldo/acconto....a conti fatti più del 75% del mio fatturato 2019...
 
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