E nel popolo delle partite ive ci sono anche i commercialisti... gente che per le scelte scellerate di alcuni non ha alcun salvagente, alcuna esclusiva. Lungi dall'essere corporazione, l'esclusiva premia l'investimento in anni soldi lacrime sudore e sangue di chi prima si laurea, poi si fa tre anni di quello che spesso è un lager, per poi affrontare ancora un altro esame... uno solo, se gli va bene.
Altri con un semplice diploma aprono un ufficio e possono fare praticamente le stesse cose.
E mentre devo ancora conoscere un notaio povero, chi si occupa di fiscalità vede sempre più diminuire i suoi spazi vitali. Clienti sempre più risicati, che "viaggiano" da un professionista all'altro alla ricerca dell'offerta speciale del mese, e non certo per mancanza di fiducia nei confronti di chi li assiste, ma perchè altrimenti non ce la fanno a mangiare!
Mi lasciano un po' l'amaro in bocca coloro i quali scrivono che il cliente riconosce la persona seria, che la professionalità paga, che non bisogna scendere a compromessi, che bisogna essere duri e puri, che se il cliente non ti convince è meglio che lo lasci ad un altro e ti dedichi ai migliori....
Ma quando i migliori, con gli anni, invecchiano e magari si impoveriscono senza lasciare il posto ad altri alla pari; quando tre clienti che erano buoni chiudono, o vendono, e se va bene acquisisci una partita iva finta di un cocopro mascherato; quando il declino va avanti da parecchi anni e la situazione peggiora costantemente... che duro e puro vuoi fare? I clienti buoni, le partite ive solide, sono sempre più rare. In giro c'è solo del gran precariato che fa fatica a mangiare.
E intanto, continuano ad aumentare i soggetti che si occupano di fisco. Anche per noi, ormai, è lotta fra poveri. E lo dico io, che sono un'impiegata. Ma a me, lo stipendio, lo pagate voi.
E intanto come categoria sempre più siamo schiavi di scadenze continue, balzelli imposti sotto forma di continua rincorsa all'aggiornamente hardware e software richiesti dall'enorme numero di adempimenti che proliferano peggio dei ratti di fogna, e come tali trattati.
Sempre più siamo occupati a rincorrere la scadenza della nuova insulsaggine che si sono inventati nel bunker bunker, e sempre meno tempo abbiamo per studiare. Tanto più che, molto kafkianamente, programmi, leggi, leggine, decretucoli e comunicatucci arrivano sempre sul filo di lana, o riaprono artatamente giochi già chiusi.
Mai avevo visto tanta indecisione fra gli addetti ai lavori, tante disquisizioni, spaccature di capelli in 64 sui possibili significati dei deliri ministeriali come in questi ultimi 2/3 anni.
Le cose stanno peggiorando ormai in maniera esponenziale, o sono solo io a pensarla così?
Signori, non mi vergogno a dire che personalmente ritengo che un po' di evasione (e sia chiaro, solo un po') sia non necessaria, ma indispensabile per sopravvivere. Se veramente, ma veramente volessimo adempiere ad ogni leggiucola, pagare ogni balzello, seguire ogni procedura e così via, non ne avremmo abbastanza per mangiare, praticamente nessuno. Già così si fa fatica.
Deve cambiare la mentalità, dicono? Deve cambiare il modo di pensare che vede l'evasore visto come furbo? Ma si accorgono di quanta gente fa la fame, o rinuncia a tutto? Vorrei proprio vedere all'opera questo nuovo redditometro... peccato che lo useranno su me e te, non sui mafiosi padroni di città intere e che non dichiarano un centesimo. Ma capisco benissimo: io, il mitra sotto il letto, non ce l'ho.