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Credito d'Imposta

E

Elisabetta

Ospite
<HTML>Come bisogna registrare contabilmente il credito d'imposta?
E' corretto fare in questo modo:
Mediante una variazione positiva finanziaria in dare e una economica attiva in avere come sopravvenienze. E la sopravvenienza da credito d'imposta è tassabile?

Oppure: Variazione positiva finanziaria in dare e f.do per credito d'imposta variazione finanziaria negativa in avere. A fine anno poi si rileva l'ammortamento sui beni oggetto credito d'imposta che andrà a diminuire il fondo. in questo modo :
quota ammortamento : dare 100
F.do amm.credito d'imposta : avere 100
poi:
f.do per credito d'imposta : dare 100 (diminuisce cosi ogni anno )
sopravvenienze attive: avere (100).</HTML>
 
<HTML>Di quale credito d'imposta stai parlando? sai ce ne sono tanti e, sendo la natura, é diversa la modalità di contabilizzazione.
Specifica, pertanto, che tipo di credito d'imposta devi contabilizzare.</HTML>
 
<HTML> Hai ragione scusa. Mi riferivo al credito d'imposta art.8 Legge 388/2000.
Grazie per i chiarimenti e buona pasqua.</HTML>
 
<HTML>Sempre più frequentemente i contributi erogati dallo Stato si concretizzano non mediante l'attribuzione all'impresa di somme di denaro, bensì mediante la concessione di crediti d'imposta.
Va sottolineato che quella del credito d'imposta é solamente una forma tecnica di concessione di una provvidenza ma il contributo sottostante non perde la sua natura.
Ne consegue che qualora il contributo sia fiscalmente rilevante occorrerà analizzare a fronte di quale vento é riconosciuto il credito allo scopo di stabilirne la natura fiscale appilacabile in base alle disposizioni dell'art. 53 (ricavi), ovvero dell'art. 55 (contributi in conto impianti oppure a fondo perduto).
Tale Analisi, come detto in precedenza, é indispensabile solo qualora il contributo ricevuto sia fiscalmente rilevante; nel caso del contributo, di cui all'art. 8/388, tale ricerca é completamente inutile, in quanto il 5°comma dell'art. 8/388 ne sancisce la neutralità, da un punto di vista fiscale, disponendo che il credito d'imposta non concorre alla formazione della base imponibile IRPEF/IRPEG né della base imponibile IRAP.
Lo stessa non rileva neppure ai fini della detrminazione del pro-rata di indeducibilità delle spese generali e degli interessi passivi, di cui all'art. 63 del TUIR.
Il credito d'imposta in questione, pertanto, va contabilizzato nei proventi diversi, e, successicamente, ripreso a tassazione nella dichiarazione dei reddit.


Saluti</HTML>
 
<HTML>Ciao Roberto, scusa vorrei esser certa di aver capito bene come va contabilizzato il credito d'imposta. Va nei ricavi ma non costituisce un ricavo tassabile non concorrendo alla formazione della base imponibile irpef/ipeg e nè irap. Ma allora cosa vuol dire quando dici che successivamente va ripreso a tassazione nella dichiarazione dei redditi?
Grazie mille e scusa ma sono molto poco esperta di dichiarazione dei redditi.</HTML>
 
<HTML>Ripreso in diminuzione del reddito imponibile.</HTML>
 
<HTML>Io lo metterei nel rigo f32 del quadro rf dell'Unico 2002</HTML>
 
<HTML>da quanto letto ultimamente mi e' parso di capire che il credito d'imposta ex art.8 l.388/2000 e ' da ritenersi un contributo in conto impianti non tassabile e pertanto la sua esatta contabilizzazione dovrebbe essere per l' intero importo tra gli altri ricavi ,al momento della sua maturazione (momento dell'acquisto del bene ) e poi in fase di scritture di assestamento si dovrebbero usare i risconti passivi per stornare la quota non di competenza dell'anno .Questo in quanto il metodo dei risconti e' preferibile rispetto a quello di portare il contributo a decremento del valore del bene oggetto dell'agevolazione.Ponendo ad esempio un credito d'imposta maturato per euro 300 nel 2001 le scritture potrebbero essere :
alla data dell'acquisto del bene
credito d'imposta art.8l.388/2000 in comp. a credito d'imposta
(dare stato patrimoniale) (avere c/economico)
per 300 euro
al 31/12/2001
credito d'imposta a risconti passivi
(dare c/economico)
per 240 euro
ipotizzando che la vita residua del bene sia 5 anni.

Poi in fase di dichiarazione si potrebbe portare in variazione in diminuzione irpeg ed irap l' importo di 60 euro appostato tra i ricavi . Spero di essere stato abbastanza chiaro e gradirei interventi anche correttivi al fine di capire se tale comportamento sia esatto dato che per questo credito d' imposta pochi ( ed io no di sicuro ) hanno le idee chiare</HTML>
 
<HTML>sono pienamente daccordo con manlio...anche io opero in questa maniera con il credito d'imposta art.8 legge 388 dovendolo considerare al pari di un contributo in c/impianti.</HTML>
 
<HTML>sono daccordo con Manlio ... salvo che mi precisi che cosa intende per credito di competenza.
Si riferisce al credito utilizzato nell'anno o a cos'altro?</HTML>
 
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