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crediti non più esigibili

I crediti inesigibili vanno coperti col fondo svalutazione crediti, se esiste ed è capiente; per la parte eccedente si parla di perdite su crediti. :sun:
Le perdite su crediti si hanno quando il credito è estinto in modo certo e puntuale. Gli elementi che attestano la certezza se sussistono solo nell'esercizio x fanno si che tale perdita non possa essere dedotta nell'esercizio y. Quindi appare evidente che sia dal punto di vista civile che fiscale bisogna avere i documenti per comprovare che il credito sia certamente inesigibile. Conta l'importo del credito? Sicuramente se parliamo di cifre irrisorie (da più parti sento dire non più di 1000 euro, anche se io guarderei ad altri parametri), l'azione di recupero potrebbe essere più onerosa e quindi si preferisce rinunciare al credito stesso con atti giuridici dispositivi del diritto di credito (vedasi art. 1236 c.c.). In altri casi in cui il criterio della convenienza economica suddetto non può trovare spazio, il creditore dovrà dimostrare di aver esperito, senza successo, ogni azione legale possibile per il recupero del credito con prove che dovranno essere documentate (con fatti ed atti quali pareri del professionista che ha curato il tentativo di recupero, oppure atti di pignoramento negativi).
 
Scusate, vi ringrazio tutti, ma leggendo le risposte sono entrata un po' in confusione.

Premetto che nel bilancio in questione non ho un fondo svalutazione crediti (mi conviene costituirlo? Come si accantona?).

Oppure faccio meglio ad usare un conto di costo del conto economico (abbuoni a clienti, oppure sopravvenienze passive...). Ma questi "costi" sono deducibili?
 
questi commercialisti ke non rispondono mai e poi se l'impiegato sbaglia è colpa dell'impiegato!scusa lo sfogo...io metterei a sopravvenienza passiva come ti ho già detto poi si arrangerà il commercialista quando controlla il bilancio e ti chiederà cosa c'è dentro il mastrino delle sopravv.
 
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