Luigia
Amministratore
Riporto il Primo Rapporto di Indagine del 9 luglio 2008 dell'IRDCEC (Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili):
Il tema della pubblicità del singolo dottore commercialista o dello studio professionale è stato affrontato attraverso otto domande con l’obiettivo di valutare l’attenzione verso il tema della pubblicità dopo gli interventi di liberalizzazione e le modalità con cui i professionisti approcciano il tema. Benché un’ampia parte del campione, il 49,5%, esprima un giudizio positivo sulla liberalizzazione e quindi sulla possibilità per il professionista abilitato di fare pubblicità, e il 65% ritenga che la pubblicità sia un tema rilevante o molto
rilevante per la propria attività professionale, la stragrande maggioranza del campione, il 92,6%, dichiara di non avere assunto iniziative in materia di pubblicità, il 93,8% dichiara di non essersi mai occupato di marketing strategico e operativo dello studio professionale, l’81,3% dichiara di non aver mai partecipato a un convegno/workshop/seminario sul tema del marketing strategico e operativo. È chiaro invece, stando a quanto emerge dal campione dell’indagine, che il dottore commercialista (bolognese) considera quale strumento privilegiato, se non unico, per promuoversi, le relazioni pubbliche (il 67,8% del campione, infatti, dichiara che la forma migliore per promuovere l’attività professionale sia proprio le relazioni pubbliche, il 14,4% la pubblicità, il 12% il marketing) e, interpellato sul tipo di relazioni pubbliche che preferisce instaurare, fa emergere una pluralità di comportamenti: il 26% indica l’appartenenza a club e associazioni, il 18,5% si dedica all’impegno in campo culturale e/o sociale, il 16% è impegnato in docenze, il 13,7% partecipa oppure organizza eventi culturali e/o scientifici, il 9,7% utilizza internet, il 9% si dedica a collaborazioni editoriali, il 4% ha dichiarato di essere impegnato in politica."
Il tema della pubblicità del singolo dottore commercialista o dello studio professionale è stato affrontato attraverso otto domande con l’obiettivo di valutare l’attenzione verso il tema della pubblicità dopo gli interventi di liberalizzazione e le modalità con cui i professionisti approcciano il tema. Benché un’ampia parte del campione, il 49,5%, esprima un giudizio positivo sulla liberalizzazione e quindi sulla possibilità per il professionista abilitato di fare pubblicità, e il 65% ritenga che la pubblicità sia un tema rilevante o molto
rilevante per la propria attività professionale, la stragrande maggioranza del campione, il 92,6%, dichiara di non avere assunto iniziative in materia di pubblicità, il 93,8% dichiara di non essersi mai occupato di marketing strategico e operativo dello studio professionale, l’81,3% dichiara di non aver mai partecipato a un convegno/workshop/seminario sul tema del marketing strategico e operativo. È chiaro invece, stando a quanto emerge dal campione dell’indagine, che il dottore commercialista (bolognese) considera quale strumento privilegiato, se non unico, per promuoversi, le relazioni pubbliche (il 67,8% del campione, infatti, dichiara che la forma migliore per promuovere l’attività professionale sia proprio le relazioni pubbliche, il 14,4% la pubblicità, il 12% il marketing) e, interpellato sul tipo di relazioni pubbliche che preferisce instaurare, fa emergere una pluralità di comportamenti: il 26% indica l’appartenenza a club e associazioni, il 18,5% si dedica all’impegno in campo culturale e/o sociale, il 16% è impegnato in docenze, il 13,7% partecipa oppure organizza eventi culturali e/o scientifici, il 9,7% utilizza internet, il 9% si dedica a collaborazioni editoriali, il 4% ha dichiarato di essere impegnato in politica."