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Collaborazione con studi commercialisti

Buongiorno sono nuova del forum e spero di aver postato nello spazio giusto, viceversa chiedo scusa e chiedo cortesemente agli amministratori che il messaggio venga migrato.

Dopo anni di insoddisfazione lavorativa finalmente con mio marito abbiamo creato una ditta per la realizzazione di siti internet e applicativi web per le aziende, ci avvaliamo di collaboratori esterni, ma l'anima dell'azienda è mio marito che con la sua esperienza e le sue capacità riesce a realizzare soluzioni incredibili. Come tutte le attività, si fa fatica però a decollare perché siamo ancora abbastanza sconosciuti, tuttavia i clienti che si sono affidati a noi sono rimasti tutti molto soddisfatti, quindi sono certa che stiamo andando nella direzione giusta e tra qualche anno si vivrà probabilmente del passa parola.

Facendo un'analisi di come stanno andando le cose ci siamo resi conto che il nostro cliente ideale è l'azienda che come noi, inizia per la prima volta una nuova attività, e i motivi sono diversi:
1.Di solito la nuova attività è gestita da persone giovani e al passo con i tempi e le nuove tecnologie;
2.Una nuova attività ha bisogno di soluzioni grafiche e web a 360 gradi, dal logo alla realizzazione del sito al gestionale aziendale, ect..;
3.Una nuova attività necessita anche di assistenza tecnica per quanto riguarda hardware, intranet, ect...
Noi siamo in grado di offrire tutto ciò, ma vengo presto al punto, come si fa a captare questa domanda? Questo target di clientela?
Mi sono detta che la prima cosa che un impreditore fa di solito è affidarsi ad un commercialista per le pratiche di start up.
Quindi sarebbe possibile secondo voi siglare degli accordi con degli studi per cui, valutata la nostra attività e compresi i nostri servizi gli stessi commercialisti possano proporci ai loro clienti?
Ovviamente tutto ciò in cambio di una percentuale sugli affari conclusi.
Mi rivolgo a tutti voi commercialisti per ogni suggerimento.
Grazie.
 
Riferimento: Collaborazione con studi commercialisti

provo a risponderti ragionando sul perimetro del problema, che non mi sono mai posta direttamente, ma...: l'architettura della collaborazione da te prospettata è in sè una buona idea, ispirata anche dal "liberismo europeista" e fondante sullo spirito d'azienda puro, ma cozza tragicamente con regole più ferree del nostro ordinamento e con le regolamentazioni degli ordini-albi-ruoli...rientrando la corresponsione della provvigione-compenso al di fuori dell'ambito del reddito di natura professionale, perchè reddito d'impresa, si obbligherebbe quindi, seppur occasionalmente, il commercialista ad impiantare una contabilità separata, proprio perchè la sua attività è regolata da ben altro codice. pur rimanendo una buona idea che veicola le proprie potenzialità nelle risorse comuni, in questi tempi duri, mi permetto di consigliarti lo stesso passaparola, non con gli studi o associazioni professionali, ma previo convenzione-collaborazione scritta, con le svariate confederazioni datoriali, ben informate sulla nascita di nuove partite iva, grazie all'insediamento di dirigenti sindacali in commissioni inps, albo artigiani e varie...ciao e buona fortuna, ma senti altri e prendi la mia risposta con le pinze...:D:whoo:
 
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