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co.co.pro

natalia

Utente
Buongiorno a tutti, oggi mi hanno proposto di fare un contratto a progetto per seguire una contabilità di una cooperativa la quale ha necessità che sia io ad andare presso la loro sede...per svolgere il programma che assegnano.

Il professionista iscritto alla sua cassa di appartenenza che stipula un co.co.pro riceve una busta paga oppure emette sempre le sue fatture normalmente? Quindi dovrò iscrivermi anche alla Gestione separata pagando il 17%?

Scusate la domanda banale ma non mi è mai capitato?

Grazie e buon lavoro
NAtalia
 
Riferimento: co.co.pro

Se la tenuta della contabilità rientra nella tua professione non puoi stipulare un co.co.pro.
Si tratta di una attività di lav.autonomo da fatturare con IVA.
 
Riferimento: co.co.pro

Buongiorno a tutti, oggi mi hanno proposto di fare un contratto a progetto per seguire una contabilità di una cooperativa la quale ha necessità che sia io ad andare presso la loro sede...per svolgere il programma che assegnano.

Il professionista iscritto alla sua cassa di appartenenza che stipula un co.co.pro riceve una busta paga oppure emette sempre le sue fatture normalmente? Quindi dovrò iscrivermi anche alla Gestione separata pagando il 17%?

Scusate la domanda banale ma non mi è mai capitato?

Grazie e buon lavoro
NAtalia

Se sei una commercialista regolarmente iscritta, semplicemente emetti la parcella e puoi tranquillamente lavorare.
saluti
 
Riferimento: co.co.pro

Forse Natalia intendi dire che sei iscritta all'Albo perchè hai dato l'esame ma che non hai aperto una partita iva?
 
Riferimento: co.co.pro

Ciao Nicoletta volevo dirti che sono iscritta regolarmente e esercito tuttavia in materia di lavoro chiaramente non sono una scheggia visto che mi occupo di altro ......il problema è che nella vita lavorativa i clienti ti propongono delle cose abnormi e per quanto tu gli spieghi che non lo puoi fare o che non è una procedura corretta spesso sei costretta a farli contenti e ad assecondarli fino a quando non sei proprio certa che quello che tu affermi sia corretto.....pertanto prima di dire al mio cliente (azienda con 200 dipendenti)guarda io posso solo fatturarti perchè ho partita iva mi volevo sincerare della cosa......spero adesso sia tutto chiaro.
Ciao grazie per le risposte.

nb La cosa strana è che mi hanno riferito che si sono già comportati cosi!!!!!!!!
 
Riferimento: co.co.pro

Ciao vi prego di leggere quanto segue è un pochino lungo ma chiarisce il mio quesito e ricollega a quanto dice il ministero del lavoro a proposito -leggete tutto parla anche del cocopro..-

Il Ministero del Lavoro, nella risposta al quesito del 23/12/2008 n.65, ha fornito chiarimenti in merito alla problematica della coesistenza tra attività svolta in via professionale, cioè con partita IVA, e attività svolta secondo le modalità della collaborazione coordinata e continuativa.

L’istanza di interpello è stata formulata dalla ConfCommercio in merito alla sussistenza o meno di vincoli nel caso di conferimento di un incarico di collaborazione autonoma a un soggetto già titolare di partita IVA e iscritto alla Gestione Separata dell’INPS, che svolge attività non rientrante tra quelle per le quali è prescritta l’iscrizione a un albo o a un ordine professionale.

Il Ministero del Lavoro ha prima di tutto sottolineato la differenza esistente tra lavoro autonomo reso ai sensi dell’art. 2.222 del Codice Civile e collaborazione coordinata e continuativa. Nel primo caso, la prestazione si caratterizza per essere svolta in maniera completamente autonoma da parte del lavoratore, senza essere inserita funzionalmente nell’organizzazione aziendale del committente e senza che sia prevista alcuna forma di coordinamento con la stessa. In questo caso, se il lavoratore è già titolare di partita IVA poiché svolge già attività secondo i requisiti di professionalità ed abitualità, l’attività di lavoro autonomo ai sensi dell’art. 2.222 del Codice Civile sarà attratta a imposizione indiretta a fini IVA e rientrerà nell’ambito dell’attività professionale principale, salva la comunicazione di variazione IVA per l’indicazione di un ulteriore codice attività secondario in aggiunta all’attività prevalente.

Niente preclusioni

Nel secondo caso, invece, la collaborazione coordinata e continuativa, anche secondo le modalità del contratto a progetto, pur essendo caratterizzata dal requisito di autonomia del collaboratore nello svolgimento dell’incarico, ha come elemento distintivo il coordinamento con le esigenze del sistema organizzativo del committente, con riferimento sia ai tempi che alle modalità di esecuzione del progetto. Secondo il Ministero del Lavoro, non esistono norme che precludano la possibilità per i titolari di partita IVA di stipulare contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Quindi, nel caso in cui l’attività svolta sia effettivamente riconducibile alla collaborazione coordinata e continuativa, il reddito prodotto rimane assoggettato alla normativa fi scale relativa e ai correlati adempimenti lavoristici, senza essere attratto all’ambito della tassazione a fini IVA. Il contribuente titolare di partita IVA potrà quindi svolgere attività di collaborazione coordinata e continuativa a progetto, se la stessa non rientra nell’attività ordinaria già svolta professionalmente; non dovrà emettere fattura per i compensi percepiti per l’attività di collaborazione, ma sarà il committente a dover adempiere alle normali formalità previste per questo tipo di prestazione, cioè la consegna periodica del prospetto paga (nella forma di libro unico del lavoro a partire dal 01/01/2009, come previsto dal D.L. n. 112/2008), il versamento dei contributi previdenziali alla Gestione Separata dell’INPS e di quelli assicurativi all’INAIL. Infi ne, il reddito di collaborazione verrà tassato in capo al contribuente con le ordinarie regole di tassazione dei redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, ai sensi dell’art. 34 della legge n. 342 del 2000.

Eccezioni alle conclusioni sopra indicate sono rappresentate dalle attività di amministratore, sindaco o revisore di enti o società, che, pur rientranti nelle attività di collaborazione coordinata e continuativa, sono attratte nell’ambito della sfera professionale nel caso in cui siano svolte da dottori commercialisti ed esperti contabili, o anche da altri professionisti, nel caso in cui la carica sia stata loro attribuita in ragione della propria specializzazione professionale nell’ambito di una società o di un ente che svolge un’attività oggettivamente connessa alla propria professione (per esempio, come nel caso di un ingegnere edile cui viene affidato l’incarico di amministratore di una società che si occupa di costruzioni). In questi casi, quindi, il professionista dovrà emettere fattura e il compenso sarà assoggettato alla contribuzione prevista per la specifica categoria professionale e non al contributo INPS.
 
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Riferimento: co.co.pro

"Il contribuente titolare di partita IVA potrà quindi svolgere attività di collaborazione coordinata e continuativa a progetto, se la stessa non rientra nell’attività ordinaria già svolta professionalmente;" Mi pare che sia chiaro che tu non possa essere inquadrata cocopro ma debba emettere fattura e non solo perchè hai la partita iva ma perchè l'attività che vai a svolgere rientra nell'ambito della tua abituale professione.
A considerare anche l'aspetto previdenziale i contributi dovuti in caso di cocopro sarebbero aggiuntivi e praticamente buttati via... Ma scusa, quanto ti deve impegnare questo lavoro, e per quanto tempo? Non è che ti stanno chiedendo una prestazione in esclusiva?
Saluti
 
Riferimento: co.co.pro

"Il contribuente titolare di partita IVA potrà quindi svolgere attività di collaborazione coordinata e continuativa a progetto, se la stessa non rientra nell’attività ordinaria già svolta professionalmente;" Mi pare che sia chiaro che tu non possa essere inquadrata cocopro ma debba emettere fattura e non solo perchè hai la partita iva ma perchè l'attività che vai a svolgere rientra nell'ambito della tua abituale professione.
A considerare anche l'aspetto previdenziale i contributi dovuti in caso di cocopro sarebbero aggiuntivi e praticamente buttati via... Ma scusa, quanto ti deve impegnare questo lavoro, e per quanto tempo? Non è che ti stanno chiedendo una prestazione in esclusiva?
Saluti

Concordo con quanto detto. Il problema non è se possano coesistere partita iva e co.co.pro. ma se tu possa essere inquadrata come co.co.pro. per un'attività "tipica" della tua professione. A mio parere no.
Poi è molto probabile che, effettivamente, si siano già comportati così ... nella pratica si vede un pò di tutto ma ciò non vuol dire che sia sempre corretto.
Ciao Natalia e in bocca al lupo per il tuo lavoro.
 
Riferimento: co.co.pro

Scua, ma quale può essere per loro il problema che tu agisca i regime professionale rispetto alla supposta qualifica di Co.co.pro? Non la capisco!!!
Spiegati e spiegagli meglio, vediamo cosa ti rispondono.
Tu devi fare un tipo di servizio di cui loro hanno bisogno, lo puoi fare tranquillamente con PI, non vedo il problema.

Ciao
 
Re: Riferimento: co.co.pro

Complichiamo le carte in tavola,
cosa succede se mentre c'è un contratto co.co.pro. in corso una persona apre la partita IVA ?

La prestazione racchiusa dal contratto di collaborazione deve essere comunque soggetta al regime IVA?
 
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