Riferimento: Chiarimenti conto corrente dedicato Legge 136/2010
Salve a tutti.
Vi porto una testimonianza dall'altra parte della barricata, essendo il responsabile amministrativo di un dipartimento universitario.
Anche dalla parte della Pubblica Amministrazione c'è grande confusione, soprattutto sull'interpretazione della norma sui "conti dedicati".
Da parte mia sto interpretando la norma nel modo meno vessatorio possibile, ed andando in contro ai nostri fornitori; ovvero sto semplicemente chiedendo una dichiarazione (via fax) in cui mi si comunica il conto dedicato anche in via non esclusiva per i rapporti col Dipartimento. "Non in via esclusiva" lo interpreto come un conto su cui posso pagare le fatture, senza porre limitazioni su altri utilizzi da parte dei fornitori (cosa che peraltro non potrei verificare di persona). Che senso ha tutto ciò? Diciamo che l'unico risvolto pratico riguarda quelle aziende che in fattura mettono tanti IBAN, ed al momento del pagamento se ne può scegliere uno qualsiasi per il pagamento. Così costringo le ditte a segnalarmene uno e soltanto uno.
Non vi nego però che qualche mio collega sta applicando la norma in modo più duro, chiedendo l'accensione (o la segnalazione) di un conto dedicato ai rapporti con le PA, interpretando quel "non in via esclusiva" nel senso di "utilizzabile per più commesse pubbliche". Trovando naturalmente grande resistenza da parte dei fornitori.
Aspetto con ansia un chiarimento ufficiale da parte del Legislatore, perchè una lettura talebana della norma porterebbe molti fornitori a non accettare più ordinazioni soprattutto per modici importi che non giustificano l'apertura di un c/c. Spero non sia la lobby delle banche a voler tutto questo traffico di conti correnti.....
