dubbioso80
Utente
Buongiorno, sono qui a scrivere per un problema relativo ad una cartella esattoriale arrivata a mia moglie riguardante errori nella dichiarazione dei redditi.
Il mio dubbio è questo: abbiamo scoperto dell'esistenza della cartella solo anni dopo la notifica perché il messo notificatore ha scritto nella relata che mia moglie era irreperibile e che da informazioni assunte si era trasferita. In realtà noi abbiamo sempre abitato in quella residenza, mia moglie addirittura da oltre 25 anni atteso che vi viveva anche insieme ai loro genitori.
In sostanza, abbiamo avuto notizia della cartella solo quando è arrivato un sollecito diversi anni dopo, questo consegnato per posta prioritaria e messo nella buca delle lettere.
A quel punto il mio commercialista si è subito attivato ottenendo uno sgravio parziale. Ad oggi rimarrebbero da pagare solo le sanzioni per pagamento in ritardo delle somme dovute a seguito della dichiarazione dei redditi di circa 125 euro. Dette somme sarebbero effettivamente dovute ma c'è un ma. Il mio commercialista dice che l'Agenzia delle Entrate avrebbe dovuto notificarmi preventivamente un avviso di contestazione dandomi la possibilità di pagare con la riduzione e non è stato fatto. Ho provato anche la strada della richiesta sospensione della cartella esattoriale contestando nel merito quanto scritto sopra, ovvero la mancata notifica dell'avviso preventivo, ma mi hanno risposto che bisognava chiedere la sospensione entro 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale e che ogni contestazione in ordine alla nullità della notifica deve essere fatte valere in sede di contenzioso.
A questo punto vi chiedo: secondo voi vale la pena fare un ricorso in commissione tributaria o, visto l'ammontare della cartella (circa 125 euro), pagare e basta?
Io vorrei impugnare per principio, ma ho paura di subire una eventuale condanna alle spese...
Il mio dubbio è questo: abbiamo scoperto dell'esistenza della cartella solo anni dopo la notifica perché il messo notificatore ha scritto nella relata che mia moglie era irreperibile e che da informazioni assunte si era trasferita. In realtà noi abbiamo sempre abitato in quella residenza, mia moglie addirittura da oltre 25 anni atteso che vi viveva anche insieme ai loro genitori.
In sostanza, abbiamo avuto notizia della cartella solo quando è arrivato un sollecito diversi anni dopo, questo consegnato per posta prioritaria e messo nella buca delle lettere.
A quel punto il mio commercialista si è subito attivato ottenendo uno sgravio parziale. Ad oggi rimarrebbero da pagare solo le sanzioni per pagamento in ritardo delle somme dovute a seguito della dichiarazione dei redditi di circa 125 euro. Dette somme sarebbero effettivamente dovute ma c'è un ma. Il mio commercialista dice che l'Agenzia delle Entrate avrebbe dovuto notificarmi preventivamente un avviso di contestazione dandomi la possibilità di pagare con la riduzione e non è stato fatto. Ho provato anche la strada della richiesta sospensione della cartella esattoriale contestando nel merito quanto scritto sopra, ovvero la mancata notifica dell'avviso preventivo, ma mi hanno risposto che bisognava chiedere la sospensione entro 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale e che ogni contestazione in ordine alla nullità della notifica deve essere fatte valere in sede di contenzioso.
A questo punto vi chiedo: secondo voi vale la pena fare un ricorso in commissione tributaria o, visto l'ammontare della cartella (circa 125 euro), pagare e basta?
Io vorrei impugnare per principio, ma ho paura di subire una eventuale condanna alle spese...