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Calcolo quote ammortamento su rivalutazione beni

ladyv

Utente
Buongiorno a tutti ho un quesito da porvi. :confused:

Un bene ad esempio di € 10.000,00 completamente ammortizzato viene rivalutato per + € 4.000,00, quindi l’importo del bene diventa € 14.000,00 (costo storico 10.000 + rivalutazione 4000). Su quale importo va calcolata la quota annuale (20%) di ammortamento?
Secondo me su € 14.000,00 e quindi la quota di ammortamento sarà di € 2.800,00 fino a raggiungere naturalmente l’importo di € 4.000,00 (quindi verrà ammortizzato in 2 anni, il primo anno per € 2.800,00 il secondo anno € 1.200,00) oppure, è corretta l'altra versione e cieè la quota del 20% viene calcolata su € 4.000,00 e quindi la quota annuale sarà di € 800,00 fino a raggiungere l’importo di € 4.000,00 (5 anni).
Grazie
 
Buongiorno a tutti ho un quesito da porvi. :confused:

Un bene ad esempio di € 10.000,00 completamente ammortizzato viene rivalutato per + € 4.000,00, quindi l’importo del bene diventa € 14.000,00 (costo storico 10.000 + rivalutazione 4000). Su quale importo va calcolata la quota annuale (20%) di ammortamento?
Secondo me su € 14.000,00 e quindi la quota di ammortamento sarà di € 2.800,00 fino a raggiungere naturalmente l’importo di € 4.000,00 (quindi verrà ammortizzato in 2 anni, il primo anno per € 2.800,00 il secondo anno € 1.200,00) oppure, è corretta l'altra versione e cieè la quota del 20% viene calcolata su € 4.000,00 e quindi la quota annuale sarà di € 800,00 fino a raggiungere l’importo di € 4.000,00 (5 anni).
Grazie

Nessuno mi risponde?? :(
 
Ciao Ladyv, la casistica non mi è mai capitata, rispondo con un mio semplice ragionamento (tutto da verificare pertanto): l'ammortamento "originario" del bene è concluso, quindi la rivalutazione io la inserisco nel libro cespiti come se fosse un nuovo bene (lo chiamerei per l'appunto "rivalutazione 2015 impianto/macchinario ecc.") al valore di € 4000,00 ammortizzabile al 20% quindi € 800,00 annui x 5 anni.
Attendi altri pareri.
Gianni
 
Ciao Ladyv, la casistica non mi è mai capitata, rispondo con un mio semplice ragionamento (tutto da verificare pertanto): l'ammortamento "originario" del bene è concluso, quindi la rivalutazione io la inserisco nel libro cespiti come se fosse un nuovo bene (lo chiamerei per l'appunto "rivalutazione 2015 impianto/macchinario ecc.") al valore di € 4000,00 ammortizzabile al 20% quindi € 800,00 annui x 5 anni.
Attendi altri pareri.
Gianni

Grazie della risposta, ma se per un bene non completamente ammortizzato l'importo della rivalutazione va a sommarsi all'importo di acquisto iniziale (nel nostro esempio € 10.000+ 4.000) e la quota annuale viene calcolata su 14.000 che verrà ammortizzata negli anni che rimangono ancora da ammortizzare, per un bene completamente ammortizzato non è più corretto calcolare la quota del 20 % sui 14.000 e ammortizzare i € 4.000,00 in 2 anni (1° anno € 2.800 e 2° anno € 1.200) . Grazie
 
credo che il ragionamento di ladyv sia corretto ed il comportamento in genere non può essere differente in funzione della considerazione se il cespite sia completamente ammortizzato o non lo sia.
quindi ritengo che l'ammontare sul quale debba calcolarsi la quota ammortizzabile sia l'importo complessivo a seguito della rivalutazione effettuata.
A sostegno basterebbe verificare il comportamento di un cespite non completamente ammortizzato a seguito di una rivalutazione prevista dalla norma (ad esempio le rivalutazioni monetarie).
ciao
 
credo che il ragionamento di ladyv sia corretto ed il comportamento in genere non può essere differente in funzione della considerazione se il cespite sia completamente ammortizzato o non lo sia.
quindi ritengo che l'ammontare sul quale debba calcolarsi la quota ammortizzabile sia l'importo complessivo a seguito della rivalutazione effettuata.
A sostegno basterebbe verificare il comportamento di un cespite non completamente ammortizzato a seguito di una rivalutazione prevista dalla norma (ad esempio le rivalutazioni monetarie).
ciao
Ciao Giuseppe - Ladyv: quando dici "il comportamento in genere non può essere differente in funzione della considerazione se il cespite sia completamente ammortizzato o non lo sia" mi trovi parzialmente d'accordo, se non fosse che, nella soluzione da Voi prospettata (se avete riferimenti normativi Vi prego di condividerli) proponete di ammortizzare la rivalutazione al 70% il 1° anno e al 30% il 2° anno... con un andamento non proprio regolare, permettetemi. Faccio un parallelo col DL 185/08: quando in azienda abbiamo rivalutato il capannone abbiamo proceduto come segue:
1) rivalutazione costo storico
2) rivalutazione fondo in modo che x differenza vi fosse un residuo pari al valore dell'immobile da perizia
3) variazione dell'aliquota di ammortamento in funzione della vita residua utile del bene asseverata dalla perizia medesima.
E' su questo punto che vorrei che rifletteste: chi ha deciso, ad ammortamento concluso del cespite, di rivalutare il medesimo a mio avviso dovrebbe pure avere un'idea della vita utile residua, nel qual caso rapporterei l'ammortamento in funzione del numero di anni di vita utile avendo così la sistematicità che manca, a mio avviso, nella Vostra soluzione. Se un'idea di vita utile non c'è, io proseguo al 20% ministeriale.
Ribadisco, non è argomento di frequente applicazione, il mio è un semplice ragionamento.
Una buona serata a tutti Voi.
Gianni
 
Grazie della risposta, ma se per un bene non completamente ammortizzato l'importo della rivalutazione va a sommarsi all'importo di acquisto iniziale (nel nostro esempio € 10.000+ 4.000) e la quota annuale viene calcolata su 14.000 che verrà ammortizzata negli anni che rimangono ancora da ammortizzare, per un bene completamente ammortizzato non è più corretto calcolare la quota del 20 % sui 14.000 e ammortizzare i € 4.000,00 in 2 anni (1° anno € 2.800 e 2° anno € 1.200) . Grazie

Ad integrazione dei precedenti interventi, e a stimolo di questa interessante discussione, riporto quanto evidenziato al paragrafo 70 dell'OIC 16:
"la rivalutazione di un'immobilizzazione materiale NON MODIFICA LA STIMATA RESIDUA VITA UTILE DEL BENE, che prescinde dal valore economico del bene. L'AMMORTAMENTO DELL'IMMOBILIZZAZIONE MATERIALE RIVALUTATA CONTINUA AD ESSERE DETERMINATO COERENTEMENTE CON I CRITERI APPLICATI PRECEDENTEMENTE SENZA MODIFICARE LA VITA UTILE RESIDUA."

Quindi, per quel che capisco io, nell'esempio iniziale si dovrà rivalutare costo storico e parimenti il fondo ammortamento (con impatto sul bilancio pari a zero); tradotto vuol dire che se l'imprenditore vuole migliorare il proprio patrimonio rivalutando un cespite, per farlo deve necessariamente agire sulla vita utile del bene medesimo - l'ammortamento verrà quindi suddiviso sulla vita residua stimata.
Buona giornata - Gianni
 
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