Non esistono verità assolute ma situazioni che vanno valutate caso per caso. Esistono innanzitutto degli approcci di metodo (competenza e professionalità) e deontologici (cura interessi del committente e buona prassi) che possono aiutare a raggiungere un obbiettivo. Tuttavia non è detto, soprattutto a priori, che tale obbiettivo possa coincidere sempre, con un reale costo Zero del progetto di Superbonus.
Questo perché le variabili da considerare sono molteplici e possono essere ad esempio:
- natura e complessità del progetto
- sviluppo e completezza dell'intervento
- tipologia e caratteristiche dell'immobile (dimensione, estensione, stato di conservazione)
- andamento del mercato (volatilità dei prezzi praticati da imprese e fornitori)
- razionalizzazione delle opportunità (equilibrio tra necessità tecniche e richieste specifiche)
- rispetto degli obblighi normativi (requisiti)
- ottimizzazione del beneficio economico-prestazionale (bilancio economico delle soluzioni tecniche)
- limiti applicativi e temporali
Personalmente su oltre 50 Studi di Fattibilità realizzati, solo circa la metà delle commesse è risultata idonea a perseguire gli obbiettivi utilizzando il Superbonus (molti erano pretesti dei committenti, altri situazioni oggettivamente impraticabili, altri ancora carenti nei requisiti di accesso) come motore dell'operazione: di questi appena 15 sono stati i cantieri che hanno portato ad un risultato di completezza ed integrazione di interventi, tali anche da non determinare costi a carico dei contribuenti. E sono stati comunque tutti casi al limite del "mini condominio".
Per esperienza diretta dunque, è possibile affermare che per determinate tipologie di intervento e per specifici immobili, le necessità superano le possibilità finanziarie (es. unifamiliari). E queste affermazioni scaturiscono da progetti di fattibilità approfonditi che affrontano le reali questioni tecnico-finanziarie e non fermandosi ad elencare solo utopiche possibilità in appresso al banale riassunto di una normativa. Quando infatti vengono proposte operazioni a "costo zero" senza un preventivo straccio di prova, dovrebbe accendersi un campanello d'allarme, quantomeno sul significato atteso (interventi parziali o scadenti).
Esistono invece delle situazioni dove risulta scontato che l'intervento sia realmente totalmente incentivato: parliamo però di condomini con un numero di unità tali da determinare un moltiplicatore significativo del massimale di spesa: allo stesso modo non è possibile fare delle previsioni senza conoscere il "contesto".
Infine riguardo all'ultimo quesito è possibile rispondere affermativamente sul concetto, ribadito più volte dalla stessa ADE, che pur esistendo un obbligo esplicito di adesione "solidale" anche per i condomini "dissidenti" per le parti comuni (se è comunque raggiunta la maggioranza con il quorum minimo per la delibera assembleare di 1/3), lo stesso non sussiste per le parti private: per questi interventi il condomino è libero di scegliere.