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Art 8 8bis

Tranchida

Utente
La società armatrice, proprietaria di navi per il trasporto di beni sia entro la Com Europea che in altri Paesi, quando acquista in Italia parti di ricambio di strumentazioni o motori già installati sulle navi, o nuovi strumenti per le navi, deve fare la dichiarazione di intento? o può semplicemente fare una dichiarazione di richiesta di acquisto in esenzione ai sensi dell'art. 8 - 8 bis ......., ed in tal caso, è necessario che i beni o servizi acquistati debbano passare attraverso la dogana? E' possibile eventualmente istituire sulle navi un registro di acquisti in esenzione? Nel caso fosse obbligatorio il visto doganale, e i beni venissero imbarcati senza passare dalla dogana, a quale sanzione si incorrerebbe?
Grazie per la risposta
 
Riferimento: Art 8 8bis

La norma stabilisce che le “cessioni” relative agli apparati motori e loro componenti, ricambi, dotazioni di bordo, rifornimento di carburanti, prestazioni di servizi, compreso l’uso del bacino di carenaggio, manutenzioni, ecc., effettuate ai MM/PP ADIBITE ALLA PESCA SONO OGGETTIVAMENTE “NON IMPONIBILI”, cioè le suddette cessioni e prestazioni NON devono essere assoggettate a IVA né devono essere accompagnate da “dichiarazioni di intento” ex D.L. n.746/83, obbligatorie, invece, per gli esportatori abituali ex art. 8, commi 2 e 3, stesso decreto n. 633.
 
Riferimento: Art 8 8bis

Grazie per la risposta, comunque, il mio riferimento é per le navi mercantili e non per i pescherecci. Inoltre, mi chiedevo se, anche come per i pescherecci, è possibile imbarcare i beni non ivati senza che si debba ogni volta passare per la dogana ed aprire anche per una sciocchezza da portare a bordo, una pratica doganale, che come sappiamo bene, ha i suoi costi e le solite perdite di tempo.
 
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