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Alcuni dubbi sulla tassazione degli immobili ai fini IRPEF

Salve a tutti,
sono nuovo e vengo qui in qualità di studente (tra pochi giorni avrò l'esame di scienza delle finanze e diritto tributario) per trovare possibilmente risposta ai miei dubbi :D

Io so che all'interno della categoria redditi fondiari, in particolare all'interno dei redditi da fabbricati, rientrano:

1) La rendita catastale dell'immobile adibito a prima casa. Tuttavia questa somma potrà essere dedotta dal reddito imponibile non venendo quindi ad aumentare la base imponibile.

2) La rendita catastale delle abitazioni non locate aumentata del 30% che contribuisce a formare il reddito complessivo. In questo caso ovviamente nessuna deduzione per arrivare alla base imponibile.


I miei dubbi riguardano l'affitto:

A) La rendita catastale di un immobile dove vivo in affitto entra nel mio reddito complessivo?
Da quanto ho capito si, e successivamente sono previste detrazioni dall'imposta lorda in base al reddito (300 euro fino a 15.493 e 150 per un reddito compreso tra i 15.493 e i 30.987). E' corretto oppure la rendita catastale di un immobile dove vivo in affitto non concorre alla formazione del reddito complessivo?

B) Sempre nel caso in cui io viva in un immobile in affitto dovrebbe essere che se il canone d'affitto ridotto del 15% è maggiore della rendita catastale, quest'ultima non rientra nel reddito complessivo ma si inserisce il canone di locazione al netto di una deduzione del 15%. E' corretto? Sono poi comunque riconosciute le detrazioni dall'imposta lorda di cui parlavo sopra?

C) Dal punto di vista di colui che affita invece come funziona?
Se io percepisco 1000 euro all'anno questi rientrano totalemente nel reddito comlessivo? C'è qualche caso particolare che prevede delle variazioni?

Grazie a chi mi aiuterà!
Saluti
 
Riferimento: Alcuni dubbi sulla tassazione degli immobili ai fini IRPEF

A) La rendita catastale di un immobile dove vivo in affitto entra nel mio reddito complessivo?
Da quanto ho capito si, e successivamente sono previste detrazioni dall'imposta lorda in base al reddito (300 euro fino a 15.493 e 150 per un reddito compreso tra i 15.493 e i 30.987). E' corretto oppure la rendita catastale di un immobile dove vivo in affitto non concorre alla formazione del reddito complessivo?

B) Sempre nel caso in cui io viva in un immobile in affitto dovrebbe essere che se il canone d'affitto ridotto del 15% è maggiore della rendita catastale, quest'ultima non rientra nel reddito complessivo ma si inserisce il canone di locazione al netto di una deduzione del 15%. E' corretto? Sono poi comunque riconosciute le detrazioni dall'imposta lorda di cui parlavo sopra?

C) Dal punto di vista di colui che affita invece come funziona?
Se io percepisco 1000 euro all'anno questi rientrano totalemente nel reddito comlessivo? C'è qualche caso particolare che prevede delle variazioni?

A) Il reddito di un immobile entra nel reddito complessivo del proprietario dell'immobile stesso non dell'inquilino.
L'inquilino può dedurre dai propri redditi il fitto dell'immobile che è sua abitazione principale sempre se fatto con legge equo canone, guardati le istruzioni al modello 730.

B) Sempre confermando che il reddito dell'immobile va nel reddito complessivo del proprietario.
Se la rendita catastale e superiore al fitto vale come reddito dell'immobile.

C) Il proprietario dichiara il fitto come reddito con la riduzione del 15%.

Attenzione però che la nuova manovra fiscale cambia le regole della tassazione degli immobili occorre leggersela bene.
 
Riferimento: Alcuni dubbi sulla tassazione degli immobili ai fini IRPEF

A) Il reddito di un immobile entra nel reddito complessivo del proprietario dell'immobile stesso non dell'inquilino.
L'inquilino può dedurre dai propri redditi il fitto dell'immobile che è sua abitazione principale sempre se fatto con legge equo canone, guardati le istruzioni al modello 730.

B) Sempre confermando che il reddito dell'immobile va nel reddito complessivo del proprietario.
Se la rendita catastale e superiore al fitto vale come reddito dell'immobile.

C) Il proprietario dichiara il fitto come reddito con la riduzione del 15%.

Attenzione però che la nuova manovra fiscale cambia le regole della tassazione degli immobili occorre leggersela bene.

Ti ringrazio Rick per la risposta, mi hai chiarito i dubbi.
L'unica cosa che non ho capito è se i pagamenti per l'affitto sono interamente deducibili dalla base imponibile (come hai detto te) oppure se sono detraibili dall'imposta lorda nei termini che ho indicato sopra.
Grazie
 
Riferimento: Alcuni dubbi sulla tassazione degli immobili ai fini IRPEF

1) La rendita catastale dell'immobile adibito a prima casa. Tuttavia questa somma potrà essere dedotta dal reddito imponibile non venendo quindi ad aumentare la base imponibile.
Ok: concorre alla formazione del reddito complessivo ed è deducibile ai sensi dell'art. 10 u.c. TUIR2) 2) La rendita catastale delle abitazioni non locate aumentata del 30% che contribuisce a formare il reddito complessivo. In questo caso ovviamente nessuna deduzione per arrivare alla base imponibile.
I fabbricati "a disposizione" concorrono alla formazione del reddito nella misura della r.c. rivalutata del 5% ed aumentata di 1/3: art. 41 TUIR
I miei dubbi riguardano l'affitto:
A) La rendita catastale di un immobile dove vivo in affitto entra nel mio reddito complessivo?
Art. 26, co. 1, TUIR: i redditi fondiari concorrono alla formazione del reddito del soggetto che possiede l'immobile a titolo di proprietà, enfiteusi, usufrutto o altro diritto reale
Da quanto ho capito si, e successivamente sono previste detrazioni dall'imposta lorda in base al reddito (300 euro fino a 15.493 e 150 per un reddito compreso tra i 15.493 e i 30.987). E' corretto oppure la rendita catastale di un immobile dove vivo in affitto non concorre alla formazione del reddito complessivo?
Attualmente sono previste delle detrazioni a favore dei soggetti locatari che si trovino nelle condizioni previste dagli artt. 15, co. 1, lett. i sexies e 16 TUIR: canoni di locazioni sostenuti da studenti, contratti ex L. 431/1998 etc... e questa è la detrazione alla quale ti riferisci. Il reddito del fabbricato concorre alla formazione del reddito complessivo del locatore, la detrazione spetta al locatario.B)
Sempre nel caso in cui io viva in un immobile in affitto dovrebbe essere che se il canone d'affitto ridotto del 15% è maggiore della rendita catastale, quest'ultima non rientra nel reddito complessivo ma si inserisce il canone di locazione al netto di una deduzione del 15%. E' corretto? Sono poi comunque riconosciute le detrazioni dall'imposta lorda di cui parlavo sopra?
L'importo del canone ridotto del 15% (25% se sito in Venezia, Murano, Burano e Giudecca) concorre al reddito del locatore indipendentemente dalla percezioneC)
Dal punto di vista di colui che affita invece come funziona?
Se io percepisco 1000 euro all'anno questi rientrano totalemente nel reddito comlessivo? C'è qualche caso particolare che prevede delle variazioni?
La regola base è: l'85% del canone concorre alla formazione del reddito del locatore, che lo ha percepito (e non del locatario, che lo ha sostenuto). Se il contratto è a canone convenzionale ex L. 431/1998, artt. 2 co. 3 e 5 co. 2, al locatore spetta l'ulteriore deduzione del 30%. Il canone non percepito non concorre alla formazione del reddito se si è conclusa la procedura di sfratto per morosità. Al locatario spettano eventualmente le detrazioni stabilite dagli artt. 15 e 16, perchè ha sostenuto gli oneri.Grazie a chi mi aiuterà!
Saluti[/QUOTE]
 
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