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Acqua alla gola

Salve,

Per via della particolarità della mia attività ricevo tutti i pagamenti via bonifico o vaglia. Mi ritrovo con un commercialista che non mi fa scaricare nulla, auto, spese auto, contributi ai sindacati...in buona sostanza ogni anno spendo decine di migliaia di euro in irpef e iva. Ora, poichè quando parlo con altri colleghi la situazione loro mi pare diversa mi sto chiedendo: 1) esistono metodi di pagamento non tracciabili? (salvo i contanti ovviamente). Qualcuno mi ha accennato a delle carte ricaricabili anonime per le quali non ti chiedono codice fiscale e documento...sinora io non ne ho trovato. 2) tutti si scaricano migliaia di euro dall'irpef come contributo (spesso fittizio) a questo o quel sindacato o società sportiva: solo il mio commercialista mi dice che non si può. Devo cambiare commercialista? Datemi un consiglio, devo essere l'unico pirla in Italia che fattura al completo i 100.000 euro che incassa e che ne deve dare ogni anno allo stato 75.000...è una cosa folle...non ci crderete ma non ho sul conto neppure i soldi per comprare da mangiare la prossima settimana...ho dato tutto quello che avevo in irpef ed ho pure dovuto chiedere un prestito...
 
Riferimento: Acqua alla gola

non hai precisato che tipo di attività eserciti.
qualsiasi attività professionale è caratterizzata da compensi e spese che si devono contrappore. non mi pare possibile che con il tuo fatturato non si possa scaricare nulla, come mi pare impossibile che il tuo commercialista non ti trovi la strada per farti scaricare delle spese.
ciao
 
Riferimento: Acqua alla gola

Al momento le spese da scaricare sono un problema secondario visto che oramai per l'ennesimo anno consecutivo ho dato tutto allo stato. Ora come ora mi serve sapere se esiste qualche metodo di pagamento non tracciabile, proprio per poter almeno sopravvivere...poi per il resto penso mi farò dare tutti i miei documenti e cercherò un'altro professionista.
 
Riferimento: Acqua alla gola

Al momento le spese da scaricare sono un problema secondario visto che oramai per l'ennesimo anno consecutivo ho dato tutto allo stato. Ora come ora mi serve sapere se esiste qualche metodo di pagamento non tracciabile, proprio per poter almeno sopravvivere...poi per il resto penso mi farò dare tutti i miei documenti e cercherò un'altro professionista.

non capisco, vuoi evadere il fisco ma non te ne vuoi assumere le responsabilità, anzi scarichi tutto sul commercialista.. il commercialista è bravo se ti fa evadere..tranquillo non sei l'unico che ragiona così in Italia o che da retta al discorso sentito al bar dall'amico.
Il tuo commercialista ti dice che certe cose non si possono fare perchè davvero non si possono fare (contributi e sponsorizzazioni fittizie).. e sai cosa? che i tuoi colleghi che le fanno ste cose al primo accertamento daranno la colpa al loro consulente dicendogli "ti sei sbagliato, la colpa è tua..", hai un consulente onesto e ne vorresti uno che fosse disonesto al posto tuo.. ottimo direi.

le spese che puoi detrarre sono quelle inerenti alla tua attività: usi l'auto? fai la scheda carburanti, inserisci l'assicurazione, il bollo..il telefonino, il telefono.. (tutte spese deducibili parzialmente cmq..) e devono essere realmente sostenute, ed inoltre non ha senso fare spese solo per non pagare le tasse, non risparmieresti quello che spendi ed i soldi in tasca non li avresti comunque visto che i fornitori van pagati no?
Indi per non pagare e avere anche i soldi in tasca l'unico metodo è procurarsi costi falsi, fatture false ma questo, se lo vuoi davvero, lo devi fare tu e non farlo fare ad un altro pensando che sia bravo se te lo fa e scaricandogli la colpa appena ti beccano.
Un professionista serio ste cose non te le farà mai e non pensare che basti firmare lettere di manleva da responsabilità, il professionista che te le fa verrebbe sanzionato lo stesso sia dal fisco che dall'ordine.
Inoltre l'unico sistema di pagamento non tracciabile è il contante, non ve ne sono altri.. se non vuoi dichiarare e pagare (le tasse sono alte ma questo non è colpa del commercialista) però te ne devi assumere tu la responsabilità e non coinvolgere un terzo.

saluti
 
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Riferimento: Acqua alla gola

Ciao premesso che sono perfettamnete d'accordo con quanto ti scrivono..non si può dare sempre la colpa al commecilista onesto e se ti rivolgi a quelli boder line devi essere responsabile tu in primis....detto questo il mio consiglio non vincolante che dipende da tante cose...è quello di fare qualche investimento nella tua azienda che so un macchinario..un ufficio nuovo...un nuovo automezzo...un immobile ..ecc in questo modo avrai costi e iva(se deducibile) da riportare e allo stesso tempo avrai fatto un investimento utile che nel futuro potrai rivendere..insomma io farei cosi...tutto però va valutato bene considerando cosa deduci dalle tasse...se vuoi dire di che azienda ti occupi?

Ciao Natalia
 
Riferimento: Acqua alla gola

che fattura al completo i 100.000 euro che incassa e che ne deve dare ogni anno allo stato 75.000...è una cosa folle...non ci crderete ma non ho sul conto neppure i soldi per comprare da mangiare la prossima settimana...ho dato tutto quello che avevo in irpef ed ho pure dovuto chiedere un prestito...

ohibò, il 75% di imposte e contributi :confused: Magari farà colpo al bar, ma qui bisogna attestare certe affermazioni.
Sei sicuro di non infilare in quel 75% anche i costi dell'attività oltre alle imposte?

Per il resto condivido quanto detto dai colleghi.

Roberto
 
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ohibò, il 75% di imposte e contributi :confused: Magari farà colpo al bar, ma qui bisogna attestare certe affermazioni.
Sei sicuro di non infilare in quel 75% anche i costi dell'attività oltre alle imposte?

Per il resto condivido quanto detto dai colleghi.

Roberto

Io purtroppo invece non ho alcuna difficoltà a crederlo possibile, perlomeno se il 75% è riferito all'aspetto finanziario della cosa. Mi spiego con un esempio
Un mio cliente ha iniziato la propria attività nel 2008 con impresa familiare (lui 51% - moglie 49%). Nel corso dell'anno chiaramente non ha pagato alcun acconto IRPEF o IRAP. Ora si ritrova con la seguente situazione (calcoli ad Unico già fatto):
Reddito d'impresa (al lordo di qualsiasi detrazione) € 53.000
IRPEF a saldo: € 5.000 per sè, € 5.900 per la moglie = tot. € 10.900
Acconti IRPEF: € 5.100 per sè, € 5.200 per la moglie = tot. € 10.300
Addizionali regionali: € 450 per sè, € 550 per la moglie = tot. € 1.000
INPS eccedente il minimale: € 7.500 (saldo + acconti) tra sè e la moglie.

Alla fine, se vai a sommare ottieni circa 30.000, che su 53.000 non sono il 75%, ma non ci manca tantissimo... e non ho considerato l'IVA da Unico (altri 5.000) e i contributi IVS fissi (altri 2.800).

Purtroppo in determinate situazioni (soprattutto quando, per svariati motivi, non hai pagato acconti nell'esercizio) la soglia del 70% è ben realistica.

Intervengo anche per sottolineare come al commercialista di cui sopra possa esser imputato, a mio avviso, soltanto uno scarso interesse per la posizione del cliente e conseguentemente una pressoché nulla attività di pianificazione fiscale fatta alla fine dell'anno precedente. Ma il tempo è tiranno per tutti...
 
Riferimento: Acqua alla gola

Io purtroppo invece non ho alcuna difficoltà a crederlo possibile, perlomeno se il 75% è riferito all'aspetto finanziario della cosa. Mi spiego con un esempio
Un mio cliente ha iniziato la propria attività nel 2008 con impresa familiare (lui 51% - moglie 49%). Nel corso dell'anno chiaramente non ha pagato alcun acconto IRPEF o IRAP. Ora si ritrova con la seguente situazione (calcoli ad Unico già fatto):
Reddito d'impresa (al lordo di qualsiasi detrazione) € 53.000
IRPEF a saldo: € 5.000 per sè, € 5.900 per la moglie = tot. € 10.900
Acconti IRPEF: € 5.100 per sè, € 5.200 per la moglie = tot. € 10.300
Addizionali regionali: € 450 per sè, € 550 per la moglie = tot. € 1.000
INPS eccedente il minimale: € 7.500 (saldo + acconti) tra sè e la moglie.

Alla fine, se vai a sommare ottieni circa 30.000, che su 53.000 non sono il 75%, ma non ci manca tantissimo... e non ho considerato l'IVA da Unico (altri 5.000) e i contributi IVS fissi (altri 2.800).


Ciao, ti ringrazio per l'esempio, però non mi trovi d'accordo nell'inserire gli acconti per l'anno in corso come valore su cui calcolare la percentuale rispetto al reddito 2008, neanche dal punto di vista finanziario. Quei due acconti riguardano redditi che nel 2009 presuntivamente l'impresa ha già prodotto, e probabilmente in buona parte già incassato. D'altronde se i redditi 2009 fossero sicuramente inferiori si può versare di meno, anche perché - se poi per fortuna invece la situazione reddituale nel secondo semestre si ribalta - le sanzioni per ravvedimento sono molto ridotte.

Roberto
 
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Ciao Roberto, la tua osservazione è molto puntuale ed è esattamente ciò che cerco di spiegare ai clienti che si trovano in questa situazione.
Ciò non toglie purtroppo che, agli occhi del contribuente medio, non sia "istintivamente" piacevole trovarsi a pagare 30'000 e passa euro tra tasse e contributi a fronte di un reddito di 50.000. Secondo me è il classico esempio del "summum ius, summa iniuria": correttissimo dal punto di vista logico e giuridico, devastante sotto il profilo dell'equità e della "percezione" di giustizia che il contribuente medio ha nei confronti del sistema fiscale.
 
Riferimento: Acqua alla gola

In effetti il problema è che quasi tutti i clienti quando incassano i soldi pensano che siano "definitivamente di proprietà" (a volte persino l'IVA). L'anno scorso un cliente si è incassato 100.000 euro di dividendi; naturalmente gli ho detto di far conto solo su 80.000 perché 20.000 circa li avrebbe dovuti pagare con la dichiarazione di quest'anno. Certo, certo, naturalmente e quest'anno ... apriti cielo!

Ma vale anche per i dipendenti; a un dipendente il precedente datore di lavoro ha conguagliato tutto a marzo 2008 come se quello fosse stato l'unico reddito dell'anno, restituendo parecchie imposte, quindi quest'anno con il nuovo 730 ... "mazzata"; hai voglia a cercare di "consolarlo" dicendogli che così aveva potuto lasciare i soldi delle imposte "da conguaglio" dell'anno scorso sul suo conto arancio e guadagnarci gli interessi e che con quel tipo di conguaglio era come se avesse avuto un finanziamento a tasso zero per più di un anno; lui si sentiva defraudato e rapinato.

Quello che non quadra in chi ha iniziato questo post è che "ogni anno" paga 75.000 euro su 100.000 fino al non aver soldi per mangiare ... quasi fosse colpa del consulente "incapace" perché non truffaldino :eek:

Che poi da noi si paghino troppe imposte per avere servizi pubblici scadenti è un dato di fatto, così come è vero che i contributi pensionistici con il sistema contributivo stiano diventando sempre più "vessatori" (ho chiesto il riscatto della laurea e mi sono accorto - dai prospetti inviatimi - che con l'incremento di pensione prospettato (fra 17 anni) sarei andato in pareggio con i contributi richiesti solo se avessi raggiunto gli ottant'anni ... :p).

Ciao
Roberto
 
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