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Gio.

Utente
E anche oggi il "Buongiorno" quotidiano del Gramellini "graffiante e meditativo"!!:cool::yes2:

Arriva una lettera firmata. Racconta di una mamma che, facendo pulizia nella stanza della figlia dodicenne, trova una busta con un migliaio di euro in tagli da 5. Pensa a un furto e ad altre cose orribili, tranne all’unica che, messa alle strette, di lì a poco la ragazzina le confesserà: i soldi sono il ricavato di prestazioni sessuali eseguite a scuola. La madre è sconvolta dalla scoperta e dalla reazione della figlia: di normalità. Incolpa il Grande Fratello e i politici (una volta avremmo detto «la società») per il pessimo esempio che danno.

Sorvolando sulle responsabilità di quella famiglia, che sicuramente ci saranno ma che non abbiamo strumenti per valutare, un’osservazione si impone inesorabile: la morte del futuro ha cancellato nei ragazzi l’idea di crescita. Un tempo la vita era un percorso e ogni fase consisteva in un passaggio che tendeva a uno scopo: il raggiungimento della consapevolezza di se stessi e di che cosa si voleva diventare. A un certo punto il meccanismo è saltato. La vita ha smesso di essere una scala da salire un gradino dopo l’altro ed è diventata un’arena piatta e senza confini. Ma se manca l’idea di un percorso da compiere, l’unico navigatore diventa l’utilitarismo. Voglio soldi e me li procuro nel modo più facile. Vendo sesso (o lo compro) senza pensare alle conseguenze, perché già la parola «conseguenze» presuppone una coscienza del tempo e dello spazio che non posseggo più. Purtroppo in un mondo che - a casa, in politica, in tv - non fa che togliere ringhiere da tutte le parti, è molto più facile cadere.
 
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Ciao Gio. Condivido in ogni sua parte le considerazioni di Gramellini e ti ringrazio per aver riportato sul forum il suo "Buongiorno". Questa nostra società di oggi, utilitarista ricca di materia e poverissima di spirito, sta lentamente e progressivamente erodendo le giovani generazioni che rappresentano il domani di ogni società. Le responsabilità sono diffuse. Dalla famiglia alla scuola, ai mass-media. Io non so se un giorno si invertirà questa tendenza ma sono sicura che la strada imboccata porta dritto al punto del non ritorno.:( Buona serata, Marica
 
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Mia figlia ha 9 anni. Io la vedo crescere, molto più carina e disinvolta in società di quanto fossi io alla sua età. E tremo, perchè già ora siamo in continuo conflitto e non so se sarò in grado di trasmetterle quei valori che sono stati dati a me. E che so perfettamente di non aver proprio seguito pedissequamente, anzi.
 
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Io non ho figli, ma ho sempre creduto che quello di genitore, è il mestiere più difficile che ci sia. Qualche giorno fa, la figlia di un amico, in mia presenza, ha risposto al padre dietro richiesta di paghetta "se non me li dai tu me li procuro da un'altra parte", (13 anni) lui è rimasto come inebetito, dicendo "quando ero giovane io non avrei mai risposto così ai miei genitori".
Già, ma erano altri tempi, eppure i nostri genitori non avevano molto tempo per noi, ma studiavamo lo stesso e avevamo un certo rispetto che adesso non c'è più. Sarà il progresso? Sarà la TV? Saranno i cellulari? Sarà .....boh!
 
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Ciao a tutti.
Sono mamma di due ragazzi di 16 e 8 anni.
Personalmente sono molto preoccupata ... faccio campagne martellanti sui principi del rispetto delle persone e dei valori ma non sono così sicura che il futuro mi mostrerà i risultati di cotanta semina.
Il maggiore (peraltro ragazzo tranquillo che non ha mai dato problemi sotto l'aspetto comportamentale) non ha voglia di fare nulla ... in primo luogo di studiare. Non riesco a fargli comprendere il valore della cultura e spesso mi sento rispondere "ma a cosa mi serve sapere questo o quello?" e ripenso con nostalgia a talune lezioni di letteratura che noi letteralmente "bevevamo" dalle labbra della nostra prof. e quando suonava la campanella sobbalzavamo e ci stupivamo di come fosse volato il tempo ... dove è finito l'amore del bello? E' stato soffocato dai manga, dalla PSP e dai programmi demenziali alla TV?
Altro esempio. Un giorno alla mia frase: quando sarai genitore capirai tante cose, mi è stato risposto: io di figli non ne voglio, pensi davvero che voglia fare una vita schifosa come la tua? Io a tale risposta mi sono sentita offesa e impotente e ho pensato: ma i nostri figli osservando i sacrifici che facciamo per loro riescono solo a pensare: ma guarda che pirloni!?!
E, ripeto, mio figlio è uno di quelli definiti tranquilli ... mai una nota, mai una visita in presidenza, fa campagne sociali anti fumo anche presso i parenti rompendo le scatole a tutti ... eppure quando gli guardo dentro scorgo un vuoto preoccupante ... e le sirene del mondo sono più suadenti e convincenti della mia povera voce gracchiante ...
Scusate lo sfogo
Nicoletta
PS: io comunque non demordo ... continuo a seminare.
 
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E fai bene!! E così faccio io.
La mia ne ha 14, tranquilla non lo è mai stata, ma la sua è una vivacità brillante, intelligente, partecipe, che è sempre piaciuta anche a maestre e professori. Ho con lei un dialogo che va oltre ad ogni mia più rosea previsione, mi racconta qualsiasi cosa, commenta ciò che fanno le amiche, disapproviamo insieme ciò che ci sembra disapprovabile. Insomma la pensiamo allo stesso modo su tante cose. Io non credo di essere una madre tanto severa, almeno non come lo è stata la mia!!! Eppure, forse, parlando con beneficio di inventario e facendo i debiti scongiuri, mi sembra di essere riuscita a trasmettere alla mia Birba (è il suo soprannome dalle elementari, e la dice lunga su di lei) qualche buon insegnamento. Le piace studiare, andrà al classico. Non sa ancora cosa fare, ma ha capito che qualunque cosa richiederà impegno, ed è pronta a mettercelo. Non so quale sia la ricetta giusta e quello che vedo intorno a lei non mi piace, non so fino a quando riuscirà a non farsi coinvolgere, e tengo le dita incrociate, le sto vicino e le parlo, tanto, tanto, tanto......
 
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Cari amici e cara Nicoletta.
Ho raccolto il tuo sfogo, che accomuna noi mortali genitori.
Ho un figlio di 22 anni, rag.impiegato, sportivo al massimo con campionati di serie C e junior league alle spalle, ma che mi dice spesso e sovente...guarda che io la tua vita non la voglio fare...
ho una figlia di 16 anni che malgrado stia studiando in un ist.tecnico indirizzo giuridico economico con...10 in economia....sempre e comunque mi ripete la tiritera :...guarda che io ..il tuo lavoro ..non lo voglio fare...stare li fino a sera tarda per gli invii..? ma chi te lo fa fare? ..etc.etc...
mi chiedo due cose...
1) ma tutti i miei insegnamenti, i miei sacrifici da 30 anni a questa parte ( ho iniziato a 15 anni a lavorare e studiare contemporaneamente), servono a qualcosa oppure no?

2) non posso lamentarmi dei mie figli ( per ora) , si comportano correttamente sia in società quanto in famiglia , si impegnano ...ma non vedono in noi genitori lavoratori un modello di vita..moderna. In giro purtroppo , la facilità con la quale certi si procurano i soldi ( alle spalle degli altri) , crea confusione
nei nostri ragazzi,e purtroppo lo dico, è sempre più elogiato chi APPARE ma non E'.

Proprio pochi giorni fa, su Forum, c'era una mamma che voleva dal marito
separato dei soldi e l'autorizzazione a portare 2 volte alla settimana la figlia dodicenne , in una beauty farm per minorenni, con massaggi, tinte ai capelli, unghie , creme al cioccolato e quanto altro.....per fortuna la risposta del
giudice è stata coerente ( non sempre la legge lo è) anche con l'etica di
un comportamento genitoriale non consono all'educazione dei figli.

un saluto
lella
;)
 
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voglio dire la mia da papa'. penso che tutti si tenti di trasmettere ai propri figli valori che si ritengono validi e positivi, il risultato dei nostri insegnamenti si vedra' col tempo.
il presente sono le risposte annoiate o un po' sgarbate dei figli, ma tutti da ragazzi siamo stati ribelli o rivoluzionari, anche magari solo nella nostra mente.
io mi trovo a dire cose ai miei figli che dette a me da mio padre mi facevano arrabiare, ma ora sono io dall'altra parte della barricata.
il mestiere di genitori non te lo insegna nessuno, la soceta' attuale non ti aiuta e qui mi piaca ricordare che da ragazzino se combinavi qualche marachella c'era sempre qualcuno che ti diceva " ti ho visto lo dico a tuo padre", lo stile di vita era semplice da pettegoli ma efficace nel controllo.
ora si sa tutto di chi passa in televisione e non ci si conosce tra coinquilini.
 
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beh come dargli torto: io per mio figlio, ho già deciso ... farà il Notaio :D se decide di fare il commercilista come papà ... lo sbrano :p

Ciao Filippo...tempi diversi di gran lunga, ho avuto la fortuna di VIVERE al 100% una infanzia ed un periodo eccezzionale...........,nonche' di aver avuto un grande papa'-amico nel vero senso della parola:yes2:
Riservo un ricordo a dir poco stupefacente della mia giovinezza vissuta tra rispetto dell'altro,amicizia vera e quel combinarne a piu' non posso, ragazzini- ine/ che giocavano a calcio tutto il pomeriggio ed avevano una fantasia da sfruttare nei pomeriggi invidiabile,ragazzi non soli ed annoiati davanti al pc oppure all'intendo ma a gruppi minimo di 20 tutti uniti,sorridenti e felici dove si arrivava magari stanchi,sporchi e con i calzoncini strappati a casa con il vicino che suonava il camapnello per raccontare a mamma le marachelle subite, ma si VIVEVA.....
Per mio figlio (il + alto 8 anni), troppo piccolino per sbilanciarsi nel mondo del lavoro, anche se l'amore per gli animali la fa da padrone e non vedrei male un futuro da Veterinario......oppure meglio ancora, da marito di una bella/brava ragazza figlia unica e "futura ereditaria" di tenute agricole:yes2:, faro' sapere su questi canali prossimamente......
Buona giornata!
 
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