La cessione del credito d’imposta del Superbonus: come funziona - La Circolare del Giorno n. 201 del 24.09.2020

Introdotto dal cosiddetto decreto Rilancio per gli anni 2020 e 2021, il Superbonus, che genera una detrazione del 110% in caso di interventi di riqualificazione su edifici abitativi esistenti, è una misura divenuta molto famosa anche presso il grande pubblico, grazie all’entità dell’agevolazione ed alla possibilità di cedere (o scontare in fattura) la detrazione fiscale spettante anche durante l’effettuazione dei lavori.

Considerata la consistenza del bonus fiscale, il Legislatore italiano, raramente parco nel pretendere adempimenti burocratici, nel caso specifico richiede un particolare surplus di adempimenti.

Nel presente approfondimento si esporranno i passi da seguire per effettuare la cessione del bonus fiscale spettante, dando per acquisito quanto richiesto dal Legislatore per poter legittimamente usufruire del Superbonus.

Indice

1. Il superbonus
2. La cessione
3. Gli altri crediti di imposta cedibili
4. Le asseverazioni
5. Il visto di conformità
6. Modalità di esercizio dell’opzione
7. Il ruolo delle banche

Credito d’imposta locazioni: facciamo il punto - La Circolare del Giorno n. 200 del 23.09.2020

In questa Circolare esamineremo i provvedimenti principali adottati dal governo in favore delle locazioni durante la pandemia, dall’evoluzione dei requisiti per ottenere il credito d’imposta sulle locazioni commerciali, alle particolarità di alcuni settori come quello turistico e sportivo.

Tratteremo la disciplina dello sfratto in relazione alla proroga della sospensione e finiremo con un esempio pratico sulla spettanza e calcolo del credito.

Indice

1. Credito d’imposta locazioni
2. I principali chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
3. Credito d’imposta per il settore turistico
4. Sospensione versamenti canone per settore sportivo
5. Sospensione delle procedure di rilascio degli immobili

Il trattamento contabile e fiscale dei siti internet - La Circolare del Giorno n. 199 del 22.09.2020

È possibile classificare i siti web in base alle loro peculiari caratteristiche di funzionamento.

Con siti internet vetrina intendiamo quei software per il web che presentano l’azienda agli utenti e pubblicizzano i prodotti o i servizi di questa. Per le loro caratteristiche e per l’obiettivo che perseguono, generalmente, le spese di implementazione di questa tipologia di siti internet sono attratte alle spese pubblicitarie, con alcune eccezioni.

Con siti internet commerciali intendiamo quei software per il web attraverso i quali gli utenti possono espletare l’intero processo di acquisto di un prodotto o di un servizio: dalla scelta, all’ordinazione, fino al pagamento. Questa tipologia di siti internet potranno avere un trattamento diversificato a seconda che l’attività commerciale svolta on line rappresenti un diverso canale della stessa attività tipica dell’azienda oppure che questa rappresenti una nuova tipologia di attività aziendale.

Oltre ai costi di acquisto dei siti internet, le aziende inevitabilmente sosterranno annualmente dei costi di manutenzione e di gestione che saranno soggetti a specifico e distinto trattamento.

Indice

1. Il quadro generale
2. La classificazione dei siti internet
3. I siti vetrina
4. Siti vetrina: un caso particolare
5. I siti commerciali
6. I portali integrati: un caso ibrido
7. I costi di gestione

Bonus facciate: i recenti chiarimenti delle Entrate - La Circolare del Giorno n. 198 del 21.09.2020

L’Agenzia delle Entrate è recentemente intervenuta in tema di “Bonus facciate” chiarendo che:

• il beneficio spetta per le spese sostenute per gli interventi realizzati sulla facciata interna dell’edificio anche qualora la stessa sia solo parzialmente visibile dalla strada (interpello 296/2020);
• in caso di interventi fatti su parti comuni di condominio ogni condòmino può decidere, per la parte di spesa a lui imputabile, di quale agevolazione intende fruire, indipendentemente dalla scelta operata dagli altri condomini (interpello 294/2020)

Indice

1. Premessa
2. Interventi ammessi
3. Involucro esterno
4. Interpello n. 296 del 01.09.2020
5. Interpello n. 294 del 01.09.2020

Pre-contenzioso:ravvedimento, adesione, reclamo-mediazione, conciliazione giudiziale - La Circolare del Giorno n. 197 del 18.09.2020

La possibilità, per ciascun contribuente, di opporsi a un’attività autoritativa come quella del fisco “accertatore”, è espressione del generale diritto di difesa, che deve essere garantito a tutti i cittadini in sede giurisdizionale e a talune condizioni può essere anticipato anche nella fase amministrativa del contraddittorio.

La stessa amministrazione, inoltre, può avere interesse alla definizione rapida e certa di controversie potenzialmente generatrici di incertezze e oneri.

In ambito fiscale esistono diversi istituti che consentono di definire la lite, o di evitarla. Caratteristica comune di questi strumenti è di consentire alle parti una via d’uscita rapida e non contenziosa e, per i contribuenti, in una riduzione delle sanzioni che si attenua nelle varie fasi del confronto.

Indice

1. Ravvedimento operoso
2. Violazioni definibili
3. Ravvedimento lungo
4. Dichiarazione integrativa
5. Adesione
6. Iniziativa dell’ufficio
7. Istanza del contribuente
8. Sospensione dei termini
9. Conclusione e perfezionamento
10. Sanzioni
11. Effetti penali
12. Mediazione tributaria
13. Conciliazione giudiziale
14. Tabella riepilogativa

Fissata la percentuale del per il credito d’imposta per la sanificazione e acquisto DPI - La Circolare del Giorno n. 195 del 17/09/2020

Con il Provvedimento dell’11.09.2020, l’Agenzia delle Entrate ha reso nota la percentuale – nella misura pari al 15,6423% -utilizzabile per determinare il credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto dei dispositivi di protezione, introdotto dall’articolo 125 del decreto “Rilancio”.

Con la Risoluzione n. 52 del 14.09.2020 è anche stato stabilito il relativo codice tributo da utilizzare nel mod. F24.

Indice

1. Premessa
2. Percentuale per la fruizione del credito
3. Codice tributo

Credito d’imposta negozi e botteghe: possibile fruizione anche in caso di locazione unitaria - La Circolare del Giorno n. 196 del 17.09.2020

Con la risposta n. 321/2020 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che in presenza di un contratto di locazione con canone unitario, avente ad oggetto più immobili, di cui solo alcuni accatastati nella categoria C/1, la determinazione del credito d’imposta per negozi e botteghe, previsto dal D.L. Cura Italia, avviene in proporzione alla rendita catastale attribuita agli stessi, con le modalità indicate nella circolare n. 26/2011 (esempio n. 6) in cui erano stati forniti analoghi chiarimenti per la determinazione del canone ai fini della cedolare secca.

Indice

1. Premessa
2. L’agevolazione in breve
3. Risposta 321/2020

Credito d’imposta sulle commissioni per i pagamenti elettronici - La Circolare del Giorno n. 194 del 16.09.2020

A partire dal 1° luglio agli esercenti e lavoratori autonomi spetta un credito d’imposta sulle commissioni sostenute per l’utilizzo di pagamenti elettronici.

Il credito matura sulla base di una comunicazione mensile che gli esercenti e lavoratori autonomi ricevono da parte degli operatori che mettono a disposizione i sistemi di pagamento.

Il credito viene utilizzato in compensazione utilizzando il codice tributo “6916” recentemente istituto dall’Agenzia delle Entrate.

Indice

1. Premessa
2. Soggetti beneficiari
3. Credito d’imposta spettante
4. Obblighi per gli operatori dei sistemi di pagamento
5. Comunicazione all’esercente
6. Fruizione del credito 
7. Codice tributo

Flat tax del 7% per i titolari di pensione estera - La Circolare del Giorno n. 193 del 15.09.2020

L’art. 24-ter del TUIR ha introdotto, a partire dal 2019, un nuovo regime fiscale, per i titolari di pensione estera che trasferiscono la propria residenza nel Mezzogiorno, che consiste nell’applicazione di una flat tax del 7% su tutti i redditi prodotti all’estero.
L’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti sul regime con la C.M. n. 21/E del 17 luglio 2020.

Indice

1. Premessa
2. Ambito soggettivo
3. Ambito oggettivo
4. Esercizio dell’opzione
5. Esclusione di uno o più stati esteri
6. Effetti dell’opzione
7. Ulteriori effetti dell’esercizio dell’opzione
8. Durata del regime opzionale
9. Revoca, decadenza e inefficacia dell’opzione
10. Ipotesi di decesso del neo residente

Gli interessi sui finanziamenti dei soci alla società - La Circolare del Giorno n. 192 del 14.09.2020

Molti possono essere i motivi che possono spingere i soci a finanziare la propria società.

Quando questi versamenti, effettuati dai soci, non si intendono a titolo di capitale e quindi definitivo, saranno da considerarsi dei finanziamenti a titolo di mutuo, e potranno essere fruttiferi di interessi o meno per il socio finanziatore.

L’ordinamento italiano prevedere una presunzione di fruttuosità per queste situazioni, comunque superabile, a determinate condizioni.

Quando il finanziamento dei soci risulterà fruttifero di interessi attivi, questi costituiranno reddito imponibile per il socio finanziatore e dovranno essere da questi esposti in dichiarazione dei redditi, dove parteciperanno alla determinazione dell’imposta.

Per la società finanziata gli interessi passivi saranno deducibili secondo le norme fiscali che regolano tali tipologie di costi.

Da rilevare, per ultimo, come il finanziamento della società da parte dei soci può avere delle sensibilità in termini di Imposta di Registro.

Indice

1. Il finanziamento dei soci alla società
2. Criticità del finanziamento soci
3. Come superare la presunzione di fruttuosità
4. Il trattamento fiscale
5. L’imposta di registro applicabile ai finanziamenti dei soci