La Circolare del Giorno

Per fruire della detrazione Irpef del 36% per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, a partire dal 14 maggio 2011 non si deve più:

• inviare la comunicazione preventiva di inizio lavori, con la documentazione allegata, al Centro Operativo di Pescara;
• indicare in fattura il costo della manodopera.

Occorrerà, invece, indicare nella dichiarazione dei redditi (mod. 730 o UNICO PF) relativa al periodo d’imposta per il quale si intende fruire della detrazione:

• i dati catastali identificativi dell’immobile;
• se i lavori sono effettuati dal detentore e non dal possessore dell’immobile, gli estremi di registrazione dell’atto che costituisce titolo alla detenzione;
• gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione.

Tutti gli altri documenti che prima dovevano essere inviati al Centro Operativo di Pescara in allegato alla Comunicazione preventiva di inizio lavori dovranno essere, comunque, conservati per essere esibiti su richiesta degli uffici delle Entrate.
E’ quanto stabilito dal Decreto Sviluppo 2011, le cui norme attuative sono giunte con il Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 2 novembre scorso.

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Entro il prossimo 30.11 i soggetti Ires sono tenuti al versamento del secondo acconto IRES ed IRAP relativo, rispettivamente, al reddito e al valore della produzione conseguiti nel 2011. Il secondo acconto è pari al 60% dell’imposta liquidata in Unico al netto di ritenute e crediti, resta sempre la possibilità di utilizzare il metodo previsionale e in questo caso nessuna sanzione è prevista se il versamento, inferiore a quello storico, è almeno pari all’imposta che risulterà dal Mod. Unico 2012.

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Come noto, con l’articolo 23 comma 7 della cd Manovra correttiva, il legislatore ha introdotto un aumento degli importi dovuti a titolo di imposta di bollo per le comunicazioni periodiche relative ai depositi di titoli inviate dagli intermediari finanziari alla propria clientela.
Al riguardo, con la circolare del 24.10.2011 n. 46/E l’Agenzia delle Entrate ha fornito alcune importanti precisazioni al fine di risolvere i dubbi interpretativi sorti a seguito dell’introduzione della nuova disposizione.

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Scade il prossimo 30 novembre il secondo acconto dell’imposta sostitutiva della cedolare secca. In particolare entro tale data dovrà essere versato:

• il 100% dell’acconto sulla cedolare secca dovuta per il 2011 per i contratti con decorrenza tra il 1° giugno 2011 e il 31 ottobre 2011, ovvero in relazione ai contratti già in corso al 31 maggio 2011 se l’acconto è di importo inferiore a 257,52 euro;
• il 60% dell’acconto sulla cedolare secca dovuta per il 2011 (seconda rata) per i contratti in corso al 31 maggio 2011, se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro.
  

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Entro il prossimo 30 novembre i soggetti Irpef, siano essi persone fisiche o società di persone, devono versare il secondo acconto IRPEF, ed IRAP 2011 e entro la stessa data anche i contribuenti minimi sono tenuti a versare il secondo acconto dell’imposta sostitutiva.
Nessun adempimento, invece, per quanto riguarda l’addizionale Irpef comunale e regionale.
Si ricorda che la determinazione degli acconti si basa su due metodi alternativi, quello storico e quello previsionale e che, in caso di versamento insufficiente si potrà ricorrere al ravvedimento operoso.

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Approvata in tempi record per la crisi politica, la Legge di stabilità è destinata comunque ad entrare il vigore dal 1° gennaio 2012.
Nessuna anticipazione delle misure, quindi, rispetto ai tempi originariamente previsti, tranne la riforma degli Ordini che dovrà essere operativa entro agosto 2012. In ogni caso saranno necessari decreti attuativi.
In vigore da gennaio, invece, il taglio della burocrazia e le semplificazioni per le srl, mentre per la possibilità di avviare società tra professionisti appartenenti a ordini diversi occorrerà attendere un apposito decreto del ministero della Giustizia.
Di seguito le principali novità per professionisti e imprese:

• riforma degli ordini professionali e possibilità di costituzione di società interprofessionali;
• certificati sostituiti da autocertificazioni per i rapporti con enti pubblici e società di gestione di servizi pubblici;
• zone a burocrazia zero estese dal Meridione a tutto il territorio nazionale;
• semplificazioni per la gestione delle imprese a contabilità semplificata e per i collegi sindacali;
• taglio dei contributi per i contratti di apprendistato per le imprese con meno di 9 addetti;
• revisione delle aliquote contributive per la gestione separata;
• dismissione del patrimonio immobiliare e vendita dei terreni agricoli con prelazione per i giovani coltivatori diretti;
• aumento del contributo unificato per le spese di giustizia.

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Le prestazioni di servizi “di lavorazione” su beni mobili rappresentano “prestazioni generiche” disciplinate dall’articolo 7-ter, del Dpr 633/72, e come tali rilevanti ai fini Iva secondo la regola generale di tassazione nel Paese di stabilimento del committente, se soggetto passivo Iva.
Qualora invece tali servizi siano prestati a soggetti privati esteri (comunitari o extra-Ue) si applica la deroga “relativa” prevista dall’articolo 7-sexies, lett.d) del Dpr 633/72, che prevede la tassazione nel luogo di esecuzione.
Importante novità è prevista in caso di reimportazione di beni comunitari precedentemente inviati fuori della Comunità per la lavorazione (perfezionamento passivo). Per evitare la doppia imposizione (una per effetto del reverse charge e una assolta in Dogana)è intervenuta l’Agenzia delle Entrate.

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Il 29.11.2011 è l’ultimo giorno per inviare al Registro Imprese il proprio indirizzo di posta elettronica certificata (Pec). L’adempimento riguarda le società che si sono costituite prima del 29.11.2008, poiché per quelle costituite dopo, l’indicazione della casella Pec doveva essere effettuata al momento dell’iscrizione della società al Registro Imprese. Il 3.11.2011 il Ministero dello sviluppo economico ha emanato la circolare 3645/C con cui ha fornito alcuni chiarimenti sull’obbligo di comunicazione.

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Le prestazioni di servizi su beni immobili disciplinate dall’articolo 7-quater, comma 1 lett. a) del D.p.r. 633/72 rappresentano una deroga “assoluta” alla regola generale di tassazione nel Paese di stabilimento del committente. Per tali prestazioni trova applicazione il criterio di individuazione del luogo di imposizione corrispondente a quello in cui si trova l’immobile, quindi si considerano effettuate nel territorio dello Stato se l’immobile è ivi situato.
Si definisce tale deroga “assoluta” in quanto è irrilevante lo status del committente, quindi si applica sia nei rapporti cosiddetti B2B (committenti soggetti passivi iva) che B2C (committenti privati).

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In questa seconda parte si prosegue con l’analisi dei primi chiarimenti forniti dagli esperti di Telefisco sul nuovo regime dei minimi, in particolare:

• sul concetto di attività nuova, come condizione di accesso al regime;
• sul difficile recupero del credito dell’imposta sostitutiva del 5%, a fronte dell’applicazione della ritenuta d’acconto del 20%;

e sul nuovo regime previsto per gli ex-minimi che conserva però ben poche delle agevolazioni previste dall’originaria disciplina.