Il Ministero dell'Economia ha ribadito, nel corso di una interrogazione parlamentare, la propria posizione secondo la quale anche i curatori fallimentari sono obbligati a formulare l'apposito interpello alle Entrate per evitare l'applicazione della normativa antielusiva prevista dall'ordinamento per le società di comodo. Sul versante delle società fallite, dunque, l'unica via di uscita potrebbe arrivare con una modifica legislativa che assimili questi enti a quelli in amministrazione controllata, già escluse da ogni possibile interferenza della disposizione.