La Commissione di studio istituita presso il Ministero dell'Economia per la riforma della tassazione delle rendite finanziarie ha rilevato che l'applicazione di una aliquota unica (si parla del 20%) potrebbe generare una minore imposizione sulle partecipazioni qualificate rispetto a quelle non qualificate.
Per queste ultime il prelievo sarebbe del 46,4% (considerando anche l0Ires corrisposta dalla società) mentre per le qualificate tra il 39,2% e il 44,5% oltre alle addizionali.
Per evitare la discriminazione occorrerebbe abbassare la soglia di non imponibilità delle partecipazioni qualificate (al 53,5 per i soggetti con aliquota marginale al 43% e al 48,7% per quelli con aliquota marginale pari al 39%).