non vale come una prova

Lo studio di settore non è un dogma giuridico né può avere valenza di prova assoluta. Se lo fosse sarebbe in contrasto con la Carta costituzionale, in quanto la capacità contributiva non può essere in alcun modo presunta sulla base di dati generici e uniformi per tutti. Pertanto, l'ufficio tributario deve sempre tenere conto, nell'accertamento dei maggiori imponibili, sia dell'effettiva situazione personale del contribuente sia della situazione personale in cui opera.
E quanto stabilisce una sentenza della Ctp di Macerata n. 90/2005 con la quale ha accolto il ricorso di una società avverso la notifica di un accertamento basato esclusivamente sulle risultanze scaturite dall'applicazione degli studi di settore.
Lo stesso collegio giudicante si era già espresso con la sentenza n.78/2003.