La bozza della legge di bilancio per il 2024 in circolazione la scorsa settimana prevedeva che Quota 103 si trasformasse in Quota 104: pensione anticipata a 63 anni e 41 di contributi versati, con un passo ulteriore verso il ripristino delle regole della legge Fornero.
(qui la bozza del 24 ottobre . Si prevedeva un ridimensionamento dell'anticipo istituito inizialmente dall’articolo 14.1 del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, con forma sperimentale con Quota 101, poi diventata Quota 102 e Quota 103 lo scorso anno .
La formulazione della norma non ha trovato l'accordo dei partiti della maggioranza che sembrano aver trovato invece un accordo per la conferma di Quota 103 anche per quest'anno.
Si conferma pero il forte ridimensionamento dell'agevolazione in quanto potrebbe essere applicato il metodo di calcolo contributivo come per opzione donna Fatto che rende la convenienza di una tale scelta molto ridotta perche questo tipo di calcolo penalizza fortemente l'importo.
Per i dettagli si attende ora, a scanso di ulteriori annunci smentiti, la bozza della legge che il Governo deve presentare alle Camere (promessa per venerdi 27 ma al momento non depositata.
Vedi le altre novità in materia previdenziale della bozza di bilancio in Pensioni 2024: stretta su anticipi e rivalutazione.
Ipotesi Quota 104 Requisiti e assegno
L'accesso alla pensione sarebbe stato riservato a
- lavoratori pubblici e privati delle gestioni INPS
- con almeno 63 anni di età
- 41 anni di contributi versati
con le modalità già previste per Quota 103 (Leggi qui i dettagli e le istruzioni per le domande)
Il calcolo dell'assegno con riduzione di circa il 4%.
La norma ipotizzata da una parte della maggioranza prevedeva in particolare che " le quote da calcolare con il sistema retributivo, ai sensi del articolo 24, comma 2, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 siano ridotte in misura pari al rapporto tra il coefficiente di trasformazione di cui all’articolo 1, comma 6, della predetta legge n. 335 del 1995 relativo all’età dell’assicurato al momento del pensionamento e il coefficiente di trasformazione corrispondente al requisito anagrafico per l’accesso al pensionamento di cui all’articolo 24, comma 6, del citato decreto-legge n. 201 del 2011, qualora l’età dell’assicurato al momento del pensionamento sia inferiore al predetto requisito anagrafico. Con riferimento ai dipendenti pubblici, la disposizione di cui al presente articolo non trova applicazione in caso di accesso a pensione all’età prevista dal limite ordinamentale.»;
Ciò significa che per i lavoratori la cui pensione è calcolata con il metodo "misto" (contributivo + retributivo) la parte di assegno con calcolo retributivo, piu favorevole, sarà ridotta di circa il 12% e dato che in media la parte retributiva pesa per circa un terzo dell'assegno, ci sarà appunto un taglio dell'importo finale della pensione del 4 %.
Ad esempio per una pensione di 2mila euro lordi se ne perderebbero circa 80
Quota 104: incentivo in busta paga a restare al lavoro
Resterebbe confermato invece l'incentivo previsto dal decreto legge 48 2023 che consente, a chi pur avendo i requisiti resta al lavoro , di vedere riconosciuti in busta paga i contributi previdenziali che avrebbe dovuto versare all'INPS (attraverso il datore di lavoro). Si ricorda che le trattenute a carico del lavoratore sono pari al 9,19 % .
Vedi qui le istruzioni per l'incentivo in busta paga in vigore nel 2023 Incentivo posticipo pensione