Dal 6.7.2023 la pubblica amministrazione notificherà cartelle di pagamento, avvisi di accertamento, atti di recupero, multe per infrazioni al codice della strada e altri atti aventi valore legale a mezzo posta elettronica certificata (PEC). Così, passa in secondo piano la strada dell’invio della lettera raccomandata con avviso di accertamento, snellendo e velocizzando le comunicazioni ai cittadini.
La procedura ai fini fiscali è già nota e collaudata per gli atti tributari, in primo luogo per gli avvisi di accertamento e per le cartelle di pagamento se il destinatario è un soggetto iscritto ad albi professionali e alle imprese per effetto dell’art. 60 del d.p.r. 29.9.1973, n. 600, a decorrere dal 1.7.2017, come modificato con l’art. 7-quater del d.l. 22.10.2016, n. 193.
Fino ad oggi, la disciplina era operante soltanto nei confronti dei soggetti iscritti nell’”indice degli indirizzi di posta elettronica certificata (INI-PEC)”.
La novità è rappresentata dal nuovo “indice nazionale dei domicili digitali (INAD)”, nel quale i cittadini possono registrare il proprio domicilio digitale (ad esempio, anche l’indirizzo PEC che è già stato attivato in precedenza ma senza essere presente nell’INI-PEC), nel quale riceveranno tutte le comunicazioni ufficiali dell’amministrazione pubblica.
Il domicilio digitale
Il domicilio digitale è l’indirizzo elettronico che è eletto presso un indirizzo di posta elettronica certificata ed è valido ai fini delle comunicazioni elettroniche aventi valore legale.
Il domicilio digitale, che è già stato attivato dal 6.6.2023, può essere eletto:
- dalle persone fisiche maggiorenni;
- dai professionisti non iscritti in ordini, albi o collegi di cui alla l. 14.1.2013, n. 4;
- dagli enti di diritto privato non iscritti nell’INI-PEC.
Per i professionisti e le imprese che sono già iscritti all’INI-PEC la trasmigrazione è automatica.
Come registrare su INAD il domicilio digitale
Per registrarsi è necessario accedere al portale https://domiciliodigitale.gov.it e registrarsi al servizio utilizzando:
- il “Sistema pubblico d’identità digitale” (SPID),
- la carta di identità elettronica (CIE) o la carta nazionale dei servizi (CNS) e
- successivamente va inserito l’indirizzo PEC che è eletto come domicilio digitale.
Dal 6.7.2023, il domicilio digitale verrà utilizzato per tutte le comunicazioni con valore legale. L’accesso alI’INAD sarà consentito, senza alcuna preventiva autenticazione, inserendo il codice fiscale della controparte della quale si vuole conoscere il domicilio digitale.
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