Le Casse previdenziali dei professionisti sono ancora in attesa del finanziamento statale relativo all'esonero contributivo previsto dalla legge di bilancio 2021 per l'emergenza COVID e in molti casi questo sta bloccando l'erogazione di welfare e pensioni agli iscritti
Vale la pena di ricordare che la legge 178/2020 legge di bilancio per il 2021 all'articolo 1, comma 20, aveva istituito il Fondo per l’esonero dai contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti nel 2020, con una dotazione finanziaria iniziale di 2 miliardi e mezzo.
Lo sgravio era stato previsto per tutti i lavoratori autonomi e dipendenti per far fronte alle difficolta finanziarie causate dalla pandemia da Covid.19
Per i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti alle gestioni INPS l'istituto nazionale di previdenza era incaricato della procedura amministrativa mentre per i professionisti ordinisti la gestione era affidata alle casse previdenziali. Questi enti hanno rinunciato quindi ai versamenti contributivi dei professionisti attendendo poi il finanziamento con le risorse statali già calcolato nella legge di bilancio
Ogni Cassa ha inviato al ministero del Lavoro il resoconto di quanto risultava attribuibile ai propri iscritti sulla base della loro situazione reddituale entro novembre 2021.
il Sole 24 ore ha segnalato il grave ritardo ( con art . dell1'1 maggio 2023) riportando che a giugno 2022 il ministero del Lavoro ha richiesto agli enti previdenziali una ulteriore conferma dei dati già inviati. Da allora più nulla.
SI può ipotizzare che con il passaggio di consegne al nuovo Governo a luglio 2022 ci sia stato probabilmente un disguido per cui l’erogazione dei fondi è ancora bloccata.
Gli enti previdenziali stanno quindi cercando da circa un anno di far fronte all'ammanco di cassa con diversi sistemi. In alcuni casi vengono richiesti agli iscritti in vista della pensione di versare comunque i contributi da cui erano stati esonerati per legge, in attesa di essere rimborsati con le somme assegnate dallo stato ma ancora mancanti all'appello.
Al ministero dell’Economia, sempre secondo Il Sole, non risultano procedure in sospeso in questo ambito mentre dal ministero del Lavoro giunge notizia che le risorse sono state impegnate ma manca l'effettiva disponibilità di cassa. Sembra quindi che i fondi siano stati impiegati altrove ma affermano, che la questione dovrebbe risolversi entro l'anno .
Per molti mesi dunque le Casse potrebbero restare ancora in affanno.