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DECRETO IMMIGRAZIONE CONVERTITO IN LEGGE: COSA PREVEDE

Decreto immigrazione convertito in legge: cosa prevede

In GU la legge di conversione del decreto sulla gestione dei migranti: pene rafforzate, decreto flussi triennale, priorità a lavoratori formati, stretta alla protezione

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Decreto flussi triennale, priorità al lavoro agricolo, formazione per i lavoratori nei paesi di origine   per un  ingresso facilitato in italia, pene triplicate per gli scafisti, permesso di soggiorno triennale invece che biennale. 

 Sono alcune nelle misure  del decreto legge in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare, detto Decreto immigrazione o decreto Cutro per la sede del consiglio dei ministri che lo ha approvato  con la duplice intenzione di:

  1. contrastare i  flussi migratori illegali e all’azione delle reti criminali  con un inasprimento delle pene   
  2. rafforzare  le entrate di lavoratori regolari in particolare di migranti  già qualificati  con semplificazione delle procedure ed eliminazione della possibilità di protezione internazionale straordinaria

Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 10 marzo  qui il testo Decreto legge 20-2023

Il 5 maggio è stata pubblicata  la legge di conversione Qui il testo

Vediamo nei paragrafi seguenti i principali contenuti.

Decreto legge immigrazione: i contenuti principali

Il comunicato stampa governativo evidenziava le seguenti novità:

  • Inasprimento delle pene per reati connessi all’immigrazione clandestina

viene introdotto un nuovo reato di “morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina”, che prevede gravi pene:

    da 10 a 20 anni per lesioni gravi o gravissime a una o più persone;

    da 15 a 24 anni per morte di una persona;

    da 20 a 30 anni per la morte di più persone.

  • Espulsioni e ricorsi

Si elimina la necessità di convalida del giudice di pace per l'esecuzione dei decreti di espulsione disposti a seguito di condanna.

  • Nuove modalità di programmazione dei flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri

Si prevede di definire con un unico decreto flussi con valenza triennale la quota di stranieri da ammettere in Italia per lavoro subordinato previa pubblicazione  di un  documento programmatico relativo alla politica dell'immigrazione  e  con possibilità di adottare ulteriori decreti in corso d'anno

Si rafforza la preferenza  nell'assegnazione delle quote agli Stati che promuovono  per i propri cittadini campagne mediatiche sui rischi  dell'immigrazione irregolare per l’incolumità personale.

  • Modifiche alle norme sui permessi di soggiorno per lavoro subordinato di cittadini stranieri

 semplificazione e accelerazione delle procedure di avvio  del rapporto di lavoro  e di rilascio del nulla osta al lavoro subordinato, anche per esigenze di carattere stagionale.

  • Programmi di formazione

Sono previsti inoltre ingressi  ulteriori, oltre alle quote,  per stranieri che abbiano frequentato  corsi di formazione riconosciuti dall’Italia, di cui si occuperà il Ministero del lavoro.

  • Durata del permesso di soggiorno rinnovato

I rinnovi del permesso di soggiorno rilasciato per lavoro a tempo indeterminato, per lavoro autonomo o per ricongiungimento familiare avranno durata massima di tre anni, anziché due come oggi.

  • Priorità alle aziende/lavoratori agricoli

Si stabilisce che i datori di lavoro che hanno fatto domanda per l’assegnazione di lavoratori agricoli e non sono risultati assegnatari abbiano la priorità rispetto ai nuovi richiedenti.

  • Contrasto alle agromafie

Al fine di proteggere il mercato nazionale dalla criminalità agroalimentare, i funzionari  dell’Ispettorato centrale  per i prodotti  agroalimentari, avranno la  qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria, mentre il restante personale diventa  agente di polizia giudiziaria.

  • Centri per migranti

Si introducono l commissariamento della gestione dei centri governativi per l'accoglienza o il trattenimento degli stranieri, e possibilità di ampliamento dei centri di permanenza per i rimpatri (CPR) in deroga al codice dei contratti pubblici fino al 31 dicembre 2025. È fatto, comunque, salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione.

  • Protezione speciale

ridefinizione della protezione speciale in senso restrittivo .Con norma transitoria si prevede che la nuova disciplina operi dall’entrata in vigore del decreto-legge.

Le novità della conversione in legge 

Il passaggio in Senato  ha  inasprito la stretta sulla protezione speciale stabilendo che 

  • i permessi di soggiorno per protezione speciale, cure mediche e calamità non potranno essere convertiti in permessi di lavoro.
  •  Si ampliano  le ipotesi di trattenimento dei richiedenti protezione internazionale nei centri di permanenza e rimpatrio (CPR), qualora ciò sia necessario per determinare gli elementi su cui si basa la domanda di protezione
  • chi presenta  domanda di protezione internazionale  resta  escluso dai servizi del Sistema di accoglienza e integrazione (c.d. SAI), gestito dai Comuni, che garantiscono  l’insegnamento della lingua italiana, la formazione  l’orientamento legale, la tutela psico-socio-sanitaria.
Fonte immagine: licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT

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