Sono possibili ricadute negative sul montante previdenziale per autonomi e professionisti che scelgono di non saldare le mini cartelle fino a 1000 euro.
Lo evidenzia nell' Informativa 31 del 7 marzo il Consiglio nazionale dei commercialisti che interviene nell'ottica di collaborazione con l'INPS , in merito all' "annullamento automatico dei singoli debiti affidati all’Agente della riscossione dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali" previsto dalla recente legge di bilancio, L. 197 2022.
Si ricorda che lo stralcio avverrà automaticamente alla data del 31 marzo 2023, e che riguarda i debiti verso
- amministrazioni statali,
- agenzie fiscali e
- enti pubblici previdenziali.
affidati all'Agenzia della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015.
La norma non prevede una specifica domanda da parte del debitore ma resta ferma la possibilità che il contribuente effettui, entro la data del 31 marzo, il pagamento degli importi dovuti, che saranno acquisiti a titolo definitivo.
Inps e il consiglio nazionale degli ordini dei commercialisti evidenziano in particolare che
- lavoratori autonomi (artigiani, commercianti),
- lavoratori autonomi in agricoltura e
- iscritti alla Gestione separata (parasubordinati, e liberi professionisti),
devono valutare attentamente le conseguenze del mancato pagamento dei debiti contributivi , in quanto tali importi non potranno una volta intervenuto l’annullamento automatico, alimentare la loro posizione previdenziale.
La nota precisa inoltre che
- la Gestione separata committenti gli importi stralciati ricomprendono anche l’eventuale somma a carico (1/3) del lavoratore collaboratore. Infatti, per queste categorie di lavoratori, escluse dall’applicazione del principio di automaticità delle prestazioni ex articolo 2116 c.c., la posizione assicurativa risulta alimentata in proporzione all’effettivo versamento della contribuzione.
- Attenzione in particolare al fatto che per i lavoratori autonomi agricoli il mancato pagamento di una sola rata della contribuzione dovuta per una annualità comporta il mancato accredito dell’intero anno contributivo pur in presenza del pagamento delle rimanenti rate.
Può essere quindi consigliabile valutare la possibilità di procedere entro il 31 marzo 2023 al saldo del debito per evitare lo stralcio automatico e eventuali effetti dannosi sulla propria posizione contributiva.